Dominic Cummings è la mente che sta dietro la campagna di comunicazione della Brexit. Dopo aver guidato con successo i temi del Leave al referendum sulla permanenza in Europa, Cummings ha progettato il passo successivo.
Il consulente strategico dell'uomo che ha ottenuto la sospensione del parlamento UK ha pubblicato una serie di post sul suo blog per descrivere in dettaglio i meccanismi della sua campagna. Ha poi descritto le possibili applicazioni del suo metodo per riformare il concetto di stato sociale nella UK del dopo Brexit.
L'ultimo dei post di questo tipo è datato 26 giugno 2019: due settimane dopo le dimissioni di Theresa May da Primo Ministro. Pochi giorni dopo, Cummings è diventato consigliere speciale di Boris Johnson. L'uomo che ha raccolto il testimone della May alla guida del paese. Quello che ieri ha ottenuto dalla Regina di sospendere il parlamento inglese fino al 14 ottobre.
Lo Stato Sociale Ipertecnologico di Cummings
L'idea di fondo, il filo conduttore di questa trattazione a mezzo blog è quella di far risorgere in UK delle grandi politiche sociali, morte alla fine degli anni '70, lasciandole guidare dai dati. Una politica di welfare data-driven, un po' come usare i meccanismi di Cambridge Analitica a fin di bene. La sospensione del parlamento UK potrebbe essere il primo passo verso la rinascita di un modello politico differente? Un po' come se lo Stato usasse ciò che sa di noi per fare qualcosa di meglio che mostrarci delle pubblicità mirate, ma dandoci degli aiuti mirati.
A cosa somiglia?
Dalla descrizione di questo sistema ricavo l'impressione di vedere una versione "cyborg" della democrazia ateniese. Un modello dove ci sono delle leadership più forti (all'epoca Pericle) ma un gruppo diffuso di cittadini con conoscenze tecniche (allora erano semplicemente i maschi in età da battaglia) che sviluppa leggi suggerite da tutta la popolazione.
La differenza sostanziale con quel modello è che anziché suggerire direttamente, sarebbero direttamente le azioni e le scelte della popolazione ad orientare le leggi. Scelte e azioni filtrate attraverso metodi di raccolta dati e algoritmi di intelligenza artificiale non lontani da quelli che in campagna elettorale proponevano propaganda politica mirata.
Una società non più guidata dal mercato, ma dai fatti.
La mole enorme di dati raccolti può permettere di creare modelli e simulazioni accurati. I legislatori potrebbero "testare" in anticipo gli effetti delle leggi ("che succederebbe se le droghe diventassero legali?") e perfezionarle anche in base ai risultati. Una politica che diventasse un modello vero e proprio di "prototipazione della società".
Nel frattempo in Russia
Una politica economica "cibernetica" guidata dai dati è stata paventata anche dall'economista (e Premio Nobel) Leonid Kantorovich e dal matematico ed informatico Victor Glushkov. I due hanno ipotizzato la possibilità di andare ancora oltre: far lavorare direttamente le macchine allo sviluppo di soluzioni ottimali nella gestione delle risorse economiche. Lasciare ai politici solo la definizione degli obiettivi (ad esempio "ottenere il massimo equilibrio occupazionale" o "ridurre la dipendenza energetica dall'estero") e ottenere la "ricetta" di come impiegare bene il denaro per raggiungerli.
Il più pionieristico tentativo di automatizzare la politica economica fu però in Cile. Il Progetto Cybersyn guidato dal consulente Stafford Beer durante il governo di Salvador Allende puntava ad aiutare l'economia con l'informatica. Fu totalmente eliminato dal colpo di Stato del Generale Augusto Pinochet).
Per quanto oggi si tenda ad identificare il "controllo" e la "gestione" sociale con una tecnocrazia di matrice reazionaria, l'apporto del computer nell'organizzazione degli stati ha una sua precisa collocazione nello spettro politico socialista. Qualcuno obietterà che si tratta comunque di "gestire" e "controllare" la società. Che vi devo dire. La differenza tra ciò che ancora oggi si identifica con 'destra' e 'sinistra' è quella che passa tra l'uso degli strumenti e le intenzioni con cui vengono usati.
Il Mercato
All'opposto della visione di società cibernetica ci sono giustappunto i "padri" delle moderne economie liberiste, Ludwig von Mises e Friedrich von Hayek. Costoro considerano semplicemente impossibile il "sogno cibernetico". In sostanza ritengono che non ci saranno mai abbastanza capacità di calcolo per tenere conto di tutti i fattori che determinano la società.
Osservano che esiste già un modello "cibernetico" in giro: il famoso Mercato, regolato anch'esso da algoritmi e da dati. Così come "il mercato", la capacità di regolarsi da solo fornendo a tutti la migliore soluzione possibile si è rivelata una sonora bugia. Questo porta ad una conclusione: la giusta società non è quella in cui tutto si regola con la scelta delle "soluzioni", ma quella che predispone anche i processi corretti per ottenerle. Per intenderci, un computer può dirci che riusciremo a convertire tutti gli allevamenti intensivi in più economiche, sane ed ecologiche piantagioni, ma nel frattempo dovremo gestire milioni di allevatori rimasti senza lavoro. Andranno gestiti anche loro.
La rivolta
Cummings è dietro le scelte di Boris Johnson, si diceva. La sospensione del parlamento UK potrebbe essere anche opera sua. La sua visione, decisamente orientata ad una società cibernetica, pospone il problema dell'economia liberale. Lo UK, di fatto, è la prima nazione moderna ad aver compiuto una scelta deliberatamente contraria alle leggi dei "Mercati". In una società guidata dai prezzi, dice Cummings, la suprema contraddizione è che l'economia non è in grado di risolvere niente.
I progressi nell'intelligenza artificiale potrebbero ribaltare le cattive previsioni dei "devoti" al mercato? Probabilmente. Una AI opportunamente allenata può sviluppare soluzioni su servizi e politiche adatte a contrastare tutti i problemi sociali e disegnare un futuro migliore. Bisogna lavorare su queste intelligenze, tuttavia. Le attuali AI mancano di "senso comune". Paradossalmente non si possono applicare ancora su scala sociale perchè non sono abbastanza impiegate... su scala sociale.
Attualmente l'intelligenza artificiale è impiegata (e si progetta di impiegarla) in modo predittivo ("la persona X in base ai suoi dati, a ciò che guarda sul pc, ai luoghi che frequenta ecc. commetterà il crimine Y? O svilupperà la malattia W?"). Scenari orwelliani che non piacciono né ai filosofi né alle persone. Ma tutti i progetti passano attraverso dei fallimenti prima di conoscere il successo, e Cummings pensa che l'intelligenza artificiale adoperata a scopo di "prevenzione e controllo" sia solo una parentesi prima di trovare all'AI il giusto impiego per l'umanità.
E torniamo alla Brexit
Come è nato un gesto che sembra quasi "di guerra" come la sospensione del parlamento UK? La Brexit per Cummings (e di conseguenza per Johnson) è necessaria a "distruggere" la società civile abbastanza da poterla ricostruire. Uno UK tornato pienamente indipendente potrebbe adottare soluzioni di politica sociale basate sull'intelligenza artificiale (che poi sarebbe un altro modo di chiamare la pianificazione scientifica). Il Regno Unito, nella visione di Cummings, potrebbe sviluppare progetti in grado di modellare il futuro.
Quello che continua a sorprendermi (ma non lo farà a lungo) è come un obiettivo davvero autenticamente "socialista" sia perseguito attraverso partiti "di destra". Come si potrà adoperare l'AI per produrre scientificamente benessere in gente che va in pensione sempre più tardi, vive in un sistema di servizi sempre più privati e fa accettare restrizioni sempre maggiori sull'immigrazione?
È davvero difficile immaginare un'Unione Europea che pianifica scientificamente il suo futuro (un po' come i "piani quinquennali" di Sovietica memoria): andrebbe contro tutti i principi attuali. Come reagirebbero "i mercati?". Mi risulta però difficile anche immaginare lo stesso Regno Unito impegnato in questa impresa. Anch'io, tutto sommato, sono stato "plagiato" a credere che "il mercato" sia attualmente l'unico terreno sul quale le nazioni possano sopravvivere.
Ma è la verità?