C’è una domanda che mi tormenta da mesi: perché tutti parlano di AI come se fosse la fine del mondo per chi lavora con la tecnologia? Ieri ho letto l’ennesimo articolo catastrofista sui “lavori che spariranno”, e mi è venuta voglia di lanciare il telefono dalla finestra. La realtà è che stiamo vivendo uno dei momenti più entusiasmanti della storia digitale. Le competenze digitali che servono oggi non sono quelle di cui avevate bisogno nel 2020, è vero. Ma questo non significa che sia tutto perduto: significa che è tutto da costruire.
E allora, prima di cominciare, riformulo tutto l’inizio. Facciamo come se non avessi ancora scritto niente, ok? Ripartiamo. C’è una domanda che tormenta sviluppatori e professionisti tech da mesi: perché tutti parlano di intelligenza artificiale come se fosse la fine del mondo per chi lavora con la tecnologia? La risposta è semplice: perché molti non hanno ancora capito cosa sta realmente accadendo.

Non fate gli “endpoint” del sistema
Nel suo libro Futureproof, il giornalista tecnologico Kevin Roose offre uno dei consigli più preziosi per sopravvivere nell’era dell’AI: “Non siate degli endpoint”. In programmazione, un endpoint API si limita a trasmettere dati avanti e indietro senza trasformarli o aggiungere valore. È solo un ponte. Un passacarte.
Pensateci: se il vostro lavoro consiste nel copiare codice da ChatGPT e incollarlo in VS Code, siete a rischio. Ma se sapete interpretare, adattare e migliorare quello che l’AI produce, allora avete un vantaggio competitivo. La ricerca di Stanford mostra che nel 2025 l’1,8% delle offerte di lavoro richiede competenze di intelligenza artificiale, in crescita dal 1,4% del 2023. Vi sembra ancora poco? Certo. Lo è. Ma la crescita sarà esponenziale: e per reggerla serviranno delle competenze digitali precise. Quali? Queste.
Le competenze digitali che contano davvero
Dimenticatevi l’idea romantica del programmatore solitario che risolve tutto da solo. Il futuro appartiene a chi sa combinare competenze tecniche e capacità multidisciplinari. Secondo IEEE Spectrum, il 28% dei dirigenti nel settore software prevede una diminuzione della forza lavoro nei prossimi tre anni, ma il 32% si aspetta un aumento.
La prompt engineering è diventata una competenza fondamentale. Non si tratta solo di saper “parlare” con ChatGPT, ma di capire come strutturare richieste complesse, gestire contesti e ottenere risultati affidabili da modelli linguistici. È l’arte di trasformare un’idea vaga in istruzioni precise per l’AI.

Pensiero critico e problem solving complesso le competenze digitali più importanti
L’intelligenza artificiale eccelle nei compiti specifici ma fatica quando deve mescolare idee provenienti da campi diversi. Come evidenziato da diversi studi, il futuro appartiene ai problem solver, non ai task executor.
Non vi chiederanno più di “aggiungere un campo telefono al form”. Vi diranno: “Rendi il sito più veloce”. E toccherà a voi capire se serve lazy loading, ottimizzazione dei bundle o semplicemente cambiare la hosting, e pure di fretta.
AI engineering: la frontiera che esplode
Non serve un PhD in machine learning per cavalcare l’onda dell’AI engineering. Dovete conoscere i servizi come OpenAI o Claude, comprendere gli agenti AI e padroneggiare tecniche come la RAG (Retrieval-Augmented Generation). IBM prevede che entro il 2026 dovranno formare 2 milioni di persone nelle competenze AI.
L’importanza delle competenze umane
Paradossalmente, in un mondo sempre più automatizzato, le competenze digitali sono importanti, ma quelle umane diventano più preziose. Saper comunicare con empatia, spiegare concetti complessi e costruire relazioni autentiche vi distinguerà dalla massa. Come abbiamo sottolineato in un precedente articolo, chi è escluso dal digitale perde i suoi vantaggi, ma chi sa combinare competenze tecniche e umane domina il mercato.
Quando la maggior parte della comunicazione diventerà generata dall’AI, le interazioni umane genuine varranno oro. Non è una competenza “soft”: è la vostra arma segreta. La vera domanda non è se l’AI vi sostituirà. È se sarete voi a usare l’AI per sostituire qualcun altro. La scelta, per ora, è ancora vostra.