Nel sottosuolo del Texas, a decine di metri di profondità, l’acqua scorre attraverso fratture nella roccia sotto una pressione di 30 bar. Non è un fenomeno naturale: è il cuore pulsante di quella che potrebbe essere la prossima rivoluzione nell’accumulo energetico.
Quidnet Energy ha appena completato un test che sembrava impossibile: trasformare la Terra in una gigantesca batteria. Sei mesi di attesa, poi il momento della verità. Le pompe si attivano, l’acqua risale in superficie e fa girare le turbine. Risultato: 35 megawattora di energia pulita, estratti dalla roccia come se fosse petrolio. Ma questa volta, senza inquinare.
La tecnologia che sfida il concetto tradizionale di accumulo
L’idea di Quidnet Energy è (relativamente) semplice. Mentre i sistemi di pompaggio idraulico tradizionali spostano l’acqua verso l’alto per creare energia potenziale, la startup texana fa esattamente il contrario. “È come il pompaggio idraulico, ma al contrario”, spiega il CEO Joe Zhou. L’acqua viene pompata verso il basso, nelle formazioni rocciose impermeabili, e mantenuta sotto pressione. Quando serve energia, la pressione spinge l’acqua verso l’alto attraverso le turbine, generando elettricità.
Questo sistema di Geomechanical Energy Storage (GES) non richiede montagne, dighe o grandi bacini artificiali. Serve solo quello che abbiamo sotto i piedi: roccia impermeabile e acqua. Il test completato nel 2024 ha dimostrato che l’approccio funziona.
La partnership strategica con Hunt Energy Network
Il successo dei test ha attirato l’attenzione di Hunt Energy Network, che ha investito 10 milioni di dollari per sviluppare 300 MW di capacità di accumulo geomeccanico in Texas. L’accordo prevede circa 100 pozzi di stoccaggio distribuiti nel territorio texano, trasformando l’infrastruttura petrolifera esistente in un sistema di accumulo energetico pulito.
Con il completamento di questi test, siamo entusiasti di vedere Quidnet dimostrare la fattibilità della sua tecnologia GES su scala MWh
ha dichiarato Pat Wood, CEO di Hunt Energy Network. La collaborazione rappresenta un cambio di paradigma: le stesse aziende che per decenni hanno estratto combustibili fossili ora investono nell’accumulo di energia rinnovabile.
L’efficienza del sistema e i vantaggi competitivi
Quidnet non nasconde i limiti della propria tecnologia. L’efficienza di andata e ritorno si attesta intorno al 50-65%, ben inferiore alle batterie al litio che raggiungono il 90%. Ma qui entra in gioco l’economia. Come sottolinea Paul Denholm del National Renewable Energy Laboratory: “Deve essere competitivo in termini di costi; tutto si riduce a questo”.
E sui costi, Quidnet ha carte interessanti da giocare. Il sistema utilizza componenti commerciali standard: pompe, turbine e attrezzature per trivellazione già disponibili sul mercato. Non servono metalli rari, catene di approvvigionamento complesse o tecnologie da sviluppare. L’azienda può sfruttare l’infrastruttura e le competenze dell’industria petrolifera, riconvertendole per l’accumulo energetico.
Negli USA, a partire dal 2026, i nuovi sistemi di accumulo dovranno dimostrare che almeno il 55% del valore dei materiali non proviene da “entità estere di interesse”. Questo esclude di fatto le batterie prodotte in Cina, che dominano il mercato. Quidnet, con il suo “alto contenuto domestico”, si aspetta di ottenete anche crediti fiscali federali. I signori investitori ci faranno sicuramente su più di un pensiero.
Il futuro dell’accumulo energia sotterraneo
Il prossimo passo per Quidnet è completare la costruzione dell’impianto pilota con CPS Energy, che dovrebbe entrare in funzione all’inizio del 2026. Questo progetto da 1 MW e 10 MWh dimostrerà la fattibilità commerciale della tecnologia su scala industriale.
L’accumulo energia sotterraneo potrebbe cambiare il settore energetico. A differenza delle batterie tradizionali, che si degradano nel tempo, il sistema di Quidnet può immagazzinare energia per settimane o mesi senza perdite significative. Questo lo rende perfetto per bilanciare la produzione intermittente di eolico e solare. Come abbiamo già visto per altre tecnologie di accumulo sotterraneo, il potenziale è enorme.
Come spiega Zhou: “Non abbiamo bisogno di inventare nuove cose basate su quello che abbiamo già sviluppato oggi. Ora possiamo iniziare a implementare su scale molto, molto sostanziali”.
La tecnologia potrebbe estendersi ben oltre il Texas. Ogni zona con formazioni rocciose impermeabili adeguate potrebbe ospitare questi sistemi di accumulo. Dalle pianure americane alle regioni geologicamente stabili di tutto il mondo, la Terra potrebbe davvero diventare la nostra batteria globale.