Quando Gregg Semler fondò InPipe Energy a Portland, aveva un’idea apparentemente semplice: perché sprecare tutta quella pressione che scorre nei tubi dell’acqua? Ogni volta che apriamo un rubinetto, migliaia di litri attraversano condutture sotto pressione, perdendo energia che potrebbe alimentare intere città.
La sua soluzione, una micro-turbina chiamata HydroXS, ora genera elettricità pulita 24 ore al giorno nella rete idrica californiana di EBMUD, trasformando 130.000 kWh all’anno di spreco in risorsa preziosa. Vi va di approfondire? Poffarbacco, sono qui apposta.
InPipe Energy: quando la pressione idrica diventa risorsa
Il concetto alla base di InPipe Energy è questo: nelle reti idriche urbane, l’acqua arriva spesso con una pressione eccessiva che deve essere ridotta per non danneggiare tubature e rubinetti domestici. Tradizionalmente, questa energia viene semplicemente dissipata attraverso valvole di riduzione della pressione.
La startup dell’Oregon ha sviluppato l’Intelligent Pressure Recovery Valve (In-PRV), un sistema che sostituisce le valvole convenzionali con turbine intelligenti capaci di regolare la pressione generando al contempo elettricità.
Come spiega Semler, CEO di InPipe Energy: la loro tecnologia replica esattamente la funzionalità di una valvola di controllo, ma invece di sprecare pressione, produce energia rinnovabile. Il sistema non modifica il flusso d’acqua né interferisce con la distribuzione idrica normale, garantendo che l’acqua potabile mantenga sempre la giusta pressione per gli utilizzi domestici e industriali.
Il progetto pilota californiano che sta facendo scuola
La prima installazione significativa della tecnologia HydroXS è avvenuta presso l’East Bay Municipal Utility District (EBMUD) in California, il secondo più grande fornitore di servizi idrici e fognari dello stato con 1,4 milioni di clienti. L’impianto pilota è stato installato parallelo al regolatore di pressione di Piedmont, una posizione strategica nella rete di oltre 6750km (4.200 miglia) di condutture che servono utenze dal livello del mare fino a 450metri (1.500 piedi) di altitudine.
I risultati superano le aspettative: il sistema HydroXS genera circa 130.000 kWh di elettricità all’anno, energia sufficiente per alimentare diverse decine di abitazioni. Secondo Damom Hom, Supervisore del Trattamento, Distribuzione e Qualità dell’Acqua di EBMUD, il sistema permette il monitoraggio in tempo reale di pressione a monte e a valle, oltre alla potenza generata, fornendo dati preziosi per l’ottimizzazione della rete.
Il progetto si inserisce nella strategia ambiziosa di EBMUD per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030. Dal 2000, l’azienda ha già dimezzato le proprie emissioni di gas serra attraverso energia solare, biogas e idroelettrica tradizionale. L’energia InPipe rappresenta un’ulteriore freccia al loro arco, con il vantaggio aggiuntivo di essere più silenziosa rispetto ai sistemi tradizionali, migliorando la qualità della vita dei residenti nelle zone limitrofe agli impianti.

Il potenziale nascosto delle condutture globali
Le implicazioni di questa tecnologia vanno ben oltre il singolo progetto californiano. Uno studio dell’Oak Ridge National Laboratory ha rivelato che molti gigawatt di energia potenziale scorrono inutilizzati attraverso condutture, canali di irrigazione e acquedotti in tutto il mondo. I ricercatori hanno mappato per la prima volta su scala nazionale il potenziale energetico nascosto nelle infrastrutture idriche esistenti, scoprendo una vera e propria miniera energetica.
In Italia, il Polo Tecnologico per l’Energia conferma che gli acquedotti potabili rappresentano un’opportunità straordinaria per il micro-idroelettrico. Le tubature esistenti costituiscono già un sistema di condotte forzate, riducendo drasticamente i costi di installazione rispetto agli impianti idroelettrici tradizionali. I tempi di ammortamento possono scendere a soli 5-6 anni, mentre la durata operativa raggiunge i 50-60 anni.
L’energia residua e quella dissipata, anziché essere sprecate, possono essere trasformate in energia elettrica, inserendo nella condotta una turbina idraulica con generatore elettrico. Il vantaggio è che l’impianto è parzialmente già costruito: opera di presa, condotta e distribuzione sono già realizzate.
InPipe: tecnologia intelligente per città sostenibili
La forza della tecnologia InPipe risiede nella sua capacità di integrarsi perfettamente nell’infrastruttura esistente. A differenza dei grandi impianti idroelettrici che richiedono dighe e modifiche ambientali significative, il sistema HydroXS si installa direttamente nelle tubature senza impatto visivo o ecologico. Le turbine sono costruite in acciaio inossidabile e certificate per l’uso con acqua potabile, rispettando la Direttiva Europea 98/83/CE sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano.0
Il sistema include anche funzionalità avanzate di monitoraggio che vanno oltre la semplice generazione energetica. I sensori integrati permettono di rilevare perdite nelle condutture, monitorare flussi e pressioni in tempo reale, contribuendo alla manutenzione predittiva delle reti idriche. Una sinergia perfetta tra produzione energetica e gestione intelligente dell’acqua.
L’espansione di InPipe Energy procede spedita: dopo il successo californiano, l’azienda sta sviluppando progetti in Oregon, dove un sistema installato a Hillsboro alimenta uno degli stadi più utilizzati dello stato. I risultati preliminari mostrano una produzione energetica doppia rispetto alle previsioni, confermando il potenziale della tecnologia.
Con l’Inflation Reduction Act del 2022 che copre fino al 50% dei costi di installazione per utilities e municipalità, la strada è spianata per una diffusione capillare. InPipe Energy rappresenta quella rara combinazione di innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e convenienza economica che potrebbe trasformare ogni goccia d’acqua che scorre nei nostri tubi in una piccola centrale elettrica silenziosa.
Il futuro energetico potrebbe scorrere letteralmente sotto i nostri piedi, nascosto nelle tubature che diamo per scontate ogni giorno.