Israele è destinato a diventare il primo paese al mondo a vietare la vendita di abiti e altri prodotti tessili realizzati con pellicce.
La nuova legislazione anti pellicce entrerà in vigore tra sei mesi: una decisione storica per i diritti e la protezione degli animali. Segue di poco un'altra decisione, altrettanto storica, che nel Regno Unito ratifica finalmente lo stato degli animali come esseri senzienti.
Decisione storica
Il ministro della protezione ambientale di Israele, Gila Gamliel, ha rilasciato una dichiarazione dopo aver approvato la legge che istituisce il divieto. Recita più o meno così: "L'industria delle pellicce provoca la morte di centinaia di milioni di animali in tutto il mondo. La firma di questi nuovi regolamenti anti pellicce renderà il mercato della moda israeliano più rispettoso dell'ambiente e molto più gentile con gli animali”.

Divieto di pellicce: la chiave dell'accordo in una intelligente mediazione
Le pellicce saranno ancora consentite per la ricerca scientifica, l'istruzione o per scopi religiosi o tradizionali. Una soluzione di compromesso "formale", che in cambio dell'uso di pochissimi capi ha eliminato la vendita di tutti gli altri.
Senza l'esenzione per l'abbigliamento rituale e tradizionale era improbabile che questo divieto avrebbe avuto successo.

Il ban israeliano sulle pellicce salverà la vita di milioni di animali che soffrono negli allevamenti di animali da pelliccia o languono in crudeli trappole in tutto il mondo.
10 giorni fa anche l'Estonia ha avviato un iter del genere: in quel caso, però, il divieto avrà inizio a partire dal 1 gennaio 2026.
Il messaggio, forte e chiaro, è che le pellicce non sono etiche, non sono necessarie, non sono più attuali e possono provocare anche problemi sanitari.