Il mio golden retriever Buddy, di otto mesi (appena compiuti), fissa la pettorina appesa alla parete. Sa che significa passeggiata, ma oggi qualcosa è diverso. Il suo sguardo è più attento, le orecchie tese all’ascolto. Non lo sa, ma in questo momento sta dimostrando una delle quattro categorie di comportamento che un team di scienziati ha appena identificato studiando 47.000 cani come lui. Un’indagine che sta riscrivendo tutto quello che credevamo di sapere sui nostri amici a quattro zampe.
La mappa universale del comportamento canino
I ricercatori di Virginia Tech e della University of Washington hanno completato il più grande studio mai condotto sul comportamento dei cani domestici. Il Dog Aging Project, che monitora decine di migliaia di cani, ha analizzato i dati comportamentali di 47.444 cani raccolti tra il 2020 e il 2023. I risultati, che ribaltano molte convinzioni consolidate, sono stati pubblicati sulla rivista PLOS One.
Attraverso un’analisi statistica chiamata componenti principali, i ricercatori hanno identificato quattro domini comportamentali universali che definiscono la personalità di ogni cane: paura, attenzione/eccitabilità, aggressività e addestrabilità. Un po’ come avere una mappa del DNA comportamentale che permette di prevedere come reagirà un cane in diverse situazioni.
La scoperta più sorprendente? I cani sterilizzati o castrati mostrano livelli significativamente più alti di paura e aggressività rispetto a quelli intatti, contraddicendo la credenza comune che la sterilizzazione riduca l’aggressività. Come spiega la dottoressa Courtney Sexton, autrice principale dello studio:
“Con questi dati, ora abbiamo un punto di partenza per seguire i cambiamenti comportamentali di migliaia di cani mentre invecchiano”.
Le dimensioni contano più di quanto pensassimo
I cani sotto i 9 chilogrammi si sono rivelati i più imprevedibili del gruppo. Questi piccoli compagni mostrano livelli significativamente più alti di paura, aggressività e ricerca di attenzioni, ma risultano meno addestrabili rispetto ai loro colleghi di taglia grande. È come se le dimensioni ridotte portassero con sé un pacchetto comportamentale specifico che li rende più reattivi al mondo circostante.
Anche l’età gioca un ruolo decisivo. I cuccioli, prevedibilmente, sono più bisognosi di attenzioni e meno addestrabili, ma sorprendentemente anche meno aggressivi e paurosi degli adulti. Con l’invecchiamento, i cani sviluppano maggiore addestrabilità fino a raggiungere un picco, per poi vedere nuovamente calare questa capacità nella terza età.
Meticci vs cani di razza: la verità sui caratteri
Un altro risultato che sta facendo discutere: i cani meticci ottengono punteggi più alti in paura, attenzione e aggressività rispetto ai cani di razza pura, pur non differendo nell’addestrabilità. Questo dato contrasta con l’idea romantica che i meticci siano automaticamente più equilibrati grazie alla diversità genetica.
Le femmine si dimostrano sistematicamente più addestrabili dei maschi, mentre i cani da servizio e da terapia mostrano, come prevedibile, livelli di aggressività inferiori rispetto ai semplici animali da compagnia. Interessante notare come anche la geografia influenzi il comportamento: i cani del Midwest americano risultano più inclini a cercare attenzioni rispetto a quelli di altre regioni.
Il fattore Covid e le sorprese temporali
Lo studio ha rivelato anche come gli eventi globali influenzino i nostri amici a quattro zampe. I cani iscritti al progetto tra il 2021 e il 2023 mostrano livelli di addestrabilità inferiori rispetto a quelli del 2020, suggerendo un possibile effetto pandemia sul comportamento canino. Solo nel 2023 i punteggi di aggressività sono calati significativamente, forse indicando un ritorno alla normalità.
Il progetto utilizza un questionario comportamentale abbreviato chiamato C-BARQ (Canine Behavioral Assessment and Research Questionnaire) che i proprietari compilano online. Questo strumento permette di raccogliere dati standardizzati su migliaia di cani contemporaneamente, creando il database comportamentale più ampio mai costruito.
Implicazioni per il futuro della medicina veterinaria
Questa mappatura comportamentale non è solo un esercizio accademico. I cambiamenti nel comportamento possono essere indicatori precoci di malattie o declino cognitivo. Un cane che improvvisamente diventa più aggressivo o pauroso potrebbe star sviluppando problemi di salute ancora non evidenti.
Come sottolinea la ricerca, questi dati rappresentano solo l’inizio. Studi recenti hanno già dimostrato che molte credenze sul comportamento canino necessitano di revisioni, e questo lavoro fornisce la base scientifica per comprendere meglio i nostri compagni.
Il prossimo passo sarà seguire questi cani nel tempo, osservando come i loro profili comportamentali evolvono con l’età e come si correlano con la salute generale. Un approccio che potrebbe trasformare il modo in cui veterinari e proprietari gestiscono il benessere canino, passando dalla reazione ai sintomi alla prevenzione basata sui segnali comportamentali.
Dopo tutto, ogni volta che il nostro cane ci guarda con quegli occhi intelligenti, sta comunicando molto più di quanto immaginiamo. Ora, finalmente, stiamo imparando ad ascoltarlo davvero.