Un viaggio scientifico epico sta prendendo forma sotto un miglio di roccia solida. Si tratta del progetto DUNE, acronimo che sta per “Deep Underground Neutrino Experiment” (qui trovate tutti i dettagli). Una collaborazione internazionale all’avanguardia che ha come obiettivo un’impresa monumentale: tracciare il comportamento dei neutrini inviati attraverso la crosta terrestre.
Questo esperimento unico nel suo genere, che vede la creazione del più grande sistema criogenico sotterraneo al mondo, si appresta a gettare nuova luce sui misteri più oscuri dell’universo.
Ingegneria e scienza, together
Lo scavo dei condotti, completato di recente, segna un passo fondamentale nella realizzazione di DUNE. Questo lavoro minuzioso, svolto a oltre 1 chilometro e mezzo (giustappunun miglio) sotto la superficie, ha visto la rimozione di quasi un milione di tonnellate di roccia.
L’area ora liberata è equivalente a circa otto campi di calcio, un’impresa notevole che dimostra il rigore e la dedizione dei team coinvolti. Tutto per preparare un rendez-vous davvero speciale: quello con i neutrini.

I neutrini: messaggeri dell’universo
I neutrini, spesso descritti come ‘fantasmi’ del mondo subatomico, sono noti per la loro capacità di attraversare la materia quasi indisturbati. Queste particelle sfuggenti potrebbero essere la chiave per risolvere alcuni dei più grandi enigmi della fisica, come l’asimmetria tra materia e antimateria nell’universo.
Al centro di tutto il progetto DUNE ci sono appunto i rilevatori di neutrini, che saranno riempiti con 17.500 tonnellate di argon liquido ciascuno. Quando i neutrini interagiscono con l’argon, generano lampi di luce e segnali elettrici, che i ricercatori analizzeranno per studiare le trasformazioni dei neutrini. L’argon, normalmente un gas, diventa liquido a -300 ºF (-186 ºC), rendendo possibili queste osservazioni.
Il futuro di DUNE
Con la costruzione delle infrastrutture di supporto prevista per il 2024, i primi dati scientifici potrebbero essere raccolti entro il 2028.
Se tutto andrà come speriamo, i neutrini potrebbero fornire indizi fondamentali sulla predominanza della materia sull’antimateria nell’universo, e offrire risposte a domande che per decenni hanno sfidato i fisici teorici.
In conclusione, il progetto DUNE rappresenta una delle iniziative più ambiziose e promettenti nel campo della fisica delle particelle. Attraverso l’innovazione tecnologica e la collaborazione internazionale, si prefigge di rispondere ad alcune delle domande più profonde sulla natura del nostro universo.