Un team di scienziati ha diretto uno sciame di microbot nuotatori nei polmoni dei topi per eliminare i microbi della polmonite. Il risultato fa sperare che un trattamento simile possa essere sviluppato per trattare la polmonite batterica mortale negli esseri umani.
I microbot sono costituiti da cellule di alghe e ricoperti da uno strato di nanoparticelle di antibiotici. La chiave dell'efficacia di questo trattamento contro la polmonite è proprio nelle alghe, che forniscono il movimento attraverso i polmoni.
Negli esperimenti, le infezioni nei topi trattati con i microbot si sono risolte, mentre i topi non trattati sono tutti morti entro tre giorni.
La tecnologia è ancora in una fase di proof-of-concept, ma i primi segnali sono eccezionali.
Microbot anti polmonite, potere delle alghe
"Sulla base dei dati sui topi, i microrobot potrebbero migliorare la penetrazione degli antibiotici che uccidono gli organismi patogeni e salvano la vita di più pazienti", dice Victor Nizet, medico e professore di pediatria all'Università della California, a San Diego.
Le nanoparticelle sulle cellule delle alghe sono costituite da minuscole sfere polimeriche rivestite con le membrane dei neutrofili, un tipo di globuli bianchi. Queste membrane neutralizzano le molecole infiammatorie prodotte dai batteri e dal sistema immunitario del corpo, e poi si dissolvono naturalmente.
I microbot, in sostanza, contro la polmonite hanno fornito il trattamento esattamente dove era necessario, con una precisione superiore a qualsiasi aspettativa.
Polmonite, il colpo di grazia
Negli esseri umani, la polmonite causata dai batteri pseudomonas aeruginosa si verifica quando i pazienti in terapia intensiva sono stati sottoposti a un ventilatore meccanico. Come abbiamo notato durante la prima ondata Covid, questo tipo di infezione è spesso determinate nel prolungamento della degenza e purtroppo nella morta del paziente.
I ricercatori sono fiduciosi che questo nuovo metodo, semplice da somministrare (nei topi è bastato un tubicino nella trachea) possa essere applicato anche agli umani.


Super efficace
Per darvi una misura dell'efficacia di questo trattamento, i ricercatori hanno stimato la capacità di trasportare con i microbot una dose di antibiotico equivalente a quella di 3000 iniezioni endovenose. Lo studio è stato pubblicato su Nature Materials, e come sempre ve lo linko qui.
Se si riveleranno sicuri per il corpo umano (servono ovviamente tempo e prudenza per stabilirlo) la somministrazione mirata di farmaci attraverso questi microbot "alle alghe" stravolgerà i nostri metodi terapeutici.
Prossimi passi
Ora il team farà ulteriori ricerche su come i microbot interagiscono con il sistema immunitario. Seguiranno test su animali più grandi, e infine sull'uomo.
Fornire farmaci in dosi decisive e mirate nei punti più difficili del corpo. E farlo in modo facile, sicuro e biocompatibile.
Missione possibile.