Per noi umani, la forma e la posizione degli oceani e dei continenti sembrano fisse. Ma è solo perché le nostre vite sono così brevi.
Se la nostra esistenza durasse centinaia di milioni di anni invece che solo una manciata di decenni, vedremmo masse di terra costantemente fondersi e disgregarsi di nuovo. In una mappa del mondo in perenne cambiamento, vedremmo una danza dei continenti alimentata da un’orgia quasi continua di terremoti ed eruzioni vulcaniche. Come sarà la prossima pangea? Lasciate perdere geografia fisica e politica: questa è pura geologia. Ecco una mappa dei continenti del mondo futuro. Quanti e quali sono, mi chiederete: e non lo so. Di certo non cinque come adesso. Date loro i nomi, se vi va.
Pangea 2.0
Per almeno un paio di volte, tutti i frammenti asciutti del nostro pianeta si sono riuniti. Il risultato? Un’unica isola gigante in un unico mare gigante. Una cartina del mondo che non comprende i 5 continenti, nossignore. No, non ne comprende neanche sei. Circa 200 milioni di anni fa, Pangea è stata l’ultima iterazione di questo supercontinente ricorrente nella mappa del mondo. Quella storia profonda si ripeterà nel mondo futuro: tra altri 250 milioni di anni avremo il prossimo supercontinente. Abbiamo già il nome: Pangea Proxima. Per gli amici: il supercontinente che dovrebbe formarsi dalla disgregazione dei continenti africano e sudamericano cambiando la cartina del mondo. Ho davvero detto “cartina”?
Ecco come sarà la mappa del mondo futuro
Le Americhe saranno attaccate all’Africa a nord e all’Antartide a sud; L’Africa colpirà Europa e Medio Oriente; l’Australia sarà saldata all’est asiatico. Il gigantesco continente si troverà sui resti dell’Oceano Indiano, ora un mare interno che rispeccherà l’ex Mediterraneo. Nella mappa del mondo futuro sarà l’india a diventare una specie di vecchia Italia.
Il nuovo punto più alto del mondo non si troverà più sull’Himalaya, ma nella catena montuosa ancora senza nome che sorgerà nel punto in cui gli stati americani di Florida e Georgia si “schianteranno” su Sud Africa e Namibia.
Nessun problema per chi dovrà riscrivere le cartine: perchè non ci sarà.
È improbabile che ci siano umani in giro per assistere alla riunificazione delle masse terrestri del mondo futuro. Niente Africa, niente America, niente Asia, niente Europa, niente Oceania. Niente confini. Niente esseri umani? Saremo fortunati a sopravvivere nel prossimo secolo, per non parlare del millennio in corso: ma la mappa del mondo futuro include comunque alcune città odierne, così: per orientarsi.
O forse dovrei dire “per disorientarsi”? Non chiedetemi quanti continenti esistono: ne vedo solo uno bello grande (con due isolotti in corrispondenza di Alaska e Nuova Zelanda). A Pangea Proxima, Città del Capo e Città del Messico distano solo un giorno di macchina. Lagos si trova a nord di New York, ed entrambe sono vicine al Mar Atlantico, i resti rimpiccioliti dell’antico oceano. La mia Napoli sarà una città dell’entroterra. E potreste viaggiare da Sydney a Shanghai e poi verso Tokyo senza dover attraversare un solo specchio d’acqua. I continenti: un ricordo. La geografia: un vasto esercizio di memoria.
L’Europa si è attaccata all’Africa e la Gran Bretagna (nonostante la Brexit) è tornata in Europa. Una cosa nella mappa del mondo futuro è rimasta quasi uguale: la Nuova Zelanda. È ancora un’isola, e minaccia per sempre di cadere dalla parte in basso a destra della mappa del futuro.