La fotocamera esce dal retro del telefono come se si svegliasse. Si guarda intorno, inclina l’obiettivo, cerca l’inquadratura. Che roba è? Honor la presenta durante il lancio dei modelli Magic 8 e Magic 8 Pro in Cina: è il Robot Phone, un concept che nasconde dietro il pannello posteriore un braccio meccanico articolato con fotocamera gimbal integrata.
Quando serve, il braccio spunta fuori e si posiziona. L’idea ricorda il DJI Osmo Pocket 3, ma qui il manico è sostituito da uno smartphone. Honor lo descrive come un dispositivo che fonde intelligenza multimodale, robotica avanzata e imaging di nuova generazione. Un compagno emotivo con personalità propria, tipo Wall-E della Pixar, ma in versione tascabile. L’ho già detto “che roba è?”
Come funziona il braccio robotico di Honor
Il meccanismo è nascosto dietro un pannello di vetro scorrevole sul retro del telefono. Quando attivato, il braccio si estende portando la fotocamera sopra la parte superiore del dispositivo. L’obiettivo può ruotare lungo multipli assi, offrendo una stabilizzazione gimbal a tre assi simile a quella dei dispositivi professionali. Nel video promozionale, Honor mostra diverse applicazioni: il Robot Phone esce dalla tasca di una giacca e osserva l’ambiente circostante, si posiziona su un tavolo durante uno spettacolo pirotecnico per catturare autonomamente le scene migliori, scatta foto di gruppo trovando l’angolazione perfetta.
La fotocamera può seguire automaticamente i volti grazie all’intelligenza artificiale integrata, registrare time-lapse del cielo notturno senza necessità di intervento manuale, e persino suggerire se un outfit corrisponde al dress code richiesto. Come già visto con Honor Magic 6, l’azienda cinese non ha paura di sperimentare con tecnologie inusuali per l’interazione uomo-macchina.
Un braccio gimbal integrato offre vantaggi concreti rispetto alla stabilizzazione software. Può compensare movimenti su più assi simultaneamente, mantenendo l’obiettivo stabile anche durante riprese in movimento. Per la fotografia notturna o i video dinamici, la differenza è sostanziale.
La tecnologia gimbal è già consolidata in dispositivi esterni come DJI Osmo Mobile o Zhiyun Smooth, ma integrarla in uno smartphone richiede miniaturizzazione estrema e compromessi strutturali significativi.
Il problema dello spazio interno
Ogni componente aggiunto sottrae spazio prezioso. Un braccio robotico motorizzato con sensori e attuatori occupa volume che normalmente verrebbe destinato a batteria, dissipatori termici o componenti elettronici. Honor Magic V5, il pieghevole più sottile al mondo, dimostra che l’azienda sa gestire vincoli di spazio estremi. Qui però la sfida è diversa: non si tratta solo di assottigliare, ma di inserire un meccanismo mobile complesso senza compromettere funzionalità base.
Le immagini promozionali mostrano un telefono dall’aspetto robusto, probabilmente più spesso dei modelli standard. La domanda resta aperta: quanto pesa? Quanta batteria ospita? E soprattutto, il meccanismo motorizzato consuma energia anche quando non in uso? Dettagli che Honor non ha ancora rivelato e che conosceremo tra qualche mese.

Concept o prodotto reale
Honor definisce il Robot Phone come un concept, lasciando aperta la possibilità che non arrivi mai sul mercato. Durante l’evento di presentazione del 15 ottobre 2025, l’azienda ha annunciato che maggiori dettagli verranno rivelati al Mobile World Congress 2026 di Barcellona, in programma dal 2 al 5 marzo. Non è chiaro se si tratterà della presentazione di un prototipo funzionante o di un dispositivo commerciale finito.
Secondo fonti vicine all’azienda, il Robot Phone rientra nel piano quinquennale da 10 miliardi di dollari di Honor per trasformarsi in una AI device company. L’obiettivo è integrare intelligenza artificiale in ogni aspetto dell’esperienza utente, dai suggerimenti per lo shopping online all’assistenza fotografica avanzata. Il braccio robotico sarebbe quindi parte di una strategia più ampia, non solo un esperimento isolato.
I leak indicano che esiste un prototipo funzionante. Un insider ha pubblicato immagini che mostrano un modello meno raffinato rispetto ai render ufficiali, suggerendo che Honor stia effettivamente testando la tecnologia.
Se il dispositivo supererà le dimostrazioni live al MWC 2026, potrebbe rappresentare un test importante per capire se l’idea regge nella pratica.
Non solo Honor: il mercato degli smartphone gimbal
L’idea di integrare stabilizzazione gimbal negli smartphone non è nuova. Vivo ha sperimentato con la Gimbal Camera 2.0 sulla serie X60 Pro, offrendo stabilizzazione ottica su più assi direttamente nell’obiettivo principale. La soluzione funzionava, ma richiedeva comunque compromessi sulla dimensione del modulo fotografico. Honor spinge l’approccio ancora più in là, rendendo l’intera fotocamera mobile rispetto al corpo del telefono.
Honor non è l’unica a esplorare hardware insolito. Xiaomi ha mostrato un concept con modulo fotografico staccabile che si connette wireless al telefono, mentre Roborock ha integrato un braccio robotico nel suo aspirapolvere per riconoscere e spostare oggetti. La tendenza è chiara: i produttori cinesi stanno sperimentando con forme ibride che uniscono funzioni tradizionalmente separate.
Funzionerà? Marzo 2026 ci dirà se Honor ha creato qualcosa di utilizzabile o solo un esperimento da vetrina. Nel frattempo, il Robot Phone resta sospeso tra marketing visionario e ingegneria reale. Meglio aspettare le demo dal vivo prima di trarre conclusioni.