Ci sono voluti decenni di progresso tecnologico per tornare alla bicicletta. Questo concept chiamato Cixi Vigoz incarna perfettamente questo paradosso: un concentrato di innovazione per farti pedalare meglio. Sistema chain-less, controlli a leve come un elicottero, tettuccio per ripararsi dalla pioggia. L’evoluzione della mobilità passa per le tue gambe, ma con stile. E con una velocità massima che ti permette di superare le auto in tangenziale pedalando seduto comodamente in poltrona. Un trike che non sa bene cosa essere, ma sa perfettamente come esserlo. Sono partito benissimo con questo articolo, eh?

Il sistema PERS: quando i pedali diventano joystick
La vera innovazione del Vigoz sta nel suo PERS (pedaling energy recovery system), sviluppato dalla francese Cixi. Niente catene, niente corona, niente pignoni. Solo sensori che captano l’intensità della tua pedalata e la traducono in segnali elettrici per il motore. Pedali più forte, vai più veloce. Pedali all’indietro, rallenti. È come giocare a un videogame usando le gambe anziché le mani.
Il sistema non è completamente nuovo: Cixi l’aveva già sperimentato sulle cargo bike, dimostrando come l’energia meccanica del ciclista potesse essere trasformata in elettricità e trasferita direttamente al motore. Ora l’hanno integrato in un trike che sembra uscito da un film di Zemeckis anni ’80 (uno a caso…). Il risultato? Un veicolo che ti fa sentire parte di una macchina, senza perdere il controllo della situazione.
La frenata rigenerativa completa il ciclo: quando rallenti, l’energia cinetica torna nella batteria da 22 kWh. Un sistema elegante che promette quasi 160 chilometri di autonomia. Non male per qualcosa che ufficialmente resta una bicicletta (poi ne riparliamo nel box).

Controlli da elicottero, prestazioni da auto sportiva
Ve l’ho detto: il manubrio non c’è. Il trike Vigoz si controlla con due leve posizionate ai lati del sedile regolabile. Le due ruote anteriori gestiscono lo sterzo, quella posteriore la trazione. Quando curvi, il veicolo si inclina seguendo la traiettoria. È stabile, dicono da Cixi, ma soprattutto divertente.
Velocità massima di 120 km/h, accelerazione che permette di tenere il passo con il traffico autostradale, ricarica completa in sole sei ore da una presa domestica. Plus: compatibilità IsoFix per seggiolini bambini e spazio cargo posteriore. È abbastanza grande per un adulto sul sedile posteriore, abbastanza compatto per parcheggiare dove si vuole.
La classificazione legale del Vigoz è geniale: tecnicamente è una bicicletta. Niente patente speciale, niente assicurazione obbligatoria, niente bollo. Può andare ovunque possa andare una bici, comprese le piste ciclabili (dove la larghezza di 80 cm lo permette). Un concetto simile al T1 che si trasforma in camper, ma qui l’approccio è diverso: massime prestazioni, minima burocrazia.

Tanto fitness (involontario)
L’idea di base è semplice: reintrodurre 30 minuti di attività fisica moderata nella giornata senza accorgersene. Vai al lavoro pedalando, ma arrivi riposato perché il motore fa il lavoro pesante. Torni a casa pedalando, ma non sudi perché c’è l’aria condizionata. Non dite che è una fesseria, perché non lo è.
E infatti il mercato dei trike elettrici (comunque ancora troppo cari) sta crescendo rapidamente. Il Velotric Triker, lanciato nel luglio 2025, punta sulla portabilità con il design pieghevole e 750W di potenza. Il VOOK E-trike promette 177 km di autonomia con ricarica veloce. Ma nessuno raggiunge i 120 km/h del Vigoz mantenendo la classificazione di bicicletta.
Secondo gli studi di Cixi, il trike è perfetto per chi vive nelle zone alpine tra Francia, Svizzera e Italia, dove molte persone si spostano quotidianamente da piccoli centri verso città più grandi. Luoghi dove serve velocità per coprire le distanze, ma anche agilità per muoversi nel traffico urbano.
Quando l’innovazione incontra la realtà
Il Cixi Vigoz, come detto, è ancora un concept, ma l’azienda francese dice di essere vicina alla produzione. Il modello di business? Solo abbonamento, niente vendita diretta. Il veicolo è progettato per durare 15 anni, poi viene ritirato e riciclato internamente. Un approccio sostenibile che potrebbe funzionare, se il prezzo resta accessibile.
I dettagli includono riscaldamento, aria condizionata, illuminazione LED e tergicristalli. Tutto quello che serve per affrontare le intemperie rimanendo comodi. È dotato anche di un piccolo display per navigazione e può sincronizzarsi con lo smartphone.
E insomma, ‘sto Trike ti piace o no, Gianluca?
Ora vi dico cosa ne penso: Vigoz è una di quelle idee che sembrano folli finché non le vedi funzionare. Metà bici, metà auto, completamente diverso da tutto il resto. Un veicolo che fa pedalare a 120 km/h restando seduti come in poltrona. Non ha senso, giusto? Non per tutti. Ed è proprio questo il punto: non deve avere senso per tutti. Deve solo funzionare per chi lo usa.
L’unico dubbio? Se sia davvero possibile reinventare la mobilità partendo dai pedali. Ma considerando che stiamo parlando della stessa Francia che ha inventato il TGV e il Concorde, forse vale la pena di crederci.