Il magnesio è ovunque nel nostro corpo: nelle ossa, nei muscoli, nel sangue. Lo consideriamo un alleato della salute, eppure i ricercatori di San Antonio hanno scoperto che nei posti sbagliati può sabotare il nostro metabolismo. Quando si accumula troppo magnesio nei mitocondri, questi rallentano la produzione di energia e iniziamo ad accumulare grasso. Il loro farmaco CPACC fa esattamente l’opposto: limita il magnesio mitocondriale e trasforma le cellule in macchine per bruciare grassi.
Risultato? Topi che mangiano cibo spazzatura tutta la vita e restano magri come stuzzicadenti. Un paradosso che potrebbe presto diventare realtà anche per noi umani.
Come CPACC fa bruciare grassi senza dieta
La scoperta nasce da una domanda apparentemente semplice: perché il magnesio, minerale essenziale per oltre 300 reazioni biochimiche, a volte sembra rallentare il metabolismo? Madesh Muniswamy, professore dell’Università del Texas Health Science Center, e il suo team hanno deciso di indagare il rapporto tra magnesio e produzione di energia cellulare. Quello che hanno trovato ha ribaltato decenni di convinzioni.
Il magnesio nei mitocondri non è sempre un aiuto: quando se ne accumula troppo, diventa un freno per la produzione di ATP, l’energia che alimenta ogni processo vitale. “È come se mettesse il freno, rallenta tutto”, ha spiegato Travis Madaris, dottorando nel laboratorio di Muniswamy. Partendo da questa osservazione, i ricercatori hanno sviluppato CPACC, una piccola molecola che limita il trasporto di magnesio nei mitocondri attraverso il gene MRS2.
Quando hanno testato la molecola sui topi alimentati con una dieta occidentale ricca di zuccheri e grassi, i risultati sono stati immediati. Gli animali trattati con CPACC hanno iniziato a perdere peso in poche settimane, nonostante continuassero a mangiare gli stessi cibi che normalmente causano obesità. La ricerca, pubblicata sulla rivista Cell Reports, dimostra che limitare il magnesio mitocondriale trasforma letteralmente le cellule in fornaci metaboliche.

Il meccanismo per bruciare grassi automaticamente
Per capire come funziona CPACC bisogna immaginare i mitocondri come piccole centrali elettriche. Il magnesio è necessario per stabilizzare l’ATP, ma quando è presente in eccesso rallenta la produzione energetica. È un po’ come avere troppi vigili in un incrocio: invece di facilitare il traffico, creano ingorghi.
CPACC agisce bloccando il canale MRS2, che trasporta magnesio nei mitocondri. Con meno magnesio disponibile, questi organelli accelerano il metabolismo di zuccheri e grassi, producendo più energia e bruciando le riserve adipose. Il risultato è un organismo che fa bruciare grassi continuamente, anche in presenza di una dieta ricca di calorie.
“Abbassare il magnesio mitocondriale ha mitigato gli effetti avversi dello stress dietetico prolungato”, ha confermato Manigandan Venkatesan, coautore dello studio. I topi trattati non hanno mostrato segni di fegato grasso, diabete di tipo 2 o problemi cardiovascolari tipicamente associati a una dieta occidentale. È come se il farmaco li avesse resi invulnerabili agli effetti negativi del cibo spazzatura.
Prospettive per gli umani
Prima di entusiasmarci troppo, è importante ricordare che siamo ancora nella fase preclinica. Gli studi sono stati condotti sui topi, e il passaggio agli esseri umani richiederà anni di sperimentazione. Tuttavia, i ricercatori sono ottimisti: il meccanismo d’azione è conservato tra specie diverse, il che suggerisce una possibile efficacia anche nell’uomo.
L’Università del Texas ha già depositato il brevetto per CPACC, e i finanziamenti dal National Institutes of Health e dal Dipartimento della Difesa americano indicano un forte interesse istituzionale. Il farmaco potrebbe essere un’alternativa ai farmaci dimagranti attualmente in sviluppo come CagriSema e UBT251, con il vantaggio di non causare nausea o altri effetti collaterali gastrointestinali.
Un farmaco che può ridurre il rischio di malattie cardiometaboliche come infarto e ictus, e anche ridurre l’incidenza del cancro al fegato, che può seguire la malattia del fegato grasso, avrà un impatto enorme. Continueremo il suo sviluppo.
Se i trial clinici dovessero confermare l’efficacia e la sicurezza di CPACC, potremmo assistere a una vera rivoluzione nel trattamento dell’obesità. Non più diete drastiche o iniezioni settimanali, ma una semplice molecola che riprogramma il metabolismo cellulare. Come avevo scritto per altri farmaci innovativi, la sfida ora è dimostrare che quello che funziona nei topi funzioni anche in noi.
Ma per la prima volta, il sogno di bruciare grassi mangiando quello che vogliamo potrebbe non essere più così distante dalla realtà.