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27 Agosto 2019
in Medicina

Studio rivela: l’obesità non fa sentire i sapori

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Tags: ciboobesitàricerche mediche

Uno studio rivela: un obeso ha il senso del gusto così mortificato che mangiare compulsivamente è uno degli effetti della necessità di sentire i sapori.

Gianluca Ricciodi Gianluca Riccio
2 minuti di lettura

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Secondo una nuova ricerca dell’Università di Binghamton la condizione di obesità provocherebbe una ridotta sensibilità del gusto con conseguente incapacità di sentire i sapori.

Più mangi, meno senti i sapori?

Tutti sanno che l’obesità può modificare la percezione dei cibi, ma i cambiamenti neurali alla base del fenomeno restano per lo più ignoti.

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“È sorprendente come sappiamo così poco su quanto il gusto sia compromesso dall’obesità. Considerate quanto il gusto sia importante nella scelta di ciò che mangiamo,” dice la Prof. di Psicologia Patricia Di Lorenzo dell’Università di Binghamton.

Per mettere a fuoco (e possibilmente risolvere) il problema, un team di ricerca guidato dalla Di Lorenzo e dal ricercatore Michael Weiss punta a dettagliare gli effetti dell’obesità sul senso del gusto.

Il bersaglio delle ricerche si trova nel tratto del cervello che si occupa della sensibilità ai sapori: il suo nome è nucleo del tratto solitario.

La ricerca

Il team ha registrato le risposte allo stimolo del gusto dalle singole cellule nel cervello di ratti resi obesi con una dieta ricca di grassi.

Più l’obesità avanza, più le risposte sono piccole in ampiezza, brevi in durata, lente nella formazione. La conclusione è lapidaria: un obeso ha il senso del gusto così mortificato che mangiare compulsivamente potrebbe essere uno degli effetti della necessità di sentire i sapori.

È chiaro che i risultati sui topi vadano ampliati e indagati ulteriormente, ma la Di Lorenzo fa notare che questo processo potrebbe riguardare con buona probabilità anche noi.

“Altri studi dei quali abbiamo tenuto conto nella ricerca hanno evidenziato sia in topi che umani finanche una riduzione nelle papille gustative sulla lingua. Questo ci suggerisce, e lo verificheremo con certezza nella prossima fase, che anche il cervello umano risponde allo stesso modo,” conclude la prof. Di Lorenzo.

Un’altra direzione di ricerca che il team sta predisponendo per la prossima fase è vedere se tra gli effetti del bypass gastrico, la nota procedura chirurgica per ridurre l’obesità, c’è il recupero della sensibilità ai sapori.

Referenze della ricerca:

Michael S. Weiss, Andras Hajnal, Krzysztof Czaja, Patricia M. Di Lorenzo. Taste Responses in the Nucleus of the Solitary Tract of Awake Obese Rats Are Blunted Compared With Those in Lean Rats. Frontiers in Integrative Neuroscience, 2019; 13 DOI: 10.3389/fnint.2019.00035

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L’autore

Gianluca Riccio, copywriter e giornalista - Classe 1975, è direttore creativo di un'agenzia pubblicitaria, è affiliato ad Italian Institute for the Future, World Future Society e H+, Network dei Transumanisti Italiani.

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