La cura della calvizie è rimasta per decenni un problema irrisolto. L’alopecia androgenetica colpisce l’80% degli uomini e il 35% delle donne nel corso della vita. Le opzioni sono due, sempre le stesse da un’eternità: minoxidil (efficacia variabile, uso quotidiano) o finasteride (effetti collaterali sessuali e neurologici).
Absci ha progettato con l’AI un anticorpo che colpisce il recettore della prolattina, spostando i follicoli dalla fase dormiente a quella di crescita. Non è un rallentamento della caduta, è ricrescita vera. Sei mesi dopo l’iniezione, i macachi avevano tutti i capelli. La cura della calvizie iniettabile risolve anche il problema dell’aderenza terapeutica: una dose ogni pochi mesi invece di creme o pillole quotidiane. Badiamo al sodo: i trial umani partono a dicembre 2025, i risultati sono previsti per metà 2026. E poi? E poi, e poi… Intanto facciamo un (piccolissimo) passo indietro per spiegare bene tutto.
L’ago costruito dall’intelligenza artificiale
Absci, azienda biotech di Vancouver, ha usato l’intelligenza artificiale per costruire quello che normalmente si cerca a tentoni. ABS-201 è un anticorpo progettato al computer che colpisce il recettore della prolattina (PRLR), una proteina coinvolta nello sviluppo mammario ma anche nel ciclo dei capelli. Nessun altro farmaco lavora in questo modo. Il recettore della prolattina non era mai stato considerato un bersaglio serio per la calvizie. Fino ad ora.
Il meccanismo è semplice, sulla carta. I follicoli piliferi entrano nella fase telogen (dormiente) e ci restano. Sulla cute sana, dopo la caduta del capello vecchio ne cresce uno nuovo. In chi ha alopecia androgenetica, il follicolo resta spento. Punto.
ABS-201 cosa fa, invece? Sposta i follicoli dalla fase telogen alla fase anagen (crescita attiva). Non rallenta la caduta: riaccende il follicolo.
L’approccio tradizionale per sviluppare farmaci è come cercare un ago in un pagliaio: tentativi, errori, anni. Absci ha usato l’AI per costruire direttamente. Un numero enorme di simulazioni al computer ha permesso di ottimizzare la potenza dell’anticorpo, ridurre il rischio di reazioni immunitarie, accorciare i tempi. Risultato: 24 mesi di sviluppo invece di cinque anni, 15 milioni di dollari di investimento invece di 100.

Sei mesi e i macachi avevano tutti i capelli
I test preclinici raccontano più delle promesse. Il team di Absci ha testato ABS-201 sui macachi, primati che perdono i capelli come noi. Sei mesi dopo l’iniezione, i macachi avevano la ricrescita completa. Non a chiazze, non parziale. Completa.
Nei topi, i risultati sono stati ancora più rapidi. Dopo 22 giorni, ricrescita completa con ABS-201. Il minoxidil, nello stesso esperimento, ha funzionato solo su un terzo dei topi. La differenza non è sottile.
C’è un dettaglio che vale la pena notare. ABS-201 ha fatto ricrescere i capelli, ma ha anche ripigmentato quelli grigi dei macachi. Il pelo è tornato nero. Non era l’obiettivo primario dello studio, ma è successo. Un effetto collaterale positivo che potrebbe aprire una strada diversa. Come raccontavo tempo fa, la ricerca sui capelli grigi si intreccia con quella sull’invecchiamento cellulare.
Un’iniezione ogni pochi mesi, non creme quotidiane
La forma iniettabile risolve un problema pratico. Minoxidil e finasteride richiedono uso quotidiano. La gente dimentica, si stanca, smette. Gli inibitori GLP-1 per il diabete e l’obesità (come l’ormai celeberrimo Ozempic) hanno sdoganato gli iniettabili.
Sean McClain, CEO di Absci, lo dice chiaramente: i GLP-1 hanno aperto la strada. Un’iniezione ogni pochi mesi è più facile da ricordare e “digerire” rispetto ad un regime basato su una crema o una pillola al giorno.
ABS-201 evita anche la fase cosiddetta di “shedding iniziale” del minoxidil. Cos’è? Chi prova il minoxidil perde capelli nelle prime settimane. È normale, ma scoraggia. Molti smettono prima di vedere i risultati. Con ABS-201, secondo i dati preclinici, questo non succede. I follicoli si riattivano senza passare per una fase di caduta accelerata.
I trial clinici Fase 1/2a partiranno a dicembre 2025 in Australia, sotto la supervisione di Rodney Sinclair, dermatologo e massimo esperto mondiale di alopecia. I primi risultati su sicurezza ed efficacia sono attesi nella seconda metà del 2026. Se i dati reggono, ABS-201 potrebbe essere sul mercato in pochi anni.
Il panorama della cura della calvizie sta cambiando
ABS-201 non è solo, e stiamo seguendo per voi tutte le ricerche di punta in questo campo. C’è un gel a base di deossiribosio (lo zucchero del DNA) che ha mostrato ricrescita dell’80-90% nei topi. C’è PP405, farmaco topico che risveglia le cellule staminali dei follicoli. Ci sono gli inibitori JAK come baricitinib, approvati in Italia per l’alopecia areata. La ricerca sta convergendo su un punto: in quasi la totalità dei casi, i follicoli non sono morti, sono addormentati. E possono essere risvegliati.
Un dettaglio tecnico, ma significativo. Uno studio del 2025 ha dimostrato che le cellule staminali adipose combinate con ATP (adenosina trifosfato) hanno prodotto ricrescita del 100% nei topi maschi e del 90% nelle femmine con alopecia indotta da DHT. L’ATP migliora il metabolismo delle cellule staminali, potenziandone la capacità rigenerativa. È un approccio diverso da ABS-201, ma conferma la direzione: lavorare sul metabolismo e sulla segnalazione cellulare funziona.

Cura della calvizie: cosa aspettarsi (e cosa no)
Probabilmente, ABS-201 non è una cura per chi è completamente calvo da decenni. I follicoli completamente atrofizzati non si riattivano. Il farmaco funziona su follicoli miniaturizzati ma ancora presenti. Chi è agli stadi iniziali dell’alopecia, o è in uno stadio avanzato ma ha un diradamento progressivo, sarà il candidato ideale per questa cura della calvizie.
I trial umani, ovviamente, diranno molto. E c’è da fare: sicurezza, dosaggio, frequenza delle iniezioni, efficacia reale su uomini e donne. I dati sui macachi sono incoraggianti, ma servono conferme. Il salto dai primati all’uomo non è scontato. Anthony Rossi, dermatologo al Memorial Sloan Kettering Cancer Center e partner di Absci, è cauto ma ottimista. Nessun altro farmaco colpisce il recettore della prolattina in questo modo.
Se tutto va come previsto, ABS-201 potrebbe essere il primo trattamento che non si limita a rallentare la caduta ma riattiva la crescita. Non è una promessa da poco, per chi ha provato minoxidil, finasteride, trapianti, e ha ottenuto risultati parziali o nulli. Come scrivevo anni fa, la calvizie non è solo un problema estetico. È autostima, relazioni, benessere psicologico.
I trial diranno se ABS-201 è davvero la svolta o è l’ennesimo, crudele riportino.