C’era una volta un colonnello dell’Air Force che negli anni ’80 entrava nei bar vicino all’Area 51 con delle foto in tasca. Non foto qualunque: immagini di dischi volanti che appendeva alle pareti, alimentando le leggende locali sui segreti UFO. Solo che quelle foto erano completamente false, fabbricate appositamente per depistare chiunque si avvicinasse troppo ai veri programmi in corso nella base più segreta d’America.
Questa storia, che sembra uscita da un romanzo di spionaggio, è invece vera e rappresenta solo la punta dell’iceberg di una campagna di disinformazione sui segreti UFO che ha attraversato quattro decenni di storia americana, coinvolgendo perfino ufficiali di alto rango inconsapevoli di essere vittime di un gigantesco inganno istituzionale.
Il colonnello che beveva bugie con gli alieni
Sean Kirkpatrick, il fisico che dal 2022 ha diretto l’All-domain Anomaly Resolution Office (AARO), ha passato mesi a ricostruire questa storia insieme a centinaia di altre. Kirkpatrick non è il tipo che si accontenta delle spiegazioni facili. Ha scavato negli archivi dal 1945 in poi, ha interrogato ex militari, ha raccolto documenti classificati e alla fine ha scoperto una verità quasi più assurda della finzione: i segreti UFO più famosi erano tutti inventati dal Pentagono stesso.
Il motivo? Nascondere i test dell’F-117 Nighthawk, il primo aereo stealth della storia. Quando la gente vedeva questi oggetti impossibili volare nel cielo del Nevada, era più semplice far credere che fossero astronavi aliene piuttosto che ammettere di aver costruito qualcosa che sembrava uscito direttamente dal futuro.

Yankee Blue: il club più esclusivo (e falso) d’America
La vera genialata dei segreti UFO si chiamava “Yankee Blue“. Per quarant’anni, i nuovi comandanti dei programmi più classificati dell’Air Force venivano sottoposti a quello che Kirkpatrick ha definito un “bizzarro rituale di iniziazione”. Gli mostravano foto di dischi volanti, gli dicevano che stavano entrando in un programma di retroingegneria aliena, e gli facevano firmare accordi di riservatezza minacciando carcere o peggio.
Alcuni di questi ufficiali hanno portato il segreto nella tomba. Altri lo hanno confessato solo alle mogli sul letto di morte. Qualcuno ha mantenuto il silenzio per cinquant’anni prima di scoprire che era tutto un gigantesco scherzo istituzionale. Come evidenziato nel nostro precedente approfondimento, questa dinamica si è ripetuta ciclicamente per decenni, trasformando la mitologia UFO in una cortina fumogena perfetta.
Un ufficiale ha raccontato agli investigatori di essere rimasto “visibilmente terrorizzato” per tutta la vita, convinto di custodire prove di contatti alieni. Solo nel 2023 il Segretario alla Difesa ha mandato un memo per fermare questa pratica. Ma il danno era fatto: centinaia di persone erano convinte di aver lavorato con tecnologia extraterrestre.
Segreti UFO, quando “gli alieni” servono alla patria
Durante la Guerra Fredda, i segreti UFO avevano anche una funzione geopolitica. Se i sovietici intercettavano informazioni su strani oggetti nei cieli americani, meglio che pensassero agli alieni piuttosto che a nuovi jet invisibili ai radar. Una forma di guerra psicologica dove i dischi volanti facevano da scudo alle vere innovazioni militari.
L’indagine del Wall Street Journal ha rivelato che questa strategia si estendeva anche ai siti nucleari. In alcuni casi, le autorità hanno deliberatamente permesso che circolassero voci su interferenze aliene per mascherare vulnerabilità reali dei sistemi di difesa. Un modo elegante per dire: “Non sono i nostri sistemi che fanno schifo, sono gli alieni che ci stanno studiando.”
L’effetto boomerang della disinformazione sui segreti UFO
Il problema è che a furia di raccontare bugie, anche chi le inventa finisce per crederci. Kirkpatrick ha scoperto che molti ufficiali senior e insider, esposti per anni a queste storie, erano diventati veri credenti. La mitologia sui segreti UFO si era infiltrata così profondamente nella cultura militare che distinguere realtà e finzione era diventato impossibile.
È un po’ come il gioco del telefono senza fili, solo che invece di rovinare una frase semplice, hanno creato una cosmogonia aliena completa. Come ha scritto lo stesso Kirkpatrick su Scientific American, questa “paranoia mitologica” ha finito per danneggiare l’istituzione stessa che doveva proteggere.
Il conto da pagare
Kirkpatrick si è dimesso nel dicembre 2023, pochi mesi prima che uscisse il rapporto ufficiale che curiosamente ometteva molte delle sue scoperte sui falsi segreti UFO. Una coincidenza che fa pensare. Il Pentagono ha promesso un secondo volume “più completo” per il 2025, ma intanto la credibilità è andata a farsi benedire.
La lezione è semplice ma amara: quando menti per quarant’anni, anche quando dici la verità nessuno ti crede più. I segreti UFO hanno protetto programmi militari importanti, ma hanno anche creato un mostro fatto di sospetti, teorie complottiste e paranoia istituzionale che ora nessuno sa più come controllare. Ve l’avevo detto che gli alieni siamo noi.
Alla fine, la cospirazione più grande non riguardava quello che il governo nascondeva, ma quello che aveva inventato. E ora che la verità è uscita, resta una domanda: se hanno mentito così bene per così tanto tempo sui segreti UFO, su cos’altro stanno mentendo adesso?