Scrolla. Un video di un gatto che suona il pianoforte. Scrolla ancora. Una persona ti spiega come fare il pane. Scrolla di nuovo. Qualcuno che ti somiglia balla in un posto dove non tu sei mai stato. Benvenuto nell’app social di OpenAI, dove niente di ciò che vedi è mai accaduto davvero. Sora 2, il modello di generazione video della compagnia, sta per diventare il cuore pulsante di una piattaforma che assomiglia a TikTok ma con una differenza sostanziale: qui non carichi nulla dalla fotocamera. Tutto è creato dall’intelligenza artificiale.
Puoi remixare, commentare, mettere mi piace. Puoi persino prestare il tuo volto ai video di altri utenti. L’unica cosa che non puoi fare è caricare qualcosa di reale. È tipo un TikTok se TikTok fosse un sogno generato da un algoritmo. E OpenAI sta per lanciarlo.
Come funziona il social network di Sora 2
Secondo quanto riportato da Wired, l’app replica l’esperienza di scorrimento verticale che ha reso celebri TikTok, Instagram Reels e YouTube Shorts. Feed personalizzato, algoritmo di raccomandazione, possibilità di commentare e remixare. Ma con una particolarità: ogni singolo frame è sintetico. Non esiste un pulsante per caricare video dalla galleria del telefono. L’applicazione genera clip di massimo 10 secondi usando Sora 2, che prende in input testo, immagini o altri video e restituisce contenuti completamente nuovi.
Il sistema include anche una funzione di verifica dell’identità tramite riconoscimento facciale. Una volta verificato, il tuo volto diventa disponibile per essere usato nei video generati dall’AI. Non solo da te, ma anche da altri utenti che vogliono taggarti o includerti nei loro contenuti sintetici. Come precauzione, OpenAI invierà una notifica ogni volta che qualcuno utilizza la tua immagine, anche se il video resta salvato in bozza e non viene mai pubblicato. Un po’ come dare il consenso a comparire in un film che non esiste, girato in un set che non c’è.
L’app permetterà agli utenti di creare video fino a 10 secondi usando solo prompt testuali o remix di contenuti esistenti. Il limite di durata serve probabilmente a ottimizzare le risorse computazionali e mantenere un ritmo di consumo simile a quello di TikTok. Fuori dall’app, invece, Sora 2 potrebbe generare clip più lunghi, ma i dettagli non sono ancora stati confermati.

E il Copyright?
Uno dei nodi più controversi riguarda i diritti d’autore. Secondo il Wall Street Journal, OpenAI adotterà un sistema di opt-out per i detentori del copyright. In pratica, se possiedi i diritti su un contenuto e non vuoi che Sora 2 lo utilizzi per generare video, devi dichiararlo esplicitamente. È l’opposto dell’opt-in, dove il consenso è richiesto prima dell’uso. Questo approccio ha già sollevato critiche: alcuni test hanno dimostrato che Sora è in grado di replicare loghi, watermark e contenuti protetti con una precisione inquietante.
Netflix, ad esempio, ha chiarito di non aver fornito alcun contenuto a OpenAI per l’addestramento del modello. Eppure, Sora riesce a ricreare scene che ricordano molto da vicino le atmosfere e i personaggi di serie come “Mercoledì” e altre. Lo stesso vale per i loghi di studi cinematografici, piattaforme di streaming e persino watermark di TikTok. Non è necessariamente una prova che quei contenuti siano stati copiati direttamente, ma suggerisce che il modello ha imparato a riprodurli analizzando enormi quantità di video sgraffignati dal web.
Perché OpenAI vuole costruire un social network basato su Sora 2?
La domanda è lecita: perché un’azienda specializzata in intelligenza artificiale dovrebbe lanciarsi nel business dei social media? Wired ipotizza che OpenAI abbia visto un’opportunità strategica dopo che il presidente Trump ha ripetutamente esteso la scadenza per costringere ByteDance a cedere il controllo di TikTok negli Stati Uniti. In un mercato dove TikTok è sotto pressione politica, un’alternativa potrebbe trovare spazio.
Ma c’è anche un altro motivo. Aggiungere una componente social a Sora 2 significa creare dipendenza dalla piattaforma. Se costruisci una community, ottieni follower, crei contenuti che gli altri remixano, abbandonare l’app diventa più difficile. È la stessa logica che ha reso Instagram, TikTok e X così resistenti alla concorrenza: non stai solo usando uno strumento, stai partecipando a un ecosistema. E OpenAI lo sa bene.
Un dubbio ce l’ho – Uno studio pubblicato su ScienceDirect nel 2025 ha dimostrato che le persone tendono a fidarsi meno di chi dichiara di usare l’intelligenza artificiale per creare contenuti. La trasparenza, in questo caso, riduce la percezione di autenticità. Quindi un social network interamente basato su AI potrebbe dover affrontare una sfida non banale: convincere gli utenti che il falso può essere interessante quanto il vero.
Insomma: OpenAI sta costruendo qualcosa che non era mai esistito prima. Un social network dove la realtà è opzionale e la creatività è delegata a un algoritmo. Funzionerà? Dipende da quanto siamo disposti ad accettare che il confine tra vero e falso si stia dissolvendo.
Nel frattempo, Sora 2 continua a imparare. E tu continuerai a scrollare.