Albert Einstein pubblicizza criptovalute su TikTok. Judy Garland recita battute mai pronunciate in un finto documentario. Jimmy Stewart presta il volto a una campagna politica che non avrebbe mai appoggiato. Non sono scenari distopici: è quello che potrebbe accadere (e in parte sta già accadendo) alle celebrità defunte nell’era dei deepfake se non ci saranno altri accordi come quello appena siglato tra CMG Worldwide e Loti AI.
Cos’è? È un patto che blinda l’identità digitale di 25 icone della storia, da Rosa Parks a Neil Armstrong, contro le riproduzioni artificiali non autorizzate. Perché quando sei morto da decenni, non puoi più difenderti. Ma qualcun altro può farlo per te. E deve.
Il sistema che protegge le celebrità dai cloni digitali
L’accordo tra CMG Worldwide, una società che gestisce i diritti di immagine delle celebrità storiche, e Loti AI, specializzata nel rilevamento di deepfake, prevede monitoraggio continuo, rilevamento automatico e rimozione immediata di contenuti non autorizzati su tutte le piattaforme digitali. Secondo quanto riportato da Variety, il sistema di Loti AI garantirà che le celebrità gestite da CMG vengano “rappresentate con accuratezza, consenso e rispetto”.
Oltre a Einstein, Garland e Stewart, la protezione copre Neil Armstrong, Harry Belafonte, Andre the Giant, Joe Louis, Rocky Marciano, il generale George Patton, Burt Reynolds, Christopher Reeve, Sugar Ray Robinson, Ginger Rogers, Mickey Rooney, David Ruffin, Macho Man Randy Savage, Mark Twain, John Wayne e Raquel Welch. Un parterre di celebrità che hanno fatto la storia del Novecento e che ora rischiano di diventare burattini digitali nelle mani di chiunque abbia accesso a un software di intelligenza artificiale.
Quando le celebrità morte diventano merce

Era perfettamente prevedibile, ne abbiamo spesso parlato in questo sito. Il fenomeno della “resurrezione digitale” non è nuovo. Nel 2019 Salvador Dalì è “tornato in vita” per accogliere i visitatori del museo a lui dedicato in Florida: un attore, algoritmi di intelligenza artificiale e centinaia di interviste scansionate hanno permesso di ricreare il pittore spagnolo con un realismo inquietante. Marilyn Monroe è apparsa nel 2022 su otto copertine del magazine CR China, indossando digitalmente Balenciaga, Fendi e Miu Miu. Sessant’anni dopo la sua morte.
Ma non sono solo i defunti a essere clonati. Eva Herzigova ha venduto il suo volto a Hour One, startup che crea cloni digitali per campagne pubblicitarie. Lionel Messi ha prestato la sua immagine a PepsiCo per spot deepfake. Bruce Willis è apparso in una pubblicità turca senza mai mettere piede sul set. Tom Hanks ha dovuto pubblicamente smentire un video deepfake che lo mostrava promuovere un’assicurazione sanitaria che non aveva mai sponsorizzato. Taylor Swift è stata vittima di deepfake pornografici.
La minaccia è reale e in crescita. Secondo Deloitte, le frodi basate su contenuti generati dall’intelligenza artificiale hanno causato perdite superiori ai 12 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti nel 2023. Le proiezioni indicano che potrebbero raggiungere i 40 miliardi entro il 2027. Uno studio di iProov del 2025 rivela che il 72% delle persone teme di essere ingannato da un deepfake quotidianamente.
Sora 2 e la manipolazione alla portata di tutti
L’urgenza dell’accordo tra CMG e Loti AI si spiega con l’arrivo di Sora 2, il nuovo generatore video di OpenAI lanciato a fine settembre 2025. La piattaforma, secondo le parole del CEO di Loti AI Luke Arrigoni, permette una “manipolazione dei contenuti quasi illimitata”. Sora 2 è descritto come “più fisicamente accurato, realistico e controllabile” rispetto alle versioni precedenti nella capacità di “modificare oggetti e deformare la realtà per eseguire con successo un prompt testuale”.
È tipo un Photoshop, ma per i video. E non servono competenze tecniche particolari. Basta una foto e una traccia audio. Come dimostra OmniHuman-1 di ByteDance, un sistema capace di generare deepfake di qualsiasi lunghezza partendo da elementi minimi. Un discorso di Einstein che non è mai esistito. Una conferenza TED mai tenuta. Tutto perfettamente credibile.
“La minaccia posta dalle riproduzioni AI non rischia solo di danneggiare la reputazione delle celebrità, ma distorce la storia stessa”, ha dichiarato Joey Roesler, avvocato di CMG Worldwide. Lavorare con Loti permetterà di “proteggere le loro sembianze e preservare l’integrità delle storie e delle eredità che hanno creato”.

Hollywood reagisce, ma è già tardi
Le preoccupazioni sull’intelligenza artificiale sono state al centro degli scioperi della Writers Guild e della Screen Actors Guild nel 2023. Le clausole sui deepfake e sull’uso dell’AI sono diventate elementi critici dei contratti che hanno posto fine ai mesi di protesta. Ma come ha dichiarato il Center for Democracy and Technology all’inizio del 2024: “La battaglia contro l’AI a Hollywood è appena iniziata”.
Secondo il rapporto annuale 2025 del Garante Privacy italiano, il 2024 è stato l’anno in cui l’intelligenza artificiale ha avuto un impatto diretto sull’identità personale, con il GDPR che ha agito come “freno etico-legale” in attesa dell’entrata in vigore completa dell’AI Act europeo. La Danimarca si prepara a diventare il primo paese europeo a proteggere sistematicamente corpo, tratti somatici e voce con il diritto d’autore.
L’iniziativa di CMG Worldwide arriva nel momento giusto. O forse è già troppo tardi. Perché se puoi riportare in vita chiunque con una foto e un file audio, la domanda non è più se qualcuno lo farà. La domanda è: chi fermerà chi lo sta già facendo?