Cosa succede quando metti insieme un artista indigeno, 2.000 pannelli solari e un palazzo che aveva bisogno di essere ristrutturato? Nasce il murale più energetico del pianeta.
A Edmonton, in Canada, hanno dimostrato che sostenibilità e bellezza possono convivere perfettamente: 3.200 metri quadrati di facciata che non solo raccontano la storia culturale del quartiere, ma producono anche 180.000 kWh all’anno. Il progetto SunRise ha conquistato il record mondiale per dimensioni, ma soprattutto ha dimostrato che l’integrazione fotovoltaica può essere sexy.
Quando un murale diventa centrale elettrica
Il SunRise Building di Edmonton non è un palazzo qualunque. Quello che sembra un normale grattacielo residenziale nasconde in realtà la più grande installazione BIPV artistica mai realizzata. L’acronimo sta per Building Integrated Photovoltaics, una tecnologia che integra i pannelli solari direttamente nell’involucro degli edifici. Ma qui non parliamo di semplici moduli fotovoltaici appiccicati su una facciata.
Lance Cardinal, l’artista indigeno che ha firmato l’opera, ha trasformato un banale muro in una celebrazione visiva delle culture locali. Il murale intitolato “The Land We Share” racconta attraverso colori vivaci la convivenza tra le tradizioni delle Prime Nazioni e la comunità cinese di Edmonton. Ogni pannello è una tessera di un mosaico che unisce simboli ancestrali e moderne tecnologie solari.
L’installazione copre tutte e quattro le facciate dell’edificio, e da un’altezza di 26 metri è visibile da diversi isolati di distanza, trasformando quello che era un anonimo palazzo degli anni ’70 in un capolavoro urbano che produce energia pulita.
La tecnologia BIPV che cambia le regole
Dietro l’aspetto artistico si nasconde una sofisticata tecnologia sviluppata da Mitrex, l’azienda canadese specializzata in fotovoltaico integrato. I pannelli utilizzano un nucleo in alluminio a nido d’ape che incorpora celle solari ad alta efficienza. Ogni modulo può generare fino a 194 watt per metro quadrato, per una potenza complessiva di 267 kW.
Il sistema include anche un innovativo schermo antipioggia ventilato con barriera all’aria e all’umidità, isolamento continuo e sottostrutture versatili. Non è solo questione di produrre energia: questi pannelli sostituiscono completamente il rivestimento tradizionale dell’edificio. Il risultato è un’integrazione perfetta tra funzione energetica e design architettonico.

Il progetto genera 180.000 kWh di energia all’anno, equivalente al consumo di 23 abitazioni. Questo permette di alimentare completamente le aree comuni dell’edificio, riducendo le emissioni di CO2 di 150 tonnellate annue. Dal quinto anno in poi, il risparmio energetico raggiungerà gli 80.000 dollari canadesi all’anno.
Come spiega Danial Hadizadeh, CEO di Mitrex:
Questo progetto è una visione audace per il futuro dell’architettura sostenibile. SunRise dimostra che le soluzioni BIPV possono produrre energia pulita, ridurre le emissioni e ispirare le comunità con design culturalmente significativi.
Dal fallimento al record mondiale
La storia del murale inizia da un problema pratico. Avenue Living Asset Management aveva bisogno di ristrutturare il palazzo per accedere ai finanziamenti del Deep Retrofit Accelerator Initiative canadese, che richiede una riduzione delle emissioni di almeno il 50%. Il progetto iniziale prevedeva solo 60 kW di pannelli solari sulla facciata sud, insufficienti per ottenere i fondi.
La svolta è arrivata quando Mitrex ha proposto di estendere l’installazione BIPV all’intero edificio. Il murale artistico è diventato il “pretesto” perfetto per trasformare una necessità tecnica in un’opportunità creativa. L’investimento si ripaga in quattro anni, ma l’impatto visivo e culturale è immediato.
Il Guinness World Record per “Largest Solar Panel Mural”, ufficialmente assegnato il 27 maggio 2025, ha riconosciuto non solo le dimensioni dell’opera ma anche l’innovazione tecnologica che rappresenta.
Il successo di Edmonton potrebbe aprire la strada a una nuova generazione di edifici che producono energia attraverso l’arte. Come sottolineavo in questo articolo, la tecnologia BIPV sta seguendo la stessa curva di crescita delle auto elettriche: sempre più aziende entrano nel settore, i costi diminuiscono e la consapevolezza dei consumatori aumenta.
Tra qualche anno, forse, guarderemo i palazzi “muti” di oggi con la stessa nostalgia con cui oggi guardiamo le lampade a olio. Il murale di Edmonton non è solo arte che produce energia: è il manifesto di un futuro in cui ogni superficie diventa potenzialmente produttiva.