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La batteria al diamante e scorie radioattive funziona per 28.000 anni

Una batteria con scorie radioattive di grafite intrappolate in sottili strati di diamante può alimentare dispositivi per migliaia di anni.

Gianluca Ricciodi Gianluca Riccio
1 Aprile 2021
in Energia
La batteria al diamante e scorie radioattive funziona per 28.000 anni
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Una startup americana, la NDB, ha combinato isotopi radioattivi delle scorie nucleari con strati ultrasottili di nanodiamanti per assemblare una batteria che può durare 28.000 anni.

Il dispositivo a scorie radioattive della startup, il cui acronimo NDB sta per “Nano Diamond Battery”, è una “batteria ad alta potenza a base di diamanti alfa, beta e neutronici”.

Scorie radioattive

Le batterie al diamante sono per sempre

L’energia, come detto, proviene da scorie radioattive. Per essere precisi, dalla grafite di scarto già utilizzata nei reattori nucleari raffreddati a grafite.

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La grafite radioattiva è racchiusa in strati di diamante monocristallino nanosottile, che agiscono sia come semiconduttore che come dissipatore di calore.

Il diamante è il materiale più duro conosciuto dall’uomo. Ha anche la più alta conduttività energetica, il che significa che trasferisce rapidamente il calore dalle scorie radioattive di grafite. Gli strati di diamante non solo raccolgono la carica, ma prevengono anche la dispersione di radiazioni.

Avendo gli isotopi del carbonio-14 tempi di dimezzamento dell’ordine di migliaia di anni ed essendo i diamanti praticamente indistruttibili, tirate voi le conclusioni.

La batteria a scorie radioattive dura per sempre: ma la mettereste in un telefono?

“Questa batteria ha due diversi meriti”, dice il CEO e co-fondatore di NDB Nima Golsharifi. “Il primo è che utilizza le scorie radioattive e le converte in qualcosa di utile. E il secondo è che funziona per un tempo molto più lungo rispetto alle batterie attuali. “

Quanto lungo? Tanto.

Il prodotto dovrebbe essere disponibile in due versioni. La versione “eterna” dovrebbe durare 28.000 anni prima di esaurirsi. Una versione davvero hard-core, pensata per applicazioni di nicchia, come le missioni nello spazio a bordo di veicoli sonde e satelliti. Veicoli spaziali che potrebbero essere inviati verso altri sistemi stellari per viaggi lunghi secoli e avrebbero ancora abbastanza potenza per trasmettere messaggi.

È prevista anche una versione consumer, pensata per alimentare veicoli elettrici, smartphone e altri piccoli dispositivi. Poiché la grafite sarebbe avvolta in più rivestimenti di diamante sintetico, dice l’azienda, non ci sarebbero perdite di radiazioni dal telefono. NDB afferma che i livelli di radiazione emessi dalle celle saranno inferiori a quelli emessi dal corpo umano.

La carica viene raccolta, immagazzinata e distribuita istantaneamente da un supercondensatore. Le celle della batteria a scorie radioattive possono essere costruite per conformarsi a qualsiasi forma o standard, inclusi AA, AAA, 18650, 2170 o tutti i tipi di dimensioni personalizzate.

Immaginate un mondo in cui non si debba ricaricare la batteria di uno smartphone per tutto il giorno. O per una settimana, o per un mese… o per decenni. Questo è ciò che siamo in grado di fare con questa tecnologia.

Neel Naicker, NDB

È un proof of concept, ma…

La sostenibilità di un progetto come questo dovrà essere confermata, ma per quanto mi riguarda sarebbe interessante vedere chi acquisterebbe un prodotto consapevole del fatto che la batteria contiene scorie radioattive.

Per ora, NDB ha completato solo una prova di concetto. L’azienda stava per rilasciare un prototipo commerciale, ma poi è arrivato il Covid-19.

Ad ogni modo, la società prevede di rilasciare una versione commerciale a basso consumo della sua batteria nucleare al diamante radioattivo in meno di due anni. Per la versione ad alta potenza? Altri tre anni.

E per eliminare le scorie radioattive? Un bel po’ di anni in più.

Tags: batterienuclearescorie nucleari
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L’autore

Gianluca Riccio, copywriter e giornalista - Classe 1975, è direttore creativo di un'agenzia pubblicitaria, è affiliato ad Italian Institute for the Future, World Future Society e H+, Network dei Transumanisti Italiani.

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