La fotocamera si aggancia al bordo del water con una clip magnetica, punta verso il basso e aspetta. Nessun flash, nessun suono. Solo sensori ottici che scannerizzano, analizzano e inviano dati crittografati a un’app. Kohler, l’azienda che da cent’anni produce rubinetti e sanitari, ha deciso che il bagno è il posto giusto per fare diagnosi casalinghe per la salute intestinale.
Il dispositivo si chiama Dekoda, costa 599 dollari (più abbonamento annuale), e promette di trasformare ogni “seduta” sul water in un check-up medico passivo. Idratazione, tracce di sangue, stato del microbioma: tutto registrato, tutto analizzato tramite intelligenza artificiale. La privacy? Garantita tramite autenticazione biometrica e crittografia end-to-end. Il risultato? Un’app che ti dice se stai bene o se è il caso di chiamare un medico. Benvenuti nell’era in cui anche il water ha bisogno di una password.
Come funziona la toilette intelligente di Kohler
Allora, il principio è questo: invece di far analizzare le feci una volta l’anno in laboratorio, lo fai ogni giorno, a casa, senza muovere un dito. Dekoda si installa sul bordo della toilette usando un sistema di clip regolabile che funziona con qualsiasi water con diametro tra 32 e 58 millimetri. I sensori ottici puntano dritti nel water e basta. Secondo TechCrunch, l’azienda è molto chiara su questo punto: “I sensori di Dekoda guardano nel water e da nessun’altra parte”. Niente riprese dell’utente, niente foto delle chiappe, niente inquadrature del bagno, solo contenuto della toilette.
La batteria ricaricabile dura circa una settimana e si ricarica via USB-C. Include un telecomando con sensore di impronte digitali che può essere montato a parete vicino al water. Serve per evitare che il dispositivo confonda i tuoi dati con quelli degli ospiti, o peggio, con quelli del resto della famiglia. Ogni utente ha il suo profilo, separato e crittografato. Fino a cinque persone possono usare lo stesso dispositivo senza confondere le analisi.
L’intelligenza artificiale alla base di Dekoda usa spettroscopia ottica avanzata e algoritmi di machine learning per analizzare colore, consistenza, forma e frequenza delle evacuazioni. Secondo Fierce Healthcare, il sistema stabilisce una baseline personale nel tempo e monitora le variazioni rispetto al tuo “standard”.
Può rilevare segni di disidratazione, irregolarità intestinali e presenza di tracce di sangue. Non è un dispositivo medico approvato dalla FDA, quindi non può diagnosticare patologie. Ma può segnalare anomalie che meritano un controllo medico.
Salute intestinale sotto sorveglianza continua
Il microbioma intestinale è diventato uno dei temi più studiati della medicina moderna. Come raccontiamo spesso su Futuro Prossimo, ricerche recenti hanno identificato i geni che permettono a specifici batteri benefici di colonizzare nicchie precise nell’intestino. Altri studi hanno collegato alterazioni del microbioma a condizioni che vanno dal cancro alla depressione. Un team di Harvard ha scoperto che un comune batterio intestinale può innescare infiammazione cerebrale, contribuendo a forme di depressione maggiore.
In questo contesto, un dispositivo che monitora passivamente la salute intestinale ogni giorno potrebbe avere senso. Il problema non è tecnico, è economico e culturale. Siamo disposti a pagare 599 dollari più abbonamento per far fotografare le nostre feci da un algoritmo? Kohler pensa di sì. Kash Kapadia, CEO di Kohler Health, sostiene che “il bagno è il centro della salute e del benessere”. Il water come hub sanitario domestico. Un’idea che suona bizzarra finché non consideri che passiamo più tempo in bagno che dal medico.

Il prezzo della privacy sanitaria domestica
Oltre al costo iniziale, che non è bassissimo, Dekoda richiede un abbonamento per funzionare davvero. Secondo MacRumors, i piani partono da 6,99 dollari al mese per utente singolo (circa 70 dollari l’anno), fino a 12,99 dollari al mese per famiglie fino a cinque persone (circa 156 dollari l’anno). Senza abbonamento, il dispositivo è sostanzialmente inutile: l’analisi AI e la sincronizzazione dei dati avvengono nel cloud tramite il servizio Kohler Health.
Kohler non è la prima a tentare questa strada. La startup Throne (complimenti per il nome) ha lanciato un dispositivo simile all’inizio del 2025, con prezzi comparabili e promesse simili. La differenza? Kohler ha canali di distribuzione consolidati, brand recognition e muscoli finanziari per trasformare una nicchia in mercato di massa. Se Dekoda funziona (e se abbastanza persone decidono che vale la pena), potremmo vedere dispositivi simili moltiplicarsi. Specchi che analizzano la pelle, spazzolini che valutano la salute orale, docce che monitorano la temperatura corporea. Il bagno come ecosistema sanitario integrato.
Quando il water diventa un problema di dati sensibili
Resta il nodo della privacy. Kohler promette crittografia end-to-end, autenticazione biometrica e zero condivisione con terze parti senza consenso esplicito. Ma i dati esistono. Sono archiviati. E qualsiasi dato archiviato può essere hackerato, richiesto da autorità, venduto (magari “anonimizzato”) ad assicurazioni o aziende farmaceutiche. Uno studio pubblicato su Frontiers in Microbiology ha sottolineato come la ricerca sul microbioma stia generando enormi dataset personali che sollevano questioni etiche complesse.
È chiaro che la possibilità che qualcuno usi questi dati in modi che non ci piacciono esistere. Riusciremo a stabilire regole chiare prima che diventi uno standard di fatto? La domanda, in sintesi, è sempre la stessa.
Piccola nota (letteralmente) di colore: Come segnalato da PetaPixel, Dekoda non funziona con water di colore scuro. I sensori ottici si basano sulla riflessione della luce per analizzare il campione, e superfici troppo scure assorbono troppa luce per permettere letture accurate.
Se avete un water nero o antracite, questo dispositivo non fa per voi. Un dettaglio che Kohler menziona nelle specifiche tecniche ma che non compare nei materiali promozionali.
Il mercato della salute intestinale domestica
Dekoda arriva in un momento in cui il mercato della diagnostica casalinga sta esplodendo. Dopo la pandemia, test rapidi, dispositivi indossabili e kit per analisi domestiche sono diventati mainstream. La Mayo Clinic ha sviluppato un algoritmo chiamato Gut Microbiome Wellness Index 2 che analizza campioni fecali per distinguere individui sani da quelli con patologie, con accuratezza superiore all’80%. La tecnologia esiste. La domanda è se le persone sono pronte ad accettarla nella forma più invasiva possibile: una fotocamera installata permanentemente nel proprio water.
Kohler sta scommettendo che sì, lo sono. O almeno, che una nicchia sufficientemente ampia di early adopters pagherà 599 dollari più abbonamento per trasformare il bagno in laboratorio. Se funziona, altre aziende seguiranno. E tra dieci anni potremmo guardarci indietro e chiederci come abbiamo fatto a vivere senza un’AI che ci ricordava di bere più acqua dopo aver analizzato le nostre urine.
Quello che Dekoda non dice (ma dovrebbe)
Dekoda non è un dispositivo medico. Non può diagnosticare malattie. Non sostituisce esami clinici. Il Gut Microbiota for Health World Summit 2025 ha presentato ricerche che mostrano come il microbioma intestinale sia collegato a centinaia di condizioni diverse, ma la stragrande maggioranza di questi collegamenti è ancora in fase di studio. Sappiamo che esiste una correlazione, non sempre una relazione causale.
Un dispositivo come Dekoda può rilevare anomalie, ma non può spiegarle. Può dirti che qualcosa è cambiato, non cosa fare al riguardo. E questo è il rischio più grande: generare ansia sanitaria costante senza fornire strumenti concreti per affrontarla. Notifica dopo notifica, segnalazione dopo segnalazione, finché non smetti di fidarti del tuo corpo e inizi a fidarti solo dell’algoritmo.
Forse è questo il vero prezzo di Dekoda. Non i 599 dollari iniziali, non i 70-156 dollari l’anno di abbonamento. Ma la delega progressiva della percezione del proprio stato di salute a un sensore che non sa nulla di te, tranne cosa hai mangiato ieri e come il tuo intestino l’ha processato.
Dekoda è disponibile da ieri, 21 ottobre 2025, inizialmente solo negli Stati Uniti. Android arriverà dopo iOS. Sì, esiste davvero un piano famiglia per far fotografare le feci di cinque persone diverse con lo stesso dispositivo. Il futuro della salute intestinale non è quello che avevamo immaginato.
Ma è quello che ci meritiamo, dopo aver messo sensori ovunque tranne dove davvero contano.