Nel primo studio clinico di questo tipo al mondo, un team di ricercatori britannici ha somministrato a dei pazienti sangue “coltivato” in laboratorio per testare il suo comportamento all’interno del corpo. Nella (prudente) sperimentazione vengono testate piccole quantità di sangue, l’equivalente di un paio di cucchiai.
L’obiettivo? Produrre gruppi sanguigni vitali ma ultra-rari, difficili da ottenere. Gruppi sanguigni sono necessari per le persone che ricevono regolarmente trasfusioni di sangue per patologie come l’anemia falciforme. Se il sangue non corrisponde esattamente, il corpo inizia a rigettarlo e il trattamento fallisce. Questo livello di corrispondenza dei tessuti va oltre i gruppi sanguigni noti A, B, AB e O. La prof.ssa Ashley Toye, dell’Università di Bristol, osserva che alcuni gruppi sono “davvero, davvero rari” e che “potrebbero esserci solo 10 persone nel paese” in grado di donare. Un gruppo sanguigno identificato per la prima volta in India, ad esempio (non a caso è chiamato “Bombay”) ha solo 3 unità di sangue disponibili in tutto il Regno Unito.
Questa sperimentazione clinica rappresenta un promettente passo avanti nella potenziale produzione di sangue coltivato in laboratorio che potrebbe essere utilizzato per trattare i pazienti con gruppi sanguigni rari.
Un traguardo inseguito da tempo
Un efficace “sostituto del sangue” è nel mirino degli scienziati da anni. Senza partire troppo da lontano, i primi passi “moderni” su questa strada risalgono al 2012. Nel 2019 lo stato della ricerca lasciava intendere che avremmo dovuto attendere almeno il 2024 per le prime applicazioni di un sangue “artificiale” adatto a coprire solo alcune funzioni di quello “vero”. Con questi ultimi avanzamenti ci siamo portati decisamente avanti.
Ed è una cosa molto importante. Perchè per comprendere e curare le malattie, dobbiamo studiare il sangue e i suoi componenti. Trovando un sostituto del sangue umano, possiamo farlo senza mettere a rischio la vita dei donatori. Inoltre, come detto, disponendo di un sostituto artificiale o biologico del sangue umano, possiamo creare una fornitura sicura e affidabile di sangue per le trasfusioni.
Come si ottiene il sangue coltivato in laboratorio?
In sintesi, il sangue viene raccolto attraverso un processo che richiede circa tre settimane, e a partire da circa mezzo milione di cellule staminali si ottengono 50 miliardi di globuli rossi, poi “scremati” in 15 miliardi, una giusta quantità (ed un giusto stadio) per un trapianto.
Vogliamo produrre più sangue possibile in futuro, quindi la visione nella mia testa è una stanza piena di macchine che lo producono continuamente da una normale donazione di sangue
Ashley Toye, Università di Bristol
Le prime due persone che hanno preso parte alla sperimentazione riceveranno due donazioni di 5-10 ml a distanza di almeno quattro mesi: una di sangue normale e una di sangue coltivato in laboratorio. Il progetto mira a testare il sangue coltivato in almeno 10 volontari sani.
Verso un sangue “rinforzato”, ma le sfide sono tante
Si spera che il sangue coltivato in laboratorio sia più potente di quello normale.
I globuli rossi durano normalmente circa 120 giorni prima di dover essere sostituiti: una tipica donazione di sangue contiene un mix di globuli rossi giovani e vecchi, mentre il sangue coltivato in laboratorio è tutto appena prodotto. Per questo i ricercatori sospettano (e sperano) che questo possa consentire in futuro donazioni più piccole e meno frequenti.
Tuttavia, le sfide finanziarie e tecnologiche sono notevoli. Coltivare il sangue costerà molto di più di una semplice donazione: un passaggio cruciale, che renderà più difficili le ricerche finchè non si sarà in grado di abbassare i costi estendendo questa procedura.
“Il potenziale beneficio per i pazienti difficili da trasfondere è molto significativo,” dice Il dottor Farrukh Shah, direttore medico delle trasfusioni presso NHS Blood and Transplant. I soli malati di anemia falciforme sono oltre 7 milioni (e la malattia è in costante aumento). Il gioco però vale la candela: questa ricerca potrebbe finire per salvare o migliorare la vita a centinaia di migliaia di persone nel mondo.