E se i vestiti che non indossiamo più potessero avere una seconda vita, non solo come abiti riciclati, ma come parte integrante delle nostre case? A domanda risponde Isocoton, un’innovazione che trasforma i tessuti usati in isolanti termici e acustici. Questo progetto mira a ridurre l’enorme impatto ambientale dell’industria della moda e offre una soluzione sostenibile e performante per l’edilizia. Diamogli un’occhiata più approfondita, vi va? Come sempre, a partire dal contesto generale.
L’industria tessile e l’impatto ambientale
Secondo l’agenzia Ecofin, la produzione mondiale di fibre in cotone ammonta a circa 24,2 milioni di tonnellate all’anno. Un dato significativo, soprattutto se consideriamo che in Europa oltre 4 milioni di tonnellate di vestiti finiscono ogni anno nelle discariche.
È (anche) per questo che l’industria della moda, notoriamente una delle più inquinanti al mondo, si trova al centro di un problema ambientale di vasta portata. Ed è per questo che Isocoton potrebbe far parte dei modi per mitigare il suo impatto.

Isocoton, le origini
La creazione di Isocoton da parte di Isover, azienda del gruppo francese Saint-Gobain, inizia con la raccolta di fibra di cotone riciclata, ottenuta dai tessuti raccolti dai collettori francesi di abiti in fine vita e scarti dell’industria tessile. Questo materiale viene poi trasformato in isolante termico e acustico attraverso un processo di sfilacciatura.
Isocoton si presenta come un isolante versatile, adatto a quasi tutti i tipi di lavori di isolamento domestico: muri, pareti divisorie, soffitti, sottotetti. I pannelli, di dimensioni 120×60 cm, sono disponibili in quattro spessori diversi. Sul piano dei dati: eccellente performance termica e classificazione sanitaria A+, dunque sicuri per gli abitanti. In termini di prestazioni acustiche, nessuna differenza con la lana di vetro, e grazie alla sua struttura flessibile facilita notevolmente il lavoro degli installatori. E c’è di più.
Sostenibilità e impatto ambientale
La produzione di Isocoton è un esempio di sostenibilità nell’industria dell’edilizia. Il processo di trasformazione segue un metodo a secco che garantisce basso impatto carbonico e ridotto consumo di acqua. Questo approccio non solo valorizza i rifiuti tessili, trasformandoli in risorse utili, ma contribuisce anche a ridurre l’inquinamento e la produzione di rifiuti.
In sintesi, Isocoton rappresenta un’innovazione significativa nell’ambito dei materiali da costruzione sostenibili. In un colpo solo può ridurre l’impatto ambientale di un settore (l’industria della moda) e supportarne un altro (l’edilizia). È destinato a diventare un protagonista nel campo dell’isolamento sostenibile.