Il governo dell'Uttar Pradesh, stato indiano estremamente popolato, potrebbe presto attuare nuove politiche volte a combattere la sovrappopolazione limitando il numero di famiglie numerose nella zona.
Le nuove politiche proposte includono incentivi in denaro per i genitori che decidono di avere un solo figlio, nonché assistenza sanitaria e istruzione gratuite. Dall'altro lato, le norme anti sovrappopolazione comprenderebbero sanzioni per le famiglie più numerose. Includerebbero divieti a lavorare per la pubblica amministrazione e impossibilità di accedere a incentivi economici.
Il particolare che lascia maggiormente perplessi è la possibilità di offrirsi volontariamente per la sterilizzazione. In cambio? Rimborsi fiscali, stipendi statali più alti e sussidi per i proprietari delle case. Una mossa che secondo i critici costringerà molti sulla soglia dell'indigenza a capitolare.

Approccio discutibile
Il tempismo della nuova politica contro la sovrappopolazione è impressionante. Nella vicina Cina, un tempo nota per la sua legge del "figlio unico", le restrizioni si sono allentate, e ora consentono alle coppie di avere tre figli per paura che la sua popolazione possa entrare in un periodo di declino sostenuto. (Cosa che in effetti è prevista, e non solo per la Cina, entro fine secolo).
Anche se il pagamento una tantum proposto in India per i genitori che hanno una femmina è più alto che per un maschio, i critici temono ancora che le politiche finiranno per essere coercitive nei confronti di donne e minoranze. Alcuni sono particolarmente preoccupati poiché il paese è ancora alle prese con le conseguenze di una campagna di sterilizzazione forzata che dagli anni '70 ha preso di mira milioni di persone. L'atavica "lotta alla sovrappopolazione" in salsa indiana ha già portato a molte morti e procedure fallite.

"Le misure di controllo della popolazione possono portare a un picco nelle pratiche selettive del sesso e agli aborti non sicuri data la forte preferenza per i figli in India. È già successo in alcuni stati in passato", dice Poonam Muttreja, direttore esecutivo dell'organizzazione no-profit Population Foundation of India.
"Ogni volta che c'è il controllo della sovrappopolazione, tutto porta alla violenza contro le donne", dice l'attivista femminista Kavitha Krishnan.