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Mamazen, primo Startup Studio in Italia, traccia il futuro post incubatori

Cresce il processo che "fabbrica" startup vincenti e vicine agli interessi reali. Protagonista Mamazen, il primo Startup Studio in Italia.

Gianluca Ricciodi Gianluca Riccio
in Italia Next
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mamazen
23 Settembre 2021
⚪ Si legge in 5 minuti
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Il Dual Entity Model è un modello di investimento nato negli Stati Uniti. In questo modello, uno Startup Studio e la Holding che lo finanzia sono due entità separate. È un modello importante, anche perchè funziona.

La prima società, pardon: il primo Startup Studio ad aver “importato” in Italia questo modello di investimento si chiama Mamazen, ed oggi fa un altro passo avanti.

A distanza di tre anni, infatti, Mamazen ha affiancato allo Studio una holding chiamata IH1. Cosa farà questa holding? In sostanza, ciò che un mecenate faceva con un artista nel rinascimento: finanzierà una Startup per consentirle di raggiungere i suoi traguardi.

Mamazen, soldi “difficili” trasformati in soluzioni facili. Anzi: efficaci.

Mamazen ha l’obiettivo di creare 15 startup di successo in 5 anni. Tre di queste sono già sul mercato, peraltro. IH1 investirà 3 milioni di euro in Mamazen e 7 milioni di euro nelle migliori 10 startup lanciate dallo Studio. Un modo per creare una competizione virtuosa? Una scommessa redditizia? Forse entrambe le cose, forse nessuna delle due. Forse, semplicemente il metodo migliore per far nascere idee da lanciare sul mercato.

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A guidare IH1 sono Farhad Alessandro Mohammadi, Ceo di Mamazen Startup Studio, Alessandro Mina, ex investitore e Chief Brand Officer di Pony Zero, e Alexandre Campra, amministratore delegato di Sidinvest Group.

La Holding ci permetterà di aumentare le produttività, passando dal lancio di una a tre startup all’anno, efficientare il processo di fundraising e garantire un perfetto allineamento degli interessi con i nostri investitori. Costruiamo nuovi business solo con la consapevolezza che ogni azienda che lanciamo avrà un impatto sulla società e sull’ambiente circostante.

Farhad Alessandro Mohammadi, Ceo di Mamazen Startup Studio
mamazen
Un po’ di team Mamazen.

Solo idee di successo

A oggi esistono circa 600 Startup Studio in tutto il mondo. Il loro tasso di successo è tra il 35% ed il 70%, mentre quello delle startup tradizionali è del 10%. Perchè? Il segreto è tenere allineati gli interessi di tutti gli attori in gioco: investitori, holding e studio non si muovono con obiettivi e dinamiche separate, ma agiscono in sinergia per semplificare l’organizzazione delle startup e farle accedere più velocemente ai finanziamenti.

Uno Startup Studio come Mamazen abbatte i rischi per gli investitori, e permette di sviluppare solo idee che hanno superato con successo la prima fase. Una holding come IH1, dal suo canto, investe solo nelle startup migliori.

Come funziona il lavoro di Mamazen?

Il processo di generazione e validazione rende Mamazen una vera e propria “fabbrica di idee”. Mamazen crea startup partendo da una prima analisi che mira ad individuare bisogni reali, i trend di investimento e di mercato. Dall’analisi si passa all’ideazione, in cui lo Studio genera oltre 100 idee e ne misura l’interesse presso i possibili utilizzatori. Si passa poi a una fase di testing che ha l’obiettivo di restringere il cerchio a 50, poi a 10 e infine a un numero da 1 a 3 idee, da lanciare sul mercato.

Una volta validata l’idea, lo Studio individua un co-founder e sviluppa un MVP (minimum viable product) per far crescere il progetto fino al primo round di investimento, effettuato dalla holding IH1. Il finanziamento da parte della holding fornisce il capitale necessario per reclutare il team e accelerare la crescita della startup, che sarà poi indipendente dallo Studio.

Se cercate esempi di “maratona delle idee” sviluppata con questo processo, eccone qualcuno. Dal modello di Mamazen sono nati Orangogo, motore di ricerca degli sport che conta già oltre 20 mila società sportive italiane. Orangogo ha chiuso tre round di investimento per oltre 1,5 milioni di euro in tre anni e chiuderà il quarto round da 1,5 milioni di euro in questi mesi. Morsy, una dark-kitchen focalizzata sulla consegna del pranzo di qualità ai lavoratori, che ha chiuso recentemente un primo round per 200 mila euro e ha ricevuto proposte di investimento per 500 mila euro: in soli due anni e mezzo ha visto aumentare le entrate del 500%. InPoi, nata a luglio 2019 per rendere la vendita di una casa un’esperienza unica, ha chiuso il primo round di investimento a febbraio 2021 raccogliendo 200 mila euro. Attualmente ha commitment per oltre 500 mila euro sul prossimo Round.

Italians do it better

Con una prospettiva di crescita così elevata, colpisce che il fenomeno delle Startup Studio abbia avuto uno sviluppo così interessante in Italia, paese tradizionalmente refrattario alle “accelerazioni”. Non è un caso, credo, che Farhad Alessandro Mohammadi sia autore di due white paper dei cinque esistenti al mondo sul tema degli Startup Studio. Gli ho fatto un paio di domande: ecco come mi ha risposto.

Farhad Alessandro Mohammadi, Mamazen

Come vedi il futuro delle startup italiane?

Vedo che il nostro ecosistema, seppur lentamente, sta crescendo. I capitali si stanno mano mano spostando su asset alternativi e anche in Italia si sta andando in questa direzione. Credo che l’Italia sia un’eccezionale fucina di talenti e che, ora più di sempre, abbiamo bisogno di Startupper con la mente aperta. Per vincere questa sfida dobbiamo però fare un cambio di passo sia in termini di investimenti che di ambizione (gli startupper devono puntare a costruire aziende di grandi orizzonti).

Il modello dello Startup Studio diventerà prevalente o siamo condannati a leggere mille storie di validi startupper che ‘se fossero nati altrove avrebbero fatto fortuna’?

Sicuramente si sta alzando l’asticella. I founder di oggi devono avere una preparazione maggiore di quelli della prima ondata. Il livello si sta alzando e, come dice un detto giapponese “Quando l’acqua sale la barca si alza”. Credo che da oggi in poi, e sempre di più nel prossimo futuro, pagherà un approccio strutturato. Lo Startup Studio è certamente l’emblema dell’approccio strutturato e, sopratutto in Italia, dove una Startup è costretta a affrontare sfide più difficili che non in altri paesi, lo Startup Studio ha la sua maggiore efficacia perché permette accesso a metodo, competenze, capitali e network per una scalata veloce. Quindi no, non vedremo più tanti validi startupper scappare anzi vedo un futuro è fatto di rientri. Molti amici sono rientrati da Londra in Italia e ora stanno portando valore al nostro paese.


ᐧ

Tags: italiastartup
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