Il calcio cambia rapidamente e a dimostrarlo è anche la grande differenza tra i tifosi più giovani rispetto a quelli più anziani. Anche Andrea Agnelli in diverse interviste ha compreso la necessità di attirare le attenzioni dei più giovani nel mondo del calcio, e difatti Agnelli stesso era uno di quelli che rivendicava il progetto della Super League, competizione dei più forti – che si è poi rivelata un flop, esempio perfetto dei tempi che cambiano.
La nascita della Super League era probabilmente nata dallo scontro tra ECA e UEFA sulla riforma della Champions League. La prima infatti voleva avere la sicurezza che i grandi club non fossero esclusi dalla competizione nonostante un cattivo piazzamento in campionato. Le squadre maggiori infatti avrebbero voluto avere voce in capitolo riguardo le scelte commerciali e di organizzazione della Champions League stessa.
Di contro, la UEFA ha da sempre voluto aumentare il numero di squadre partecipanti alla competizione, evitando di relegare troppo potere alle squadre maggiori. Il compromesso a quanto pare non è stato raggiunto, dal momento che queste ultime avevano deciso comunque di annunciare la Super Lega. Ciò ha creato tuttavia malcontento nei tifosi, che sono a favore di un mantenimento del format classico, rifiutando l’idea di una competizione tra i più forti. I contrari più accaniti erano la tifoseria della Premier League, e in seguito a numerose proteste le stesse squadre inglesi si sono ritirate dal progetto che, come reazione a catena, lo ha portato a un epilogo prematuro.
Ovviamente il progetto della Super Lega avrebbe stravolto il mondo del calcio e tutti i settori ad esso correlati, come ad esempio quello delle scommesse sportive, e un cambiamento così brusco e repentino è stato sicuramente mal digerito dagli altri club non coinvolti e dalle tifoserie stesse.
Ciò comunque non significa che il calcio nel corso della storia non abbia subito evoluzioni. Basti pensare a come sia cambiato rapidamente negli ultimi anni: ingaggi a zero costi di trasferimento come quello di Messi al PSG, potere sempre maggiore dei vari agenti, trasferimenti stellari come quello di Neymar, acquistato dal PSG versando agli spagnoli del Barcellona una cifra di ben 222 milioni di euro nel 2017.
Tuttavia, è comunque evidente la necessità di un cambiamento per avvicinare più giovani al mondo del calcio. Secondo il rapporto dell’ECA “Fan of the Future”, il 40% dei ragazzi tra i 16 e i 24 anni non sarebbero interessati. Tra i giovani tifosi invece, la maggior parte comprende ragazzi che assistono solamente ai Main Event, quelli che lo fanno per avere argomenti di cui parlare con i propri amici e infine quelli che seguono il calcio per vicinanza a qualcuno di molto appassionato.
Davanti a uno scenario simile la FIFA e le altre federazioni stanno progettando una vera e propria rivoluzione del calcio, introducendo nuove regole orientate a migliorare l’intrattenimento. Quali? Ecco una lista di come potrebbe essere il futuro del calcio nei prossimi anni:
Sostituzioni no-limits
Durante gli ultimi anni la FIFA per via di numerose difficoltà e complicazioni in occasione dei match, aveva deciso di aumentare le sostituzioni concesse. In realtà è molto probabile che nel calcio del futuro i campi possano essere illimitati. Questo consentirebbe al mister di valorizzare la rosa, far riposare di più i giocatori e di conseguenza, provvedere ad aumentare il numero di partite giocate.
Meno interruzioni in partita
Tra le altre cose, la FIFA sta lavorando per evitare che ci si fermi durante il match. Si pensa infatti di introdurre il tempo effettivo, come avviene in molti sport, tra cui il basket: ciò significa che durante le interruzioni, il cronometro si arresterebbe, evitando così le perdite di tempo tanto odiate dai tifosi, nonché antisportive. Il tempo di gioco inoltre andrebbe inoltre ridotto a due tempi da 30 minuti ciascuno.
Arbitro intoccabile
Sempre prendendo come modello il basket, la FIFA sta pensando di rendere l’arbitro una figura inattaccabile, eliminando così le furenti proteste che durante ogni partita spezzano il ritmo del gioco e non danno un buon esempio. La proposta quindi prevederebbe l’impossibilità dei calciatori di sindacare la scelta dell’arbitro. L’unico a poter dissentire sarà il capitano, che però dovrà rimanere diplomatico.
Non si sa ancora se e quando queste regole verranno applicate ma la speranza è che in questo modo il calcio sarà più godibile e molti giovani torneranno ad appassionarvisi.