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Armada, una flotta di navi robot mapperà tutti gli oceani entro il 2030

Gli oceani? Un mistero per l'80%, può darci tante scoperte da cambiare il futuro. Ora una flotta di navi robot promette di esplorarli entro il 2030. Tutti.

Gianluca Ricciodi Gianluca Riccio
in Robotica, Trasporti
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Armada, navi robot per esplorare i fondali marini
12 Febbraio 2020
⚪ Si legge in 2 minuti
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Circa l’80% del fondo oceanico globale è ancora del tutto sconosciuto o non è stato misurato in modo moderno. Ora le comunità marittime e scientifiche internazionali si stanno raggruppando per mappare l’intero fondale marino della Terra entro il 2030.

Ocean Infinity, una delle società di esplorazione facenti parte di questa comunità, ha svelato la sua flotta operativa di navi robot. Nessun umano sarà all’interno o all’esterno di questa flotta speciale, che in un impeto di bellicoso ottimismo è stata ribattezzata “Armada”.

Come funzionerà la flotta di navi robot?

Il progetto GEBCO Seabed 2030 è stato creato per cercare di colmare una volta per tutte il gap dei dati sui fondali marini della Terra. Ha condiviso i diversi modi in cui prevede di farlo. Uno di questi prevede nuove tecnologie come la flotta di navi robot oceaniche creata da Ocean Infinity. I natanti automatici sono stati già impegnati a scopo commerciale e logistico.

La società prevede di trasformare l’industria dell’informazione oceanica facendo affidamento sulle ultime tecnologie e sui computer più potenti disponibili.

Ocean Infinity punta ad usare sistemi completamente robotici per l’esplorazione marina. Anzitutto per contenere i costi, con molte meno risorse richieste e più capillarità. Anche l’impatto ambientale dovrebbe ridursi, fornendo un numero gigantesco di informazioni rispetto a quelle raccolte fino ad oggi dalle normali navi di controllo.

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Il CEO dell’azienda, Oliver Plunkett, ha dichiarato alla BBC: “Ocean Infinity ha ordinato 11 robot di diverse dimensioni. I più piccoli sono lunghi 21 metri e il più grande 37 metri, tutti in grado di effettuare viaggi trans-oceanici, guidati dai centri di controllo a terra “. Il principale centro di controllo avrà sede nell’area di Southampton, sulla costa meridionale dell’Inghilterra.

Le navi robot sono dotate di sensori in grado di esplorare minuziosamente i fondali oceanici. Possono scendere fino a 6000 metri sotto la superficie. Non solo: secondo Plunkett, Armada non si limiterà ad esplorare il fondo degli oceani. Potrà ispezionare parchi eolici offshore, cavi delle telecomunicazioni e altri manufatti umani. La velocità di crociera sarà di circa 12 nodi (22 km orari). Avranno un’autonomia dalle 3.700 alle 5.000 miglia nautiche (dai 5000 ai 9000 chilometri).

Gli oceani sono un mistero infinito: dalla loro esplorazione potrebbero derivare scoperte in grado di cambiare il corso della nostra storia. Non vedo l’ora di vedere che novità ci porterà Armada.

Tags: oceani
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