Una nuova ricerca esplora con precisione gli effetti della rapamicina, la sorprendente sostanza che prende il nome dal luogo (Easter Island, più nota come Rapa Nui) dove fu scoperta nel 1972.
Nei 40 anni che ci separano dalla sua scoperta la rapamicina, isolata dai microorganismi del suolo, è stata impiegata come farmaco immunosoppressore a supporto di trapianti e impianti coronarica.
Il sirolimus, questo il nome del farmaco, è (fonte la descrizione di rapamicina wikipedia) un farmacoimmunosoppressore usato oggi per prevenire il rigetto nei trapianti d'organo.
I primi trial hanno mostrato altre sorprendenti capacità della rapamicina contro il cancro, il degrado cognitivo e l'invecchiamento.
Un carattere speciale
La sostanza è diversa da altri farmaci anti invecchiamento perchè ha un meccanismo di funzionamento che incide su una proteina chiamata mTOR, regolatrice della crescita cellulare, ed è facilmente riassumibile: quando la rapamicina raggiunge mTOR, impedisce la crescita cellulare.
Per questo i suoi effetti sul cancro possono essere positivi: la crescita incontrollata delle cellule cancerogene è una parte importante della mortalità di questa malattia. L'inibizione di mTOR colpisce anche l'autofagia, il processo nel quale i lisosomi (gli organelli che fungono da apparato digerente di una cellula) si ripuliscono dalle impurità, trasformando queste ultime in aminoacidi e zuccheri che la cellula può riutilizzare.
La funzione dei lisosomi è quella di mantenere in salute le cellule disgregando il materiale scadente al loro interno
Xiaoli Zhang, co-autore dello studio, dipartimento di biologia dello sviluppo cellulare e molecolare alla University of Michigan.
Come agisce la rapamicina
A lungo i ricercatori si sono chiesti quale fosse il canale attraverso il quale agisce la rapamicina: questo studio lo ha trovato. Si chiama TRPML1, si trova sulla membrana del lisosoma ed è un canale di ioni del calcio.
La rapamicina induce autofagia
L'autofagia seleziona le parti di qualità di una cellula, si libera di quelle scadenti e le usa come "carburante" per funzionare meglio: dunque contemporaneamente depura, rigenera, migliora la cellula. È una tendenza opposta a quella che coinvolge malattie come Alzheimer e Parkinson, nelle quali la degenerazione cellulare prolifera: l'attività del lisosoma è fondamentale per controllarla.
“È semplice: se non è attivo il canale TRPML1 c'è degenerazione neurologica," dice Haoxing Xu, altro componente del team di ricerca. “Se stimoli il canale TRPML1 combatti la degenerazione".
Utilizzando avanzate tecniche di ricerca il team ha scoperto che la rapamicina stimola questo canale cellulare e induce autofagia: è come se rapamicina e TRPML1 fossero pilota e automobile in un gran premio.
“TRPML1 può contribuire significativamente all'attività neuroprotettiva e anti invecchiamento della rapamicina," dice Chen. “Questa scoperta condurrà a farmaci molto più precisi ed efficaci contro cancro e malattie neurodegenerative”.
EDIT 26/11/2019: A cominciare da una formulazione topica di rapamicina crema, priva di effetti collaterali. La rapamicina topica ritarda l'invecchiamento della pelle: già testata con successo sugli esseri umani.
Ecco la ricerca su PLOS Biology.
Fonte: University of Michigan