Nel 2016, la Merck ha compiuto un grande “atto di fede” nella Scienza. Ha dato ben 200 milioni di dollari a Moderna per la ricerca e lo sviluppo di vaccini antitumorali personalizzati basati su mRNA. All’epoca, infatti, questa tecnologia non era ancora stata approvata per l’uso in nessuna forma.
Non era una fede del tutto disinteressata, ovviamente. Parte di quell’accordo specificava che se Moderna fosse stata in grado di completare studi proof-of-concept di un vaccino mRNA per gli esseri umani, Merck avrebbe avuto la possibilità di pagare un importo (non divulgato) per co-sviluppare e commercializzare questo vaccino.
Da allora, l’mRNA si è dimostrato molto valido con lo sviluppo dei vaccini Covid-19, seppure in misure diverse e non del tutto quantificabili (e con altrettanti effetti avversi ancora da esplorare completamente). Sulla base di questi studi e di altri tuttora in corso, un vaccino a mRNA contro il cancro sembra ormai dietro l’angolo.
Vaccino mRNA contro il cancro, Merck “passa all’incasso”
Merck sta ora esercitando la sua opzione su mRNA-4157, un vaccino contro il melanoma attualmente nella fase 2 di test. La casa farmaceutica e Moderna lo stanno studiando in combinazione con Keytruda, un anticorpo monoclonale.
“Questa collaborazione a lungo termine che combina l’esperienza di Merck in immuno-oncologia con la tecnologia pionieristica dell’mRNA di Moderna ha prodotto un nuovo approccio vaccinale su misura”, dice Eliav Barr, responsabile dello sviluppo clinico globale e CMO dei Merck Research Laboratories.
Vaccino mRNA, anzitutto: è un vaccino Si o No?
Disclaimer: Questo è un tema divisivo da qualche anno, e so che ci sarà qualche polemica sulla definizione stessa di “vaccino”. Quando ci sono meccanismi di azione e tecnologie nuove è sempre complicato ridefinire i confini. Lascio questo dibattito ai virologi, veri e da tastiera, e mi limito a usare la parola “vaccino” in quanto recepita dalle agenzie che hanno battuto per prime la notizia.
Un approccio personalizzato
Il vaccino a mRNA antitumorale di Moderna è unico nel suo genere, perchè viene creato specificamente per ogni paziente, a differenza di altri che sono prodotti in serie. Inoltre, questo vaccino agisce per trattare una malattia esistente, anziché prevenirla del tutto.
Per creare ogni vaccino, Moderna utilizza un campione del tumore del paziente. Usa quindi una tecnologia di sequenziamento genetico per individuare le proteine presenti nel tessuto, chiamate “neoantigeni”. Questi si trovano solo sulla superficie delle cellule tumorali e differiscono da persona a persona in base al loro tumore.
La tecnologia di Moderna crea quindi un vaccino mRNA che istruisce la formazione di 34 neoantigeni specifici per il cancro. Questi neoantigeni saranno potenziali bersagli di una risposta immunitaria. L’obiettivo è aiutare il sistema immunitario a identificare e attaccare le cellule tumorali in modo più efficace. E visti gli investimenti, è probabile che avremo risultati piuttosto confortanti.
Cosa succede adesso
Nello studio di fase 2 di Moderna su mRNA-4157, 157 pazienti con melanoma ad alto rischio sono stati sottoposti a rimozione chirurgica del tumore. Ad alcuni sono poi state somministrate nove dosi di un vaccino mRNA personalizzato e una dose di Keytruda ogni tre settimane, per un anno. Gli altri hanno ricevuto Keytruda solo una volta ogni tre settimane, sempre per un anno.
L’obiettivo primario dello studio è la sopravvivenza da recidive e, se consideriamo un indizio il nuovo investimento di Merck, è ragionevole aspettarsi risultati positivi.
“In attesa dei risultati previsti per questo trimestre,” ha affermato il presidente di Moderna Stephen Hoge, “continuiamo ad essere entusiasti del futuro e dell’impatto che l’mRNA può avere come nuovo paradigma di trattamento nella gestione del cancro”.
È il caso di dirlo, scusate il cinismo: chi vivrà, vedrà.