Le allergie alimentari sono in forte aumento. Negli USA oltre il 10% della popolazione adulta ha un’allergia alle arachidi, ai crostacei, ai latticini o ad altri alimenti. Nel Regno Unito, negli ultimi 30 anni i ricoveri ospedalieri per allergie alimentari sono quintuplicati. In Italia sono triplicate negli ultimi 40 anni, con in testa l’intolleranza al lattosio.
Per fortuna stiamo costruendo l’arsenale necessario ad invertire questa tendenza in modo che un giorno le allergie alimentari diventino un pallido ricordo del passato. Prima, però, un rapidissimo recap.
Allergie alimentari, un viaggio istantaneo
I tipi più comuni di allergie alimentari sono innescati da anticorpi chiamati immunoglobuline E o IgE. Questi anticorpi sono stati scoperti a metà degli anni ’60 e hanno dato il via a un’era di ricerca sulle allergie alimentari che prosegue ancora oggi. I primi risultati hanno generato migliaia di studi: dipingono un quadro intricato di come funzionano le allergie allergie alimentari, suggerendo modi in cui possiamo prevenirle e trattarle.
Quando qualcuno ha delle allergie alimentari, le immunoglobuline IgE sono coinvolte nell’attivazione di una risposta del sistema immunitario a quel cibo specifico. Essenzialmente, il corpo vede quel cibo come un nemico, rilasciando istamina e altre sostanze chimiche infiammatorie per combatterlo. Questo causa sintomi che vanno da prurito e starnuti al respiro sibilante e allo shock anafilattico. Il risultato può essere qualsiasi cosa, da un lieve inconveniente alla morte.
Dobbiamo ancora arrivare a capire a fondo il motivo per cui il corpo a volte vede sostanze innocue in questo modo, ma ora sappiamo molto di più su come impedire che questo processo accada.
Prevenire è meglio che curare
Il vecchio detto vale anche per le allergie alimentari. Le piccole regole dei medici che portano beneficio si concentrano in pochi capisaldi: si dieta, no sporco, si cani, no pelle secca, attenti ai detergenti, si vitamina D. Gli studi hanno rilevato che le persone hanno un rischio minore di sviluppare allergie alimentari quando hanno livelli sufficienti di vitamina D, fanno una dieta, vivono con un cane in casa, evitano la pelle secca e non sono ossessivi con la pulizia. Soprattutto, evitino detergenti troppo aggressivi. Tutti elementi che contribuiscono allo sviluppo di un buon microbioma.
Ci sono anche prove che suggeriscono che quando i bambini consumano cibi potenzialmente allergenici all’inizio della loro vita, questo allena il sistema immunitario ad accettarli. Chiaramente, per molte persone che soffrono di allergie alimentari, la prevenzione precoce della vita non è più un’opzione. Tuttavia, altri approcci stanno prendendo forma.
Le immunoterapie
La maggior parte degli interventi sulle allergie alimentari attualmente prende di mira il sistema immunitario nel tentativo di riqualificare la sua risposta agli allergeni. I “cavalieri” che le combattono sono oggi essenzialmente 3:
Una tecnica, nota come immunoterapia con allergeni, consiste nel costruire lentamente l’esposizione a un alimento problematico. Iniziando in dosi molto piccole, il corpo pian piano si abitua a non vederlo più come una minaccia. Le persone con reazioni alle arachidi, alle uova, al latte o anche a più cibi hanno trovato successo usando questo metodo. Tuttavia, l’immunoterapia richiede un’esposizione regolare agli allergeni che, come detto, possono causare effetti collaterali.
Esistono poi farmaci anti-IgE che possono bloccare gli anticorpi coinvolti e aumentare la soglia per un particolare allergene prima che ti faccia ammalare. Ne è passata di acqua sotto i ponti dalla scoperta a Stanford, nel 2013, di una delle prime molecole anti-Ige (ne parlai qui). I farmaci di questo tipo possono essere particolarmente utili se abbinati all’immunoterapia con allergeni per desensibilizzare le persone agli ingredienti fastidiosi.
I vaccini contro le allergie sono un’altra opzione. Questi agiscono rimodellando la risposta immunitaria del corpo a un particolare alimento in modo che non si concluda con una malattia. Un esempio? Il vaccino contro le allergie alimentari provocate dalle arachidi. I più avanzati sono in unica dose, e contengono un pool di allergeni legati ad un enzima. Anche pazienti positivi a più di un allergene possono esser curati in una volta sola.