Gli scienziati dell'Università della British Columbia e dell'Università di Victoria hanno scoperto che respirare l'inquinamento atmosferico potrebbe influire sul modo in cui il cervello è cablato. Inalare i gas di scarico delle auto potrebbe, infatti, modificare la connettività del cervello dopo sole due ore di esposizione.
La ricerca
In uno studio randomizzato in doppio cieco, 25 adulti sani sono stati esposti all'inquinamento in un ambiente di laboratorio. A sessioni "inquinate" sono seguite altre sessioni caratterizzate dall'esposizione ad aria pulita filtrata. Le scansioni cerebrali dei volontari hanno mostrato una riduzione nella cosiddetta "Connettività funzionale intrinseca" (Default mode network, o DMN). Si tratta di un insieme di regioni cerebrali interconnesse legate all'introspezione, alla riflessione, al ricordo e ad altre importanti attività. La ricerca completa è stata pubblicata su Environmental Health, e ve la linko qui.
È la prima volta che questi risultati vengono osservati sugli umani, mentre altri studi in passato si sono occupati degli effetti generali dell'inquinamento sul cervello. E hanno rilevato una diminuzione delle capacità lavorative e della memoria.

L'inquinamento danneggia la connettività del cervello?
Come sempre servono sempre più studi per confermare nel dettaglio ogni scoperta di questo tipo, ma i risultati ci piovono addosso da ogni laboratorio sul pianeta, ormai. L'inquinamento, è cosa ormai certa, non si limita ad uccidere 9 milioni di persone all'anno: rende, di fatto, più stupide anche tutte le altre.
E se è pur vero che i risultati di questo studio hanno mostrato che i cambiamenti osservati sulla connettività del cervello sono scomparsi quando i polmoni erano esposti ad aria pulita, è anche vero che l'esposizione a lungo termine all'inquinamento atmosferico porta ad effetti permanenti. Non è rassicurante, considerato il fatto che ormai praticamente il 99% degli abitanti del pianeta è esposto per poco o tanto tempo ad aria inquinata.
Dobbiamo sapere di più. Per forza.
La relativamente recentemente scoperta che l'inquinamento atmosferico può danneggiare non solo il corpo, ma anche il cervello (che prima si pensava fosse in qualche modo protetto) merita tutti gli approfondimenti del caso. Occorre far convergere i risultati dei diversi studi avviati sul pianeta. In Cina, ad esempio, recenti studi hanno scoperto che l'inquinamento atmosferico peggiora i risultati dei test in lingue e matematica: esporsi all'inquinamento equivale, in sintesi, a perdere un anno di istruzione. In Messico, sono stati rilevati marcatori legati all'Alzheimer in giovani adulti, bambini e neonati a causa dell'inquinamento atmosferico estremo.
E parliamo, finora, di studi collegati solo agli effetti degli scarichi delle auto. Pensate a cosa potranno fare alla connettività del nostro cervello fonti di inquinamento ancora più dannose, o dall'effetto più rapido. Se non possiamo evitare di vivere in luoghi dove l'aria è compromessa, serve quantomeno proteggersi: filtri aria nell'auto, e in luoghi molto affollati una mascherina "non ideologica", "non obbligatoria", ma maledettamente pratica per filtrare le particelle.
Soprattutto, serve comprendere gli effetti a lungo termine che l'inquinamento ha sul nostro cervello: perchè, letteralmente, tira una brutta aria.
