Il 2020 potrebbe essere stato l’anno peggiore per iniziare a lavorare da remoto, anche se molti di noi ci hanno provato. Ecco come le cose andranno meglio nel 2021.
Questo è stato un anno… vabbè, lasciamo stare. Registriamo il boom dello smartworking, tra mille difficoltà di adattamento. L’anno nuovo è alle porte, però, e lo smartworking 2021 è destinato ad essere migliore per quelli che continueranno a lavorare da remoto.
Storia di una traiettoria
La maggior parte di chi oggi lavora da remoto è stata costretta a lasciare i propri uffici e ha dovuto affrontare la sfida di gestire il cambiamento improvviso, insieme agli altri ostacoli causati dalla pandemia.
Nonostante ciò, tuttavia, una (buona) parte esprime interesse a lavorare in smartworking anche nel 2021, ed anche quando la crisi sarà finita.
Una ricerca ISTAT di giugno è chiara. Il 90% delle grandi imprese italiane (con più di 250 addetti) e il 73% delle imprese di dimensione media (50-249 addetti) hanno introdotto o esteso lo smartworking durante l’emergenza, contro il 37% delle piccole (10-49 addetti) e il 18% delle microimprese (3-9 addetti). In tutto, le imprese in smartworking sono passate dal 15% al 77%.
Smartworking 2021
Sta per iniziare l’anno in cui molti si aspettano che i vaccini portino la pandemia sotto controllo. Comunque sia, lo smartworking 2021 dovrebbe diventare più facile ed equo, meno isolante e forse anche più remunerativo.
Non penso che ci saranno cambiamenti radicali come nel 2020, ma ci sono comunque le carte in regola perchè sia un anno importante per il lavoro a distanza. Dico di più: le basi stesse di ciò che sarà il lavoro a distanza per i prossimi 5-10 anni si decideranno nei prossimi 12 mesi.
Ecco alcuni dei modi in cui gli esperti si aspettano che lo smartworking 2021 si espanda e migliori.
I politici saranno incentivati a sostenere i lavoratori a distanza
Prima della pandemia, i lavoratori a distanza erano un mercato di nicchia. Lo smartworking nel 2021 rappresenterà una percentuale molto più ampia della popolazione.
Questo spingerà la politica a contemplare le loro esigenze. Vedremo nuovi incentivi o anche nuove norme fiscali e sull’occupazione.
I lavoratori remoti avranno accesso a più strumenti e risorse
La percentuale più elevata di lavoratori a distanza darà anche alle aziende un incentivo a progettare prodotti che migliorano l’esperienza. Gli stessi datori di lavoro avranno più incentivi a investire in queste soluzioni. Le aziende investiranno parecchio nel potenziamento delle competenze dei manager e nella tecnologia che le aiuterà a comprendere meglio il coinvolgimento dei dipendenti quando lavorano da remoto.
Mi aspetto che emergano anche strumenti migliori di sicurezza remota, gestione delle spese, collaborazione, comunicazione.
Alcune aziende hanno persino assunto personale dedicato per gestire le esigenze della propria forza lavoro remota. Quando hai solo il 5% della tua forza lavoro che lavora da remoto, è difficile giustificare investimenti di questo tipo. Se i dipendenti che lavorano da remoto diventano il 50% la cosa diventa più giustificabile.
Il lavoro a distanza sembrerà più naturale
La parte più difficile del lavoro a distanza è stata la transizione iniziale fuori dall’ufficio. Ora che il più è fatto, sarà molto più facile per tutti nel prossimo anno.
Abbiamo dovuto cambiare drasticamente abitudini e routine quotidiane per adattarci allo stile di vita del lavoro a distanza, ma parte di queste routine ora è più naturale.
I lavoratori a distanza potranno finalmente cogliere anche aspetti positivi della separazione tra lavoro e vita privata
Molti di coloro che hanno iniziato a lavorare da remoto nel 2020 hanno avuto molto di più da affrontare a casa rispetto a quelli che lo hanno fatto prima. Perché, parliamoci chiaro, lo smartworking 2020 è stato un lavoro a distanza senza alternativa e con una intera famiglia in compresenza. La maggior parte dei lavoratori a distanza deve ancora sperimentare i veri vantaggi dello stile di vita a causa degli ordini di soggiorno a casa e delle limitazioni alla mobilità.
Lo smartworking 2021 potrà permettere a più persone di cogliere qualche aspetto positivo. Se sarà di nuovo possibile spostarsi, il know how e gli strumenti acquisiti potranno permettere anche di viaggiare o spostarsi e lavorare ugualmente in libertà. Il tipo di libertà che il “vero” lavoro a distanza può dare, esattamente la libertà che manca in questo momento a causa della pandemia.
Un eventuale rallentamento delle restrizioni migliorerà le condizioni dello smartworking di chi deciderà comunque di restare in smartworking.
Il lavoro a distanza diventerà meno alienante
Per lo stesso motivo, molti lavoratori a distanza che oggi lottano con solitudine e isolamento potrebbero migliorare la loro condizione. Questi problemi sono più una funzione della pandemia che del lavoro a distanza stesso. Il lavoro a distanza non significa necessariamente lavorare lontani da altre persone. Conosco molte persone che preferiscono lavorare in uno spazio di coworking, ad esempio, cosa che al momento non è consentita.
Questo è il motivo per cui penso che, per quasi tutti, il lavoro a distanza migliorerà in modo significativo il prossimo anno con un progressivo allentamento delle restrizioni.
I lavoratori remoti potrebbero guadagnare di più
Proprio come i datori di lavoro possono assumere talenti da qualsiasi luogo, i dipendenti possono ora cercare opportunità di lavoro al di fuori della loro area geografica, accedendo a lavori più remunerativi in diversi mercati.
Le grandi aziende hanno già subodorato questa possibilità, ed infatti alcune di loro (ad esempio Facebook) pensano di modulare la remunerazione alla posizione fisica, dando di meno a chi lavora da una sede con un costo della vita inferiore.
Non funzionerebbe: queste politiche cederanno rapidamente alla pressione della concorrenza. Nello smartworking 2021 chi avrà abilità potrebbe essere ben compensato, indipendentemente dalla sua posizione.