La morte è un fatto universale della vita, lo dice anche Elon Musk. Accettatelo, vale per tutti. Meno che per una medusa, ovviamente: come spiega un nuovo studio, la medusa Turritopsis dohrnii è l’unica specie che può letteralmente ringiovanire ripetutamente dopo la riproduzione sessuale, diventando “biologicamente immortale”.
Il suo DNA potrebbe contenere il segreto della vita eterna.
Come fa la medusa T. Dohrnii a ingannare la morte?
È un’incredibile impresa biologica. Ogni membro della specie è un clone identico e inizia la vita come un polipo che diventa un organismo maturo chiamato medusa. Se una medusa viene ferita, si ammala o invecchia, si trasforma di nuovo in un polipo e riavvia l’intero processo, sfornando più cloni. Gli scienziati lo chiamano “inversione del ciclo di vita”. È come se una persona da vecchia si trasformasse di nuovo in un feto, o come se una gallina tornasse uovo.
In uno studio pubblicato lunedì sulla rivista PNAS dai ricercatori dell’Università di Oviedo in Spagna (ve lo linko qui), gli autori descrivono come hanno confrontato il DNA di T. dohrnii con un’altra specie di meduse strettamente imparentate, ma non immortali. Lo scopo? Capire cos’è che rende speciale questa medusa in particolare.
E cosa hanno trovato?
A quanto pare, ci sono diverse differenze che contribuiscono all’immortalità biologica della medusa. Cambiamenti, si legge nello studio, che “suggeriscono che T. dohrnii potrebbe avere meccanismi di replicazione e sistemi di riparazione più efficienti rispetto ad altre specie”.
La medusa immortale ha, tra le altre particolarità, più copie dei geni che governano la riparazione del DNA e di quelli che governano la telomerasi. Questo produce una maggiore plasticità cellulare.
Magari questi risultati non permetteranno domani (né dopodomani, forse mai) agli esseri umani di diventare “biologicamente immortali” come la T. dohrnii, ma è un incredibile salto in avanti nella nostra comprensione dell’invecchiamento e di come qualcuno riesce a fronteggiarlo.
Fino a sconfiggerlo.