La Walt Disney Company ha svelato i piani per introdurre nuove comunità residenziali negli Stati Uniti come parte della sua iniziativa “Storyliving by Disney”. Il primo progetto della società di Mickey Mouse si chiamerà “Cotino”: comprenderà 1900 residenze su un terreno di 250 ettari (618 acri) nella località di Rancho Mirage, in California.
“Posso capire, guardando questi progetti, perché lo stesso Walt Disney amava rifugiarsi ogni tanto nel deserto”, ha detto Michael Hundgen, produttore esecutivo della Walt Disney Imagineering, riferendosi alle bellezze della regione circostante di Palm Springs, dove sorgerà il complesso residenziale.

Una “cattedrale accanto al deserto”, ma con le orecchie di Topolino
I prezzi non saranno determinati fino alle prossime fasi del progetto, riferisce la CNN, ma un portavoce della società ha detto che i prezzi saranno poi fissati da chi si occuperà di vendere le case, un intermediario, anzichè dalla Disney stessa. Il franchise non sarà solo privato, comunque: una sua parte costituirà un quartiere ad uso misto che comprenderà anche negozi, ristoranti, intrattenimento, un hotel e perfino un parco sulla spiaggia.
La vocazione di questa prima “cittadella Disney” è quella di offrire un ‘buen retiro’ a un target di acquirenti che graviti intorno ai 55 anni di età: in prospettiva, un complesso che punta alla tranquillità dei residenti.

L’esperienza? Ovviamente Disney
Le residenze Disney saranno gestite da personale dell’azienda, che creerà programmi ed esperienze speciali per i residenti durante l’anno. Nonostante il pagamento di un’associazione di proprietari di casa premium e di una quota di iscrizione volontaria al club, è improbabile che ci si ritroverà come a Disneyland con il pupazzetto di turno. L’idea di ‘Storyliving’ Disney è qualcosa di diverso.
I programmi ruoteranno intorno ad ad attività ricreative, seminari sul benessere e iniziative filantropiche. “I Disney Imagineers stanno esplorando la ricchezza di ogni regione locale per ispirare il tema di Storyliving dalle comunità Disney”, ha spiegato Hundgen.
“Spazi interni ed esterni dal design distintivo offriranno ai residenti nuove opportunità. Opportunità per esplorare, coinvolgere e creare il prossimo incredibile capitolo della loro storia”, ha aggiunto. Non ho ben capito appieno, ma mi adeguo.

Ancora una città “corporate”
La tendenza a quelle che appaiono come fasi molto embrionali di un futuro pieno di piccole “città stato” gestite dalle grandi aziende prosegue. Dopo la legge che nel Nevada ha dato potere ai gruppi Big Tech di realizzare interi quartieri, o gli sviluppi residenziali delle ‘città private’ di Apple, Google e Facebook, oggi anche la casa di Biancaneve si lancia nel settore.
Direi che la tendenza si consolida.