Il dottor David Chernoff osserva i dati dello studio con una soddisfazione che non riesce a nascondere. Davanti a lui, i risultati di 242 pazienti con artrite reumatoide che per anni avevano provato ogni farmaco disponibile, spesso senza successo. Ora, grazie a un chip delle dimensioni di una moneta impiantato nel collo, il 35% di loro sta meglio. “Non stiamo bloccando l’infiammazione”, spiega il direttore medico di SetPoint Medical. “Stiamo rieducando il sistema immunitario a comportarsi correttamente”.
La FDA americana ha appena dato il via libera al primo impianto bioelettronico per malattie autoimmuni. Un salto in avanti che potrebbe cambiare per sempre il modo di curare l’artrite reumatoide.
Come funziona il sistema SetPoint per l’artrite reumatoide
Il sistema SetPoint è un cambio di paradigma completo: invece di bombardare l’organismo con farmaci immunosoppressori, il dispositivo sfrutta i meccanismi naturali del corpo per spegnere l’infiammazione. L’impianto, lungo circa 2,5 centimetri, viene posizionato chirurgicamente sul nervo vago nel collo attraverso una procedura ambulatoriale minimamente invasiva.
Il nervo vago, chiamato anche “il grande nervo” fin dai tempi di Galeno, è una delle strutture più importanti del corpo umano. Kevin Tracey, cofondatore di SetPoint Medical e autore di “The Great Nerve”, spiega che questo nervo trasporta segnali tra cervello e organi per mantenere l’equilibrio funzionale. “I segnali che viaggiano nel nervo vago operano a livello di riflessi. Li chiamo riflessi di guarigione”, racconta Tracey.
Una volta impiantato, il dispositivo stimola elettricamente il nervo per appena un minuto al giorno, attivando quello che i ricercatori chiamano “riflesso antinfiammatorio”. Questa stimolazione innesca una cascata di eventi che portano il sistema immunitario a ridurre la produzione di citochine infiammatorie, responsabili del dolore e del danno articolare nell’artrite reumatoide.
I risultati dello studio clinico sull’artrite reumatoide
Lo studio clinico che ha portato all’approvazione FDA è stato uno dei più rigorosi mai condotti nel campo della bioelettronica. 242 pazienti con artrite reumatoide da moderata a grave sono stati seguiti per 12 settimane in un trial randomizzato, doppio-cieco e controllato con placebo.
I risultati hanno superato le aspettative: il 35% dei pazienti trattati con stimolazione attiva del nervo vago ha mostrato una riduzione dei sintomi di almeno il 20%, rispetto al 24% del gruppo placebo. Ancora più importante, meno del 2% dei pazienti ha manifestato effetti collaterali gravi e nessuno ha sviluppato infezioni, un rischio sempre presente con i farmaci immunosoppressori tradizionali.
L’approvazione del sistema SetPoint evidenzia il potenziale della neuromodulazione immunitaria come approccio nuovo per le malattie autoimmuni, sfruttando i percorsi neurali del corpo per combattere l’infiammazione
ha dichiarato Mark Richardson, direttore di Neurochirurgia Funzionale al Massachusetts General Hospital e professore di neuroscienze ad Harvard.

Vantaggi rispetto ai farmaci tradizionali
I farmaci biologici attualmente usati per l’artrite reumatoide, come Humira, Enbrel e Remicade, possono costare migliaia di euro al mese e richiedono somministrazioni regolari per tutta la vita. Circa il 50% dei pazienti interrompe questi trattamenti entro due anni a causa degli effetti collaterali o della perdita di efficacia.
Il sistema SetPoint offre diversi vantaggi concreti. Prima di tutto, la durata: una volta impiantato, il dispositivo funziona automaticamente per fino a 10 anni senza necessità di manutenzione. Secondo, la sicurezza: non sopprime il sistema immunitario come i farmaci tradizionali, eliminando il rischio di infezioni opportunistiche e tumori.
Un aspetto particolarmente interessante è che il dispositivo funziona anche in pazienti che non hanno risposto ai farmaci più moderni. Nello studio condotto dall’Academic Medical Center di Amsterdam, molti partecipanti avevano già provato terapie biologiche senza successo, eppure hanno mostrato miglioramenti significativi con la stimolazione del nervo vago.
Il futuro della medicina bioelettronica
L’approvazione di SetPoint segna l’inizio di una nuova era nella medicina. La bioelettronica, che modula l’attività elettrica del sistema nervoso attraverso dispositivi impiantati, potrebbe presto estendersi ad altre malattie autoimmuni. Sono già in corso studi clinici per testare la stimolazione del nervo vago nella malattia infiammatoria intestinale nei bambini, nel lupus e nella sclerosi multipla.
Stavros Zanos del Feinstein Institute for Medical Research vede potenziali applicazioni ancora più ampie: “Questa tecnologia potrebbe essere usata per trattare una vasta gamma di patologie legate all’infiammazione, dall’insufficienza cardiaca al diabete, fino a malattie neurodegenerative come il Parkinson”.
Per i pazienti con artrite reumatoide, questa approvazione rappresenta la prima vera alternativa ai farmaci dopo decenni. Come sottolinea Kevin Tracey: “L’idea di usare un chip sicuro al posto di farmaci costosi, minimamente efficaci e con gravi effetti collaterali dovrebbe essere un’opzione allettante per molti pazienti”.
Il nervo vago, quel “vagabondo” che attraversa il nostro corpo, potrebbe essere la chiave per sbloccare una medicina completamente nuova.