Quante volte diamo per scontato di avere pieno accesso alle nostre facoltà fisiche e mentali? Spesso ci dimentichiamo che ci sono persone con disabilità che sono escluse dalla vita sociale a causa dei nostri stessi preconcetti. Con l'aumento delle disabilità visive causate dall'utilizzo di dispositivi elettronici e dai difetti genetici, molti individui sono privati della possibilità di godersi eventi sportivi e altre attività che richiedono la vista.
Un concept di guanti chiamato SENS potrebbe dare a persone con disabilità visive la possibilità di tornare a sentirsi parte del gioco, sfruttando il potenziamento del loro senso del tatto.

SENS, guanti per "sentire" gli eventi sportivi
Le persone non vedenti sono in grado di sviluppare abilità straordinarie per compensare la loro mancanza di vista, usando il Braille e le dita come "secondi occhi". Purtroppo, queste straordinarie abilità e capacità di adattamento vengono spesso sprecate durante gli eventi sportivi, dove devono dipendere da commentatori o amici per descrizioni della partita.
SENS è una tecnologia indossabile che amplifica le straordinarie capacità di non vedenti e ipovedenti di percepire il mondo attraverso il tatto. Tramite tre dispositivi di vibrazione inseriti all'interno dei guanti, SENS crea "modelli vibrativi" sul palmo della mano, una delle zone più sensibili del nostro corpo. Un progetto che potrebbe aiutare le persone a "vedere" il mondo e nello specifico gli eventi sportivi attraverso il tatto, superando le barriere della vista.



L'idea alla base del concept
Immaginate di indossare dei guanti dotati di motori che producono una vibrazione unica per ogni azione durante eventi sportivi, tipo una partita di tennis. Ad esempio, un punto potrebbe avere una vibrazione diversa da un colpo uscito fuori, e il punteggio di un giocatore sarebbe diverso da quello dell'avversario. Attraverso questo sistema le persone ipovedenti potrebbero "sentire" ogni colpo e ogni punto in modo unico e preciso, senza mai perdere il controllo della partita. Questa innovativa idea potrebbe rivoluzionare il modo in cui le persone ipovedenti vivono lo sport e offrire loro nuove opportunità di divertimento e sfida.
Trovo molto interessante questo approccio proposto dal progettista Jithin Raj Mambully Rajan (sulla falsariga di quello che Neurodigital, una startup spagnola, presentò qualche anno fa), ma questo non mi impedisce di sottolineare dei punti critici. Punti che potrebbero compromettere o ritardare molto l'adozione di sistemi del genere. SENS sembra perfetto per il tennis, dove le tecnologie di tracciamento della palla sono già in uso e questi dati possono essere facilmente trasmessi. Può avere una possibile applicazione (forse) con tecnologie come la Goal Line, che nel calcio notifica quando un pallone entra o no in porta, ma altri eventi sportivi richiederanno sforzi maggiori.
Ad ogni modo, studiare l'adozione di questi dispositivi è una bella cosa, perchè lavora nella direzione di una sempre maggiore autonomia per ipovedenti e non vedenti. "Sentire" un'azione è comunque una cosa migliore, più efficiente e appagante di ascoltare ogni singolo momento dal punto di vista di qualcun altro. O no?