La lotta contro il cancro è ancora una tematica chiave nel mondo della medicina. Chirurghi, oncologi e esperti di medicina moderna, stanno cercando da anni un modo per ridurre i danni di questa incredibile malattia.
Le ultime ricerche fanno appello alla natura per diagnosticare o risolvere il problema. Dopo aver addestrato le formiche a riconoscere la malattia con una precisione maggiore di quella dei cani, è la volta dei ragni. Osservando la loro tela, infatti, i ricercatori hanno fatto la scoperta di una proteina piuttosto interessante: si chiama p53.
Questa proteina, in sintesi, favorisce la risposta immunitaria dell'organismo ai trattamenti anti-cancro.
Come funziona P53?
Fondamentalmente, la p53 riesce ad impedire alle cellule tumorali di crescere e dividersi. Il cosiddetto "guardiano del genoma", può impedire alle cellule con danni al DNA di trasformarsi in cellule cancerose.
La sua importanza è confermata da un altro dato particolarmente importante: nel 60% di tutti i tumori la proteina p53 è mancante o danneggiata, incapace di proteggere l'organismo.
La sua "introduzione forzata" nell'organismo, potrebbe portare ad una potenziale cura per il cancro, e risultati mai sperimentati prima. E ora sappiamo anche dove possiamo ricavarla.

La tela di ragno per combattere il cancro
Le cellule del corpo umano non producono grandi quantità di p53. I medici hanno quindi dovuto cercare un altro sistema per ricavarla, o meglio: per ricavare un suo "sosia" altrettanto funzionale.
Inaspettatamente, le spidroine , le proteine che i ragni trasformano in seta, sono simili alla p53. L'unica differenza sta nella presenza nelle spidroine di una parte compatta (chiamata dominio). Questa parte, però, può essere facilmente prodotta dai macchinari per la produzione di proteine cellulari.
Sulla rivista Structure, è comparso uno studio che parla proprio di questo processo.
“Seta” anti cancro, la ricerca
In laboratorio gli scienziati hanno attaccato una piccola sezione della proteina della seta di ragno alla proteina p53 umana.
In risposta, le cellule hanno iniziato a produrre quantità elevate di p53.
Cosa è successo? A quanto pare, una parte della proteina p53 si era avvolta attorno al dominio della seta di ragno. "Avvolgendo" la proteina, il dominio l'ha tirata fuori dal macchinario di produzione cellulare e, di conseguenza, ha prodotto più proteine.
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Alla luce di queste informazioni, c'è la possibilità di aver trovato un fedele alleato per la cura per il cancro. I medici devono decidere come procedere nel futuro.
E adesso?
Ovviamente allo stato attuale nessuno dei risultati ottenuti basta già a realizzare una terapia sicura contro il cancro. Tuttavia, c'è la possibilità di sfruttare questa nuova conoscenza per progettare nuovi domini proteici che rendano p53 più facile da produrre.
I domini di seta di ragno potrebbero essere sfruttati efficacemente per aumentare la capacità delle cellule di produrre la proteina.
Il passo successivo, è quello di testare la resistenza delle cellule umane e la loro tolleranza alle proteine della seta di ragno. Bisogna capire se questa aggiunta è in grado di prolungare la vita della proteina p53 all'interno delle cellule.
Tutto è ancora da vedere, ma c'è speranza per un progetto che sarebbe incredibilmente grande.