Noi esseri umani siamo la specie dominante sulla terra già da un po’ di tempo ormai. Come ci siamo riusciti? Per essere sintetici ed usare solo tre parole (che non siano sole, cuore e amore): intelligenza, strutture sociali, destrezza tecnologica.
La nostra natura, in sintesi, ci ha resi un unicum nella Natura più grande. Un bell’unicum. O terrificante, dipende da chi deve sopportarci.
Già. Perché la nostra stessa natura, fautrice di questo progresso, ora lo sta ostacolando. E sta ostacolando anche il pianeta, che non le manda certo a dire, ricambiando con gli interessi il fastidio che gli arrechiamo.
La singolarità tecnologica sarà migliore di noi?
Gli umani hanno innumerevoli limiti che la singolarità tecnologica non avrà. Non avrà, ad esempio, divisioni e pregiudizi di ogni tipo. Non avrò desideri a distoglierla dai suoi obiettivi. La singolarità non avrà la necessità di trasmettere una conoscenza ad una generazione successiva, né di abitare nei limiti di un solo corpo. Sarà una crescita esponenziale continua, virtualmente senza i nostri limiti fisici.
Tutto questo e di più, ovviamente, a patto di non voler insistere nel progettarla prendendo come modello il nostro cervello. Neanche noi sappiamo ancora come funziona, figurarsi darlo in dote ad una “coscienza tecnologica”.
Limitless
Come detto, credo che una singolarità tecnologica non avrebbe nessuno dei conflitti interni inerenti alla società umana, ma potrebbe essere altrettanto produttiva. O di più. Perchè sarebbe una società senza individualità, non limitata a un corpo per volta.
Immaginate se Einstein avesse potuto fare copie di se stesso con tutti i suoi ricordi al solo scopo di far progredire la scienza. Il #teamEinstein avrebbe praticamente surclassato ogni fisico del suo tempo, rendendolo inutile e aumentando la sua conoscenza all’infinito. Giusto? Oppure attingendo da un patrimonio limitato (per quanto Einstein avrebbe moltiplicato le sue potenzialità, qualche limite ci sarebbe pure stato) avrebbe finito per rallentare il progresso della fisica?
L’esempio (migliorabile, ovviamente) serve solo a fare il punto. La singolarità tecnologica sarà “l’Einstein che si autoreplica”, e lo sarà per tutti i campi dello scibile umano, surclassandoci completamente. In tutto.
E noi che cosa faremo?
Il denaro (l’ho elencato tra i problemi? Mia dimenticanza) è diventato la misura del contributo di una persona alla società. Tuttavia, quando il “contributo umano” in termine economico non sarà più rilevante, cosa accadrà al denaro?
E cosa accadrà, di conseguenza, alle istituzioni che ne regolano l’uso? Cosa farà la singolarità tecnologica di quei poteri politici e finanziari che in nome del denaro pongono limiti alla libertà umana, quando il bisogno di fare affidamento su noi stessi raggiungerà lo zero?
Scompariranno. Potete contarci.
Scompariranno, e la nostra sopravvivenza da quel momento in poi dipenderà solo da noi. Nessuna singolarità tecnologica la metterà a rischio: dovremo essere noi a reinventarci su altri principi e valori: l’alternativa è ricadere allo stato brado, a quello che Hobbes chiamava “Homo homini lupus”.