Una nuova ricerca dell’Organizzazione mondiale della sanità suggerisce che la pandemia di Covid-19 ha causato un numero di morti molto maggiore di quanto indicato dai dati ufficiali. Secondo gli autori dello studio, ci sarebbero stati circa 15 milioni di morti in più legati alla pandemia nel 2020 e nel 2021, la maggior parte dei quali causati direttamente dal virus. Inaspettatamente, i morti in eccesso sono stati ancora più alti nel 2021, nonostante l’arrivo di diversi vaccini altamente efficaci per prevenire le complicanze gravi.
Fin dall’inizio della pandemia gli scienziati erano consapevoli che i decessi ufficialmente riportati erano sottovalutati. All’inizio, i test per il virus erano scarsi in tutto il mondo, il che rendeva difficile determinare ufficialmente se una persona era morta a causa dell’infezione. Anche se i paesi ricchi hanno fatto progressi nel documentare i morti nel corso del tempo, quelli con sistemi sanitari più deboli hanno continuato a faticare. Senza contare le accuse, rivolte ad alcuni paesi, di aver sottovalutato intenzionalmente i decessi, fornendo numeri non coerenti con i dati raccolti altrove.
Nuovo studio OMS, come ha raggiunto le conclusioni
Le nuove stime dell’OMS pubblicate su Nature (ve le linko qui) sono tra le più complete in assoluto per i primi due anni della pandemia su scala globale. La “caccia” ai decessi nascosti si è svolta calcolando con estrema attenzione i decessi in più rispetto alle “linee di base” della mortalità prevista.
Il team di ricerca guidato dallo statistico William Msemburi, ha determinato l’eccesso di mortalità in oltre 200 paesi e territori. Compito non semplice, poiché solo una minoranza di queste nazioni (52%) aveva dati sui decessi a livello nazionale disponibili per l’analisi. Per gli altri paesi, spesso a basso reddito, il team ha dovuto ricorrere a fonti di dati locali o utilizzare i dati di altri paesi per stimare la mortalità prevista e in eccesso.
La stima conclusiva è che la pandemia abbia causato un eccesso di 14,83 milioni di morti nel 2020 e nel 2021, circa tre volte il numero ufficiale di morti per covid-19 nello stesso periodo. La pandemia influenzale del 1918 ha ucciso tra 25 milioni e 50 milioni di persone, è l’unica degli ultimi 100 anni ad avvicinarsi a questo numero. Tra i paesi analizzati, sono pochi quelli con dati quasi identici, o poco differenti: la maggior parte ha “sforato”, in alcuni casi anche molto. Negli USA, ad esempio, la stima è di oltre un milione di morti in più di quelli “ufficiali”.
Il numero di morti in eccesso ci costringe a rivedere il bilancio della nostra risposta al Covid
Quello che stiamo trovando sulla battigia dopo questo tsunami è desolante. Con 4,47 milioni di morti in più nel 2020 e 10,36 milioni di morti in più nel 2021, le domande ancora aperte sono sempre di più. Anzitutto: quella sull’apporto dei vaccini. Perchè ci sono stati più morti nell’anno dei vaccini che in quello precedente? Anzitutto, perchè nel 2021 le politiche globali di lockdown sono state meno stringenti. In secondo luogo, dice Msemburi, è pur vero che nel 2021 sono arrivati tanti vaccini, ampiamente usati nei paesi “ricchi”. Probabilmente hanno contribuito a salvare molte vite, evitando danni ancora peggiori (al netto delle “reazioni avverse” denunciate da diverse voci critiche, che pure dovrebbero essere oggetto di altri approfondimenti). L’accesso a questi vaccini è però stato ritardato, colpevolmente, in molte parti del mondo meno sviluppate. E l’insorgere di nuove varianti hanno causato in alcuni gruppi di popolazione malattie ancora più gravi o più facilmente trasmissibili.
Non finisce qui
Il team di Msemburi è ancora impegnato nella ricerca sui diversi tipi di morte durante la pandemia. In alcune regioni, alcune cause di decesso sono diminuite a causa di fattori indiretti, come il ridotto utilizzo delle auto (con minori incidenti stradali). Questo suggerisce che i decessi stimati potrebbero essere ancora pochi rispetto alla realtà.