Mentre in Italia il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta costringe i dipendenti Statali al traffico e alle file, in Finlandia fila tutto diversamente. Lahti sfrutta la sua posizione sul lungolago per introdurre il lavoro a distanza come non l’abbiamo mai conosciuto: letteralmente remoto. Remotissimo. All’aria aperta della foresta, circondato dalla natura.
Lavorando con un gruppo di studenti del LAB Institute of Design and Fine Arts, l’agenzia creativa TBWA\Helsinki e la società di design locale Upwood, la città di Lahti ha sviluppato e installato diverse postazioni di lavoro a distanza in parchi e foreste.
Alcuni di loro si trovano nelle zone più remote della natura selvaggia, altri rimangono nei parchi più vicini alla civiltà. Uno, ad esempio, si trova a 45 minuti a piedi dal parcheggio più vicino, ma promette una vista mozzafiato sul lago Vesijärvi.
Più distanza di così!
Ogni mini workstation (removibile per non danneggiare gli alberi) è dotata di una superficie della scrivania con spazio sufficiente per un laptop e un notebook. C’è anche un supporto integrato per i telefoni, un foro portabicchiere (perchè la caffeina non serve solo per le scarpe) e un appendiabiti. Tutto ovviamente nello stile minimalista scandinavo: si, so cosa vi sta venendo in mente. Non è finlandese, ma è quella cosa lì, dai.
Quanto costa questo spazio “bucolico” di lavoro a distanza? Nulla. Si usano liberamente, in base all’ordine di arrivo: niente costi per gli utenti, niente costi per l’ambiente. Se devo scegliere di passare un’ora per recarmi al lavoro, almeno il lavoro si trova immerso nella natura.
È uno spunto estremo, e ci vedo molto marketing, ok. Ma è uno spunto. Le postazioni sono spartane anche in quanto a servizi: devi portarti da casa sia la connettività (con un cellulare come hotspot) che l’energia (spazio a powerbank di ogni sorta). Un deterrente a non trattenersi troppo a lungo monopolizzando le postazioni, per farle usare a tutti.
Venite fuori, non ricacciatevi dentro
Umberto Onza, capo designer di questo progetto di TBWA\Helsinki, dice che il suo team voleva creare qualcosa che richiamasse di nuovo le persone fuori dalle loro case e nella natura. “Nei paesi nordici e in Finlandia, le persone sono sempre desiderose di stare nella foresta e vicino alla natura (vero, ne ho parlato qui). Abbiamo pensato che questo fosse un bel modo per incoraggiare le persone a tornare alla normalità”.
Già. La LORO normalità. La nostra è fatta di uffici chiusi, evidentemente. Eppure basterebbe anche una via intermedia: cogliere l’occasione per potenziare il lavoro a distanza anche creando mini hub decentralizzati. Non è obbligatorio restare ciascuno a casa sua, potremmo sperimentare la possibilità di creare luoghi in un raggio da coprire a piedi e in breve tempo (Brunetta ha mai sentito parlare della città “dei 15 minuti” o dei “superblocchi“?). La nostra normalità si posiziona dietro la normalità degli altri.
Una capitale verde: non solo uffici a distanza
Le postazioni di lavoro di Lathi sono in grado di resistere anche alle abbondanti nevicate di questo inverno, e rimosse (come detto) all’occorrenza, per poi essere riposizionate in primavera. Ed è proprio quello che la città ha intenzione di fare. Anche perchè l’iniziativa ha avuto un successo clamoroso.
C’è stata una forte domanda da tutta la città per l’installazione di più scrivanie come queste. e ci sono state richieste anche da altre città finlandesi e da un museo in Svezia. Il suo suggerimento è di coinvolgere gli artigiani locali nel loro processo di produzione, per ridurre l’impatto sull’ambiente. Non stupisce che Lathi sia stata scelta come Capitale Verde Europea da un programma ideato dalla Commissione UE per concentrarsi sulla sostenibilità nei luoghi urbani. I parchi della città sono risorse vitali, e queste postazioni di lavoro li mettono in risalto ulteriormente, offrendo alle persone ancora più motivi per visitarli e goderseli.
Pazienza se i lavoratori a distanza riempiranno qualche posto in meno delle caffetterie Starbucks.