Il braccialetto vibra leggermente. Sul vetro dell’occhio destro compare un messaggio WhatsApp, mentre le dita si muovono appena per rispondere. Nessuno se ne accorge. È mercoledì sera al Meta Connect 2025 e Mark Zuckerberg sta mostrando quello che fino a ieri sembrava incredibile: occhiali che “leggono i tuoi pensieri muscolari” e proiettano il futuro direttamente sulla retina. I Ray-Ban Meta Display realizzano dopo anni il sogno interrotto dei Google Glass, e promettono di cambiare il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Per sempre.

Uno schermo che appare e scompare
Il display monoculare da 20° di campo visivo è la vera novità. Non è realtà aumentata completa come nei prototipi Orion, ma funziona. Si accende quando serve, si spegne quando non lo guardi. Una tecnologia waveguide con risoluzione 600×600 pixel proietta le immagini nell’occhio destro senza bloccare la visione. Secondo Meta, può raggiungere 5.000 nit di luminosità, sufficienti per funzionare anche sotto il sole diretto.
In pratica è come avere uno smartphone ridotto in una finestrella laterale. Il display resta spento la maggior parte del tempo, attivandosi solo per “colpi d’occhio” rapidi: messaggi, notifiche, indicazioni stradali, traduzioni in tempo reale. Non è invasivo. È funzionale.
I Ray-Ban Meta Display pesano solo 69 grammi e mantengono l’estetica classica Wayfarer. Le lenti Transitions si adattano automaticamente alla luce, mentre la batteria garantisce 6 ore di uso misto. L’astuccio di ricarica pieghevole offre 24 ore totali di autonomia.
Il braccialetto che “legge” i muscoli

Il Meta Neural Band è forse più interessante del display stesso. Seguivamo da tempo le ricerche su questo dispositivo ed ora è arrivato il momento di vederle sul campo. Questo braccialetto EMG (elettromiografico) intercetta i segnali elettrici che i muscoli inviano quando muovi le dita. Anche impercettibilmente. Non “vede” i gesti: “sente” l’intenzione di farli.
Funziona così: pizzichi indice e pollice per selezionare, scorri il pollice sul dito per navigare, ruoti la mano per regolare il volume. Tutto con la mano lungo il fianco, senza attirare l’attenzione. In futuro, promette Meta, si potrà anche “scrivere nell’aria” tracciando lettere invisibili. Nuove vette di disagio, quando ci eravamo appena abituati a gente che, usando gli auricolari, sembra parlare da sola per strada.
La tecnologia EMG non è nuova in ambito medico, ma applicarla al controllo di dispositivi consumer è un salto notevole. Studi scientifici dimostrano che questi sensori possono rilevare anche l’intenzione di muovere un dito prima che il movimento avvenga realmente.

Meta Ray-Ban e i casi d’uso: dal banale al brillante
Immaginate di cucinare con le mani sporche e dover controllare una ricetta. Oggi prendi il telefono, lo sporchi, lo pulisci. Con i Meta Ray-Ban Display (e i suoi prossimi rivali) basteranno uno sguardo laterale o un leggero gesto nell’aria per vedere gli ingredienti successivi.
Un altro esempio di impiego possibile? Vediamo: state camminando per una città straniera e vedete un cartello. Gli occhiali traducono automaticamente il testo e lo mostrano nel display, mentre la Neural Band vi permette di salvare l’informazione con un gesto discreto. Niente smartphone da estrarre, niente foto da scattare.
Per i non udenti, la funzione di sottotitoli in tempo reale trasforma le conversazioni in testo leggibile. I microfoni direzionali si concentrano sulla persona che state guardando, filtrando i rumori di fondo. Un assistente invisibile che traduce il mondo in informazioni accessibili.
La Neural Band ha 18 ore di batteria, resistenza IPX7 e tre taglie disponibili. Come gli occhiali, è disponibile dal 30 settembre (per ora) solo nei negozi fisici di Best Buy, LensCrafters e Ray-Ban Store negli USA.
Smartphone addio? Forse
Non sostituiranno i telefoni domani. Ma potrebbero farlo dopodomani. I Meta Ray-Ban Display fanno già molte cose che facciamo con lo smartphone: leggere messaggi, navigare, chiamare, fotografare, interagire con l’AI. Tutto senza estrarre nulla dalle tasche.
Il limite attuale è la dipendenza dal telefono per connettività e potenza di calcolo. Ma come spesso accade nella tecnologia, i componenti si miniaturizzano (specie i microchip, come abbiamo appena visto) , le batterie migliorano, la connettività 5G evolve. Tra cinque anni, forse meno, occhiali come questi potrebbero essere autonomi.
Il vero cambio di paradigma non è tecnico, è sociale. Accetteremo di indossare computer sul viso? I Ray-Ban Meta attuali hanno venduto milioni di pezzi proprio perché non sembrano smart glasses. Mantengono l’eleganza, nascondono la tecnologia.
Meta Ray-Ban, corsa contro Google e Apple
Meta, inutile dirlo, è in vantaggio sui concorrenti: ma sta correndo contro il tempo. Google e Samsung lavoreranno su Android XR smart glasses per il 2025, mentre Apple studia i propri occhiali intelligenti dopo un esordio nella realtà aumentata non proprio esaltante. Ma Zuckerberg ha un vantaggio: i suoi occhiali li puoi comprare tra due settimane.
La strategia è chiara: conquistare il mercato prima che i giganti della tecnologia si organizzino. I Meta Ray-Ban Display non sono perfetti, ma funzionano. E nella tecnologia consumer, spesso vince chi arriva primo con un prodotto usabile.
Il prezzo di 799 dollari posiziona questi occhiali nella fascia premium, ma accessibile. Meno di un iPhone Pro, non molto più di un paio di Ray-Ban normali. Il giusto compromesso per chi vuole il futuro senza spendere una fortuna.
In sintesi: gli smart glasses stanno diventando realtà quotidiana, quella pragmatica di chi vuole informazioni rapide senza interrompere la propria giornata. I Ray-Ban Meta Display potrebbero essere il primo passo verso un mondo dove guardare il telefono diventa un gesto molto meno frequente che in passato.
Saremo pronti ad abbracciare questo cambiamento? Io dico di si. Di più: come spesso accade, ci adatteremo senza nemmeno accorgercene.