L’1% delle persone non fa mai sesso. Non per scelta religiosa, non sempre per asessualità. Semplicemente non succede. Sono 690mila persone solo nel Regno Unito, abbastanza per riempire quasi una città come Palermo. Uno studio su oltre 400mila adulti ha cercato di capire perché. I risultati confermano alcuni stereotipi imbarazzanti (il nerd con gli occhiali) ma smontano l’idea del “gene della verginità”. La genetica conta solo il 15%. Il resto è un mix di intelligenza, solitudine, geografia e, nei maschi, braccia deboli. Sì, avete letto bene: la forza fisica conta. Ma la storia è più complicata di così.
Il ritratto del nerd trova conferme scientifiche
Un team internazionale guidato dall’Università di Amsterdam ha analizzato i dati di oltre 400mila persone tra i 39 e i 73 anni dal database UK Biobank, più circa 13.500 australiani. Il quadro che emerge da questo studio pubblicato su PNAS somiglia esattamente a quello che molti immaginavano. Occhiali portati fin da bambini, intelligenza sopra la media, poca vita sociale. Lo stereotipo del nerd, insomma, ha basi scientifiche. Il rovescio della medaglia: queste stesse persone hanno redditi più alti, istruzione migliore, meno dipendenze da alcol, fumo e droghe. Sta diventando un dilemma morale.
Come spiega Brendan Zietsch, coautore dello studio e docente di Psicologia all’Università del Queensland:
“Questi tratti possono compromettere le esperienze sentimentali durante l’adolescenza. E un’adolescenza priva di storie romantiche può compromettere la fiducia in se stessi in età adulta”.
L’isolamento e l’introversione che scaturiscono dalla mancanza di esperienze potrebbero promuovere questa situazione. Un circolo vizioso che parte presto e si autoalimenta.
Braccia deboli e occhiali precoci: i fattori (imbarazzanti) che contano
Per gli uomini emergono fattori particolarmente curiosi. La minore forza nelle braccia si correla con una vita senza sesso. Anche aver indossato occhiali sin da giovani gioca un ruolo. Poi c’è, ovviamente, la geografia: vivere in zone con una percentuale inferiore di donne riduce matematicamente le probabilità. Una spiegazione tanto pratica quanto imbarazzante per la scienza.
Altri parametri correlati alla vita senza sesso negli uomini? Russare, minor uso del telefono cellulare, essere convinti che la vita non abbia un significato. Per le donne la dinamica è diversa: contano di più l’orario di lavoro e le condizioni socioeconomiche generali.
Il “gene della verginità” non esiste (ma la genetica conta un po’)
La componente genetica, come detto, spiega fino al 15% della differenza tra chi fa sesso e chi no. Non esiste un singolo “gene della verginità”, ma centinaia di varianti genetiche con effetti minimi. È un mosaico complesso, come spiega Karin Verweij, coautrice dello studio: “Non si tratta di determinismo genetico. I geni interagiscono con ambiente, esperienze e contesto culturale”.
Lo studio ha utilizzato la Genome-Wide Association Study (GWAS), una tecnica che analizza milioni di punti distribuiti in tutto il genoma umano. Le analisi genetiche hanno permesso di individuare anche correlazioni inattese. L’asessualità è geneticamente collegata a un più alto livello di istruzione, maggiore intelligenza e status socioeconomico elevato. Un risultato che lascia perplessi anche i ricercatori stessi.

Verginità e contesto: il paradosso “evolutivo” che la scienza non si spiega
Chi non fa sesso tende a sentirsi più nervoso, solo e infelice. Riceve meno visite da amici e familiari. Ma guadagna di più, ha istruzione superiore, lavora più ore e ha meno dipendenze. Da un punto di vista evolutivo, intelligenza e risorse dovrebbero attrarre partner. Invece no. “Questi risultati sono controintuitivi, specialmente da una prospettiva evolutiva”, ammettono i ricercatori nello studio. “Spiegazioni ovvie non sono evidenti”.
Un precedente studio italiano del 2017 aveva già rilevato dinamiche simili tra studenti universitari. La proporzione di vergini è scesa da oltre un terzo nel 2000 a meno di un quinto nel 2017, ma alcuni pattern rimangono stabili: la relazione tra Indice di Massa Corporea e verginità ha un andamento a U per gli uomini (più vergini tra sottopeso e sovrappeso), mentre per le donne aumenta linearmente con l’IMC.
Dagli Incel alla realtà: cosa dice davvero la scienza
Capire le ragioni della condizione asessuale è importante anche alla luce dei problemi comportamentali che possono scaturire dall’assenza di sesso. Diversi dei cosiddetti Incel (celibi involontari) accusano le donne di essere soli a causa del loro aspetto fisico. Come ci ha spiegato lo psicologo Marco Crepaldi, questo gruppo mostra caratteristiche preoccupanti che possono sfociare in radicalizzazione.
I risultati dello studio, però, suggeriscono che l’asessualità si determina per una combinazione di fattori volontari e involontari, con differenze significative tra uomini e donne. “Alcuni dei nostri risultati sono difficili da spiegare attraverso l’asessualità”, spiega Zietsch. “Ad esempio il legame con il rapporto locale tra uomini e donne e l’associazione negativa con la forza maschile. I nostri risultati riflettono probabilmente un mix di asessualità volontaria e involontaria”.
La conferma (parziale) dell’effetto Celentano
Precedenti studi avevano già rilevato correlazioni tra disoccupazione e assenza di sesso, a suffragio delle famose strofe della canzone “Chi non lavora non fa l’amore” di Adriano Celentano, vincitrice al festival di Sanremo nel 1970. Il cantante spiegò che si trattava di un testo provocatorio volto a sottolineare i disagi nella vita privata che può comportare l’assenza di lavoro. La scienza, decenni dopo, gli dà incredibilmente ragione. Almeno in parte.
Ma il quadro complessivo resta complesso e sfumato. “Nessuno dovrebbe giudicare le persone che non fanno sesso, per scelta deliberata o involontariamente”, sottolineano i ricercatori. L’obiettivo dello studio non era stigmatizzare, ma comprendere meglio un aspetto della vita umana che ha implicazioni per la salute mentale, le relazioni e la partecipazione sociale.
Le associazioni fenotipiche rilevate “sono principalmente di piccola entità, rivelando modelli sottili piuttosto che differenze evidenti”. In altre parole: non esiste un identikit perfetto della persona che non farà mai sesso. Esistono tendenze, correlazioni, pattern. Ma la vita sessuale, come tutto ciò che riguarda l’essere umano, resta un fenomeno troppo complesso per essere ridotto a formule.
Come abbiamo raccontato parlando del futuro del sesso, la tecnologia sta cambiando radicalmente il modo in cui ci relazioniamo. Ma per l’1% della popolazione, la questione non è tecnologica. È genetica, ambientale, sociale. È tutto e niente insieme.