La morte corre nel tubo. Un cocktail tossico di inquinanti chimici nell'acqua potabile sarebbe correlato a più di 100.000 casi di cancro secondo uno studio peer-reviewed dell'associazione Environmental Working Group.
È il primo studio a condurre una valutazione cumulativa dei rischi di cancro dovuti a 22 tipi di sostanza cancerogena trovati nell'acqua potabile in giro per tutti gli Stati Uniti.
Nello studio, pubblicato oggi sulla rivista scientifica Heliyon, i ricercatori utilizzano un nuovo metodo che calcola l'impatto combinato delle sostanze cancerogene su 48.363 impianti idrici negli USA. Lo studio ovviamente non calcola i 13.5 milioni di americani che si approvvigionano in pozzi privati.
"L'acqua potabile contiene in dosi minime e variabili diversi contaminanti, ma le agenzie governative attualmente analizzano la loro pericolosità singolarmente, concludendo che tutto vada bene." Lo dice Sydney Evans, analista a capo della ricerca. "Nel mondo reale le persone sono esposte a tutta la somma di questi agenti. Per questo è importante valutare il loro impatto sulla salute guardando ai loro effetti combinati".
Come in cielo così in terra
Questo approccio cumulativo è già adottato per valutare l'impatto sulla salute degli agenti che inquinano l'aria, ma non era mai stato applicato all'acqua da bere. La valutazione del rischio di cancro è stata fatta su un range di approssimativamente 70 anni di vita.
I nemici numero uno
La parte del leone tra gli agenti inquinanti nell'acqua che beviamo la fanno arsenico, disinfettanti ed elementi radioattivi come uranio e radio. Presenze letali e silenziose che si concentrano maggiormente in sistemi idrici che servono piccole popolazioni in comunità vicine a falde acquifere. Spesso la necessità di infrastrutture e miglioramenti è più che urgente. Chi non ricorda la cosiddetta "crisi dell'acqua cancerogena di Flint"? Il piombo in quel caso è percolato direttamente nella vetusta rete idrica della cittadina. In impianti più grandi la "distribuzione" del rischio è maggiore, i controlli sono più stringenti e gli impianti (talvolta) sono più efficienti.
Intendiamoci, la stragrande maggioranza delle acque potabili rientra perfettamente negli standard legali. Il problema è che le recenti ricerche mostrano come gli inquinanti che si trovano all'interno dell'acqua. Anche a concentrazioni perfettamente legali, messi insieme minacciano ugualmente la nostra salute.
Olga Naidenko, vicepresidente del settore ricerca dell' Environmental Working Group
Un "antivirus" specifico per ogni rubinetto
Dobbiamo dare assoluta priorità alla protezione delle sorgenti d'acqua, perchè altrimenti ci ucciderà. L'installazione di un filtro è caldamente consigliata, naturalmente un filtro non generico ma focalizzato sugli specifici contaminanti che cambiano da zona a zona.
Nei prossimi anni assisteremo probabilmente all'emersione di una o più professioni legate alla specifica cura dell'acqua: sarà necessaria una analisi preliminare della propria acqua, con un test che individui l'elenco dei 'nemici' da bloccare, e successivamente servirà la creazione di filtri personalizzati sulle esigenze del momento.