Tra le notizie sulla diffusione dell’attuale epidemia di coronavirus può essere difficile trovare consigli basati sulla scienza, dal momento che gran parte delle informazioni sono solo cautelative o assolutamente sbagliate.
Ora, le ultime ricerche presso la Johns Hopkins University hanno dimostrato che COVID-19 ha un periodo medio di incubazione del coronavirus è di 5,1 giorni, il che significa che il periodo di quarantena di 14 giorni raccomandato dal CDC è ben modulato.
I funzionari sanitari devono prendere decisioni importanti sulla base di informazioni limitate, ed è sempre bene che tale decisione sia sostenuta dalla scienza.
La ricerca
Il team della Johns Hopkins ha esaminato 181 casi di COVID-19 fuori dalla provincia di Hubei in Cina prima del 24 febbraio di quest’anno.
Registrando il tempo di possibile esposizione, l’insorgenza dei sintomi, l’insorgenza di febbre e la rilevazione da parte delle autorità per ciascun caso, il team ha creato un modello di distribuzione del periodo di incubazione del coronavirus.
Cos’è il periodo di incubazione
In parole povere, il periodo di incubazione è il tempo che intercorre tra l’esposizione alla malattia e l’inizio della comparsa dei sintomi. Questo l’asso di tempo di solito precede il periodo contagioso, nel quale è probabile che il paziente contagiato trasmetta a sua volta la malattia ad altri.
Gli asintomatici
Non sappiamo ancora quanto sia contagioso il coronavirus quando le persone non mostrano sintomi: tuttavia, ci sono state alcune segnalazioni di persone che trasmettono il virus senza mostrare alcun sintomo.
Detto questo, come con altri coronavirus (come il comune raffreddore), è molto più probabile trasmettere il virus a qualcun altro quando si hanno i sintomi, tossendo o starnutendo.
La distribuzione dei dati sull’incubazione del coronavirus
Il team della Johns Hopkins ha scoperto che meno del 2,5% di quelli infetti avrebbe mostrato sintomi entro 2,2 giorni; il periodo mediano stimato di incubazione è di 5,1 giorni; e il 97,5% mostrerà sintomi fino a 11,5 giorni dall’esposizione.
Sulla base della nostra analisi dei dati disponibili al pubblico, l’attuale raccomandazione di 14 giorni per il monitoraggio attivo o la quarantena è ragionevole
Justin Lessler, epidemiologo della J. Hopkins School of Public Health.
Questo tipo di ricerca è incredibilmente utile per gli specialisti in malattie infettive che stanno prendendo decisioni politiche per il coronavirus.
Si è temuto che il periodo di quarantena non fosse abbastanza lungo, dopo che altri team di ricercatori avevano scoperto casi di periodi di incubazione durati fino a 19 e 24 giorni.
Estrapolando dai 181 casi, il team di Johns Hopkins ha stimato che per ogni 10.000 persone messe in quarantena per 14 giorni, circa 101 avrebbero sviluppato sintomi dopo l’uscita dalla quarantena.
Conoscere l’incubazione del coronavirus per migliori politiche di quarantena
Ulteriori ricerche con gruppi più numerosi di persone dovranno essere fatte per confermare se i periodi di incubazione più lunghi potrebbero causare problemi alle nostre attuali politiche di quarantena.
E per il resto di noi, fino a quando non viene creato un vaccino, il modo migliore per combattere il virus è mantenere la calma, lavarsi le mani (per 20 secondi!) e soprattutto stare a casa.
La ricerca è stata pubblicata su Annals of Internal Medicine.