FuturoProssimo
Contatti
  • Home
  • Tech
  • Salute
  • Ambiente
  • Architettura
  • Energia
  • Trasporti
  • Spazio
  • AI
  • Concepts
  • Gadgets
  • Italia Next
  • H+
30 Giugno 2022

Coronavirus / Russia-Ucraina

FuturoProssimo

Notizie per capire, anticipare, migliorare il futuro.

No Result
View All Result

Notizie per capire, anticipare, migliorare il futuro.

Leggi in:  Chinese (Simplified)EnglishFrenchGermanItalianJapanesePortugueseRussianSpanish

Altro che ridurre: consumo e produzione di plastica triplicheranno da qui al 2060

L'OSCE diffonde un preoccupante documento che tra tanti buoni propositi stima: meno di 40 anni e la produzione di plastica triplicherà.

Gianluca Ricciodi Gianluca Riccio
in Ambiente
Share23Pin6Tweet14SendShare4ShareShare3
Adobe Express 20220604 1846360.4021998097621975

Adobe Express 20220604 1846360.4021998097621975

5 Giugno 2022
⚪ Si legge in 3 minuti
A A

Nonostante la maggiore consapevolezza riguardo al cambiamento climatico e alle sue conseguenze, l’impiego della plastica è destinato a triplicare nell’arco dei prossimi 40 anni.

È quanto prevede l’OCSE, ovvero l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che venerdì scorso ha pubblicato un rapporto riguardante le previsioni sul consumo e la produzione di plastica nel prossimo futuro.

Ve lo linkiamo qui.

Il rapporto pubblicato prevede che in assenza di nuove politiche incisive il consumo globale di materie plastiche passerà da 460 milioni di tonnellate (Mt) nel 2019 a 1.231 Mt nel 2060. Un aumento molto più consistente rispetto alla maggior parte delle altre materie prime.

Forse ti interessa anche

Riciclo plastica, report shock: “non funziona, e non funzionerà mai”

FAST-PETasi, creato enzima che scompone la plastica in poche ore

L’Università di Tokyo sviluppa una plastica autoriparante

Precious Plastic, i rifugiati ripuliscono il deserto del Sahara dalla plastica

Consumo e produzione di plastica

E non parliamo dei rifiuti. Anzi, si

A livello globale, si prevede che il rilascio di plastica nell’ambiente raddoppierà, raggiungendo i 44 milioni di tonnellate all’anno, mentre l’accumulo di plastica nei laghi, nei fiumi e negli oceani sarà più che triplicato, dato che i rifiuti di plastica passeranno da 353 milioni di tonnellate nel 2019 a 1.014 milioni nel 2060. La maggior parte dell’inquinamento proviene da detriti più grandi, noti come macroplastiche, ma anche le perdite di microplastiche (polimeri sintetici di diametro inferiore a 5 mm) provenienti dalla produzione di oggetti in plastica. Pellet industriali, tessuti e usura di pneumatici, costituiscono una seria minaccia.

Produzione di plastica, ci sono anche buone notizie (non ottime)

Per fortuna, ci sono anche delle buone notizie, seppur non ottime. Si prevede, infatti, che la quota di rifiuti di plastica effettivamente riciclati salirà al 17% entro il 2060, rispetto al 9% del 2019, mentre l’incenerimento e lo smaltimento in discarica continueranno a riguardare rispettivamente circa il 20% e il 50% dei rifiuti di plastica.

La quota della produzione di plastica che sfugge ai sistemi di smaltimento dei rifiuti (finendo in discariche incontrollate, bruciata in fosse aperte o dispersa nel suolo o negli ambienti acquatici) dovrebbe scendere dal 22% al 15%.

Produzione di plastica
Microplastiche, una piaga biblica.

Consumo e produzione di plastica, il mondo a un bivio

Nel documento pubblicato dall’OCSE, chiamato “Global Plastics Outlook: Policy Scenarios to 2060”, vengono presentati due possibili scenari:

  • Il primo, uno scenario d’azione locale che comprende un mix di politiche fiscali e normative riguardanti principalmente i Paesi OCSE. Potrebbe ridurre i rifiuti di plastica di quasi un quinto e più che dimezzare le perdite di plastica nell’ambiente senza un impatto sostanziale sul PIL globale, che sarebbe ridotto dello 0,3% entro il 2060. 
  • Il secondo, uno scenario di intervento globale che comprende politiche più rigorose attuate in tutto il mondo. Potrebbe ridurre di molto la produzione di plastica, di un terzo i rifiuti di plastica ed eliminare quasi completamente le perdite di plastica nell’ambiente, riducendo al contempo il PIL globale di circa lo 0,8%.

Le politiche per ridurre l’impatto ambientale e incoraggiare la riduzione della produzione di plastica e un suo uso più circolare dovrebbero includere:

  • Tasse sulla plastica, comprese quelle sugli imballaggi;
  • Incentivi per il riutilizzo e la riparazione di articoli in plastica;
  • Obiettivi di contenuto riciclato per la produzione di plastica;
  • Schemi di responsabilità estesa dei produttori (EPR);
  • Migliori infrastrutture per la gestione dei rifiuti;
  • Aumento dei tassi di raccolta dei rifiuti.

In sintesi

Il rapporto si conclude con una nota positiva: “Sforzi globali coordinati e ambiziosi possono quasi eliminare l’inquinamento da plastica entro il 2060“. A inizio 2022 le Nazioni Unite hanno intrapreso un percorso verso la creazione di un trattato vincolante a livello internazionale volto a limitare l’inquinamento da plastica.

Buoni propositi, certo. Apprezziamo le parole, ma ci aspettiamo i fatti. Il problema è: quando?

Tags: plastica
Post precedente

Proteina ​​​​distrugge tumori difficili: può portare a una cura “universale”

Prossimo Post

PEAK, incredibile eco resort sotterraneo

Collabora

Per inviare articoli, divulgare gli esiti di una ricerca o di scoperte scientifiche scrivi alla redazione

    Archivio

    Dai un’occhiata qui:

    yalp.io
    Energia

    Yalp.io, l’app che può trovare gli accordi di qualsiasi canzone

    Una speciale app, Yalp.io, è in grado di identificare e trovare gli accordi di una canzone, facilitando così chi vuole...

    Read more
    pomodori

    I pomodori hanno una sorta di sistema nervoso per segnalare i danni subiti

    Che fine ha fatto la foresta Amazzonica?

    pc modulare

    Modular Workstation Computer, PC modulare che costruisci come un Lego

    Neuralink, la startup di Musk sta per rompere il silenzio

    Il domani quotidiano

    Futuroprossimo.it fornisce notizie sul futuro di tecnologia, scienza e innovazione: se c'è una cosa che sta per arrivare, qui è già arrivata. FuturoProssimo fa parte del network ForwardTo, studi e competenze per scenari futuri.

    Iscriviti alla newsletter

    Ambiente
    Architettura
    Intelligenza Artificiale
    Gadgets
    Concepts
    Design

    Redazione
    Archivi
    Pubblicità
    Privacy Policy

    Medicina
    Spazio
    Robotica
    Lavoro
    Trasporti
    Energia

    Per contattare la redazione di FuturoProssimo, scrivere a [email protected]

    中文版
    Édition Française
    Deutsche Ausgabe
    日本語版
    English Edition
    Edição Portuguesa
    Русское издание
    Edición en español

    Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
    © 2021 Futuroprossimo

    No Result
    View All Result
    • Home
    • Tech
    • Salute
    • Ambiente
    • Architettura
    • Energia
    • Trasporti
    • Spazio
    • AI
    • Concepts
    • Gadgets
    • Italia Next
    • H+