Tutti conoscete CRISPR, oramai: la vera, grande novità della genetica negli ultimi anni (che ha fruttato alle scienziate Jennifer Doudna ed Emmanuelle Charpentier il Premio Nobel 2020 per la chimica). Fino a pochi anni fa una tecnica per “tagliare e cucire” parti di DNA sembra fantascienza, più che medicina.
E ora ci siamo: nei prossimi mesi potrebbe arrivare il primissimo trattamento che usa questa tecnica di editing genetico per combattere talassemia e altre rare malattie ereditarie del sangue, che colpiscono milioni di persone in tutto il pianeta.
Exa-Cel: nel mirino talassemia, anemia falciforme e altro
La terapia, denominata Exa-cel (abbreviazione di exagamglogene autotemcel), è stata creata nell’ambito di una collaborazione da 900 milioni di dollari tra Vertex, specialista in malattie rare, e CRISPR Therapeutics. Si è già dimostrata promettente nell’assistere i pazienti affetti da beta talassemia e anemia falciforme, due malattie genetiche rare del sangue.
La beta talassemia, in particolare, è caratterizzata da geni danneggiati o mancanti che riducono la produzione di emoglobina (una proteina essenziale che trasporta l’ossigeno). Questo può portare all’ingrossamento del fegato, della milza o del cuore e a malformazioni ossee. Ne è afflitta una persona su 100.000 nel mondo, e per evitare che diventi mortale servono regolari trasfusioni di sangue.
L’anemia falciforme è attribuita invece a un gene difettoso che modifica la consistenza dell’emoglobina, arrivando ad impedire ai globuli sani di trasportare ossigeno nel corpo.
2023, l’anno del contatto
Exa-cel ha ridotto enormemente le trasfusioni di sangue necessarie ai malati di talassemia e le condizioni peggiori associate a questo disturbo. Lo ha fatto per mesi, anni successivi alla terapia. Una mole impressionante di risultati presentati lo scorso mese ha spianato la strada di questo primo trattamento di editing genetico, che ora si avvia a raggiungere il grande pubblico.
Si prevede che Exa-cel sarà sottoposto all’approvazione normativa negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Europa entro la fine di quest’anno, consentendogli di ricevere l’autorizzazione all’immissione in commercio nel 2023. Ci siamo.
Come funziona la terapia CRISPR Exa-cel contro talassemia e anemia falciforme?
Nel caso della terapia di Vertex e CRISPR Therapeutics, l’editing genico CRISPR (effettuato al di fuori dell’organismo) viene utilizzato “ex-vivo” (su un campione prelevato dal paziente). Si estraggono le cellule staminali, il DNA cellulare viene modificato da exa-cel per stimolare la formazione di un tipo di emoglobina che il corpo produce solo durante l’infanzia, e le cellule così modificate vegono reinserite nel paziente. Aumenta la produzione di emoglobina sana e globuli rossi, il danno si riduce o si elimina.
I dati clinici presentati durante il Congresso dell’Associazione Europea di Ematologia del 2022 in Svizzera sono schiaccianti. Tutti i pazienti con beta talassemia o anemia falciforme sottoposti ad Exa-cel hanno avuto necessità vicina allo zero di trasfusioni. Dei 44 pazienti con talassemia, 42 non ne hanno dovuta fare nemmeno una durante tutti i 37 mesi di osservazione post terapia. 2 hanno ridotto del 75% e dell’89% il sangue necessario per la trasfusione.
E i 31 pazienti con forma grave di anemia falciforme? Nessuno ha avuto crisi vaso occlusive nei 32 mesi di osservazione post terapia. In media, avevano 4 crisi all’anno prima di ricevere Exa-cel.
Un potenziale enorme
CRISPR non è l’unico tipo di terapia genica attualmente in fase di sviluppo. Ce ne sono diverse, e secondo il programma di sviluppo di farmaci NEWDIGS del MIT, più di 60 terapie geniche e cellulari potrebbero essere sul mercato entro il 2030.
Questo cambierà per sempre il modo in cui pensiamo alle malattie oggi ritenute “incurabili”. Potremmo sviluppare via via terapie geniche e cellulari per trattare moltissimi disturbie, dalle malattie rare all’HIV passando per i disturbi cardiaci.
Si parte con la talassemia, ma la strada è appena stata aperta.