Dimenticatevi di chiedere ad Alexa di impostare il timer per la pasta: il futuro degli assistenti AI si basterà sui modelli avanzati di linguaggio, come ChatGPT. Saranno veri e propri avatar, aiutanti sintetici che interagiranno con noi. Quello che vi presento oggi, tra i primi del genere, fa già parecchia sensazione. Sarà perché costa 5000 euro?
La rivoluzione AI ha un nuovo volto (letteralmente)

Questo costosissimo accrocco si chiama Wehead, ed è più di un semplice gadget: è una vera e propria esperienza sensoriale che vi lascerà a bocca aperta. Con un design che sfida l’immaginario collettivo, questo avatar non si limita a rispondere alle domande: osserva, si muove e dialoga come nessun altro dispositivo prima d’ora.
Sì, è decisamente inquietante, ma in modo irresistibile. È l’assistente AI che non sapevate di volere, ma una volta provato vi chiederete come avete fatto a vivere senza. O come si spegne. Farà da apripista di una fase che ridefinisce il nostro rapporto con la tecnologia?

Un “avatar” che diventa di casa
La prima volta che ho posato gli occhi su Wehead ho avuto reazioni agrodolci. L’azienda ha aperto i battenti nel 2023 come avatar per le videocall: un modo per parlare da remoto mostrando comunque il proprio volto in una forma fisica. Poi ha decisamente preso il largo come vettore di assistenti virtuali. Cosa ne penso? Un frammento di futuro, e insieme una reminiscenza alla “Max Headroom”. Il suo aspetto ricorda quello di un busto cibernetico, quasi come se il famoso personaggio di fantascienza fosse balzato fuori dallo schermo per parlare dalla nostra scrivania.
Ci si sente più che spiati, molto più degli attuali assistenti vocali sospettati di origliare le nostre conversazioni. Ad ogni modo, non è solo l’estetica di questo avatar a stupire. È la sua capacità di interagire in modo significativo che lo rende unico. Immaginate di avere conversazioni complesse con un dispositivo che può inclinare la testa, annuire e persino mostrare espressioni diverse.
Bizzarro e brillante
Alcuni potrebbero trovare Wehead inquietante. E io potrei essere tra questi. Non si può negare, però, che sia un oggetto più audace. Con quel prezzo monstre non si rischia l’acquisto di impulso. È sicuramente un oggetto per pochi sperimentatori, e domani per pochi collezionisti.
C’è un sottile umorismo nell’idea di questo avatar. È come se i suoi stessi creatori avessero riconosciuto l’assurdità di cercare di umanizzare un ammasso di circuiti e schermi, e avessero deciso di abbracciare l’assurdo. In questo dispositivo, la satira si incontra con l’innovazione, offrendoci un assaggio di ciò che potrebbe essere il futuro: un mix di tecnologia avanzata e un pizzico di autoironia.
Un avatar dal futuro
Wehead non è solo un dispositivo: è un invito a immaginare come potrebbe essere il nostro futuro fatto di assistenti AI. Un futuro dove la tecnologia non è solo uno strumento, ma un collaboratore, per qualcuno perfino una spalla.
Se avete 5000 dollari da buttare e per sperimentare un pezzo di futuro oggi, questo avatar potrebbe essere il “compagno AI” che non sapevate di volere. O di non volere.