I primi "robot viventi", anche noti come xenobot (ve ne ho parlato qui), creati nel gennaio 2020, ora sono capaci di qualcosa che è essenziale per la sopravvivenza di qualsiasi specie: la riproduzione.
Se ve li siete persi, vi dico di cosa si tratta: gli xenobot sono organismi che, di fatto, usano una forma completamente nuova di auto-replicazione biologica. A osservare questa incredibile evoluzione è una nuova ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Gli autori dello studio hanno scoperto che le macchine possono raccogliere centinaia di singole cellule e assemblarle in Xenobot "bambini". Dopo alcuni giorni, i piccoli si evolvono per sembrare e muoversi proprio come i loro genitori.
La progenie può quindi ripetere il processo più e più volte.
Tale xenobot padre, tale xenobot figlio
"La gente ha pensato per molto tempo che avessimo elaborato tutti i modi in cui la vita può riprodursi o replicarsi", dice il coautore dello studio Douglas Blackiston, scienziato senior della Tufts University, in una dichiarazione. "Ma questo è qualcosa che non è mai stato osservato prima."
Gli Xenobot larghi millimetri sono assemblati da cellule viventi raschiate da embrioni di rana. Confinate nelle piastre di Petri, le loro vite sono molto diverse da quelle dei loro antenati anfibi.
“Ma li stiamo inserendo in un contesto nuovo. Diamo loro la possibilità di reimmaginare la loro multicellularità".

Questo viso non mi è nuovo
Allo stato attuale, uno Xenobot può produrre "bambini", ma il sistema normalmente muore poco dopo. Per dare a questi "neo genitori" la possibilità di vedere crescere i "propri figli", i ricercatori si sono rivolti a un attore che di questi tempi nella narrazione non manca mai. Signori, l'intelligenza artificiale. Si: il team ha utilizzato un algoritmo evolutivo per testare miliardi di potenziali forme del corpo nella simulazione.Il sistema è stato progettato per trovare moduli che sarebbero efficaci per il metodo di autoreplicazione.
Una delle sue creazioni più accattivanti, almeno per me che sono del '75 e ho fatto il pieno di Coin Up da ragazzo? Assomigliava a Pac-Man. E ci voleva l'intelligenza artificiale, direte. Bastava chiedere a me.

I ricercatori hanno quindi costruito uno Xenobot con questa forma e testato le sue capacità di "allevare bambini". Hanno scoperto che il genitore progettato dall'intelligenza artificiale poteva usare la sua "bocca" a forma di Pac-Man per comprimere le cellule staminali in una prole circolare.
È nata una intera stirpe: i primi figli degli xenobot hanno costruito nipoti, che hanno costruito pronipoti, che hanno costruito trisnipoti.
Xenobot: e adesso?
Nel giro di pochissimo tempo gli Xenobot sono stati indotti a lavorare in gruppo, ad autoguarirsi e perfino a regisrare ricordi, ma oggi possono riprodursi: a chi non vengono in mente visioni apocalittiche di robot autoreplicanti?
Inutile dire che i ricercatori sono più ottimisti: da questo traguardo potrebbero venire fuori macchine viventi che puliscono la microplastica dai mari, o "medicine viventi" che si recano da sole nel punto dove possono funzionare di più. Quando impareremo a guidarle meglio potremo farne il nostro esercito per controllare e guidare gruppi di cellule: lesioni traumatiche, difetti genetici, cancro... invecchiamento.