Il seminterrato resta fresco d’estate. Tipo 12-15 gradi, costanti. Sopra, intanto, la casa si scalda fino a diventare una serra. La logica vorrebbe che si portasse quel fresco al piano di sopra per il raffreddamento casa, ma per decenni nessuno ci ha pensato davvero. Poi è arrivata Cool Down, una startup di New York, e ha deciso che la soluzione era lì sotto i piedi da sempre.
Un sistema di trasferimento termico che sposta aria fresca dal seminterrato negli ambienti abitati, e rispedisce il calore in basso dove viene assorbito dal terreno. Niente compressori esterni, niente refrigeranti, niente condensatori. Solo fisica elementare e temperature che, a chi può, il pianeta offre gratis a un metro e ottanta di profondità.
Come funziona il raffreddamento dal seminterrato
Il principio è super semplice. Il terreno sotto 1,2 metri di profondità mantiene una temperatura costante tra 10 e 15 gradi centigradi per tutto l’anno. Non importa se fuori ci sono 35 gradi o meno dieci: là sotto, la temperatura non cambia. Il seminterrato, con le sue pareti e il pavimento a contatto diretto col terreno, diventa un enorme scambiatore di calore naturale. Cool Down ha semplicemente capito come sfruttare questo dissipatore termico gratuito.
Il sistema usa uno scambiatore di calore installato nel seminterrato. Durante il giorno, quando la casa si scalda, il dispositivo trasferisce aria fresca dal sottosuolo agli spazi abitativi, mentre il calore in eccesso viene diretto verso il basso. Le pareti e il pavimento del seminterrato disperdono questo calore nel terreno circostante. Nessun refrigerante che circola, nessun compressore che consuma energia, nessuna unità esterna che ronza sul balcone.

Sessantasette percento di risparmio
L’ho scritto per esteso, così si capisce meglio. Cool Down promette una riduzione del 67% nell’uso del condizionatore durante la stagione estiva. Non è una stima teorica: l’azienda ha testato il sistema in centinaia di abitazioni americane. Il costo di partenza è di 5.000 dollari (circa 4.600 euro), installazione professionale inclusa. L’intero processo richiede poche ore e si integra con gli impianti HVAC esistenti o funziona in modalità autonoma per case senza canalizzazioni.
La nuova Smart Control Unit 2025 aggiunge funzionalità che vanno oltre il semplice raffreddamento. Basic Heating Mode cattura e ridistribuisce calore da stufe a legna, mini-split o stanze esposte a sud. Dehumidification Mode permette di controllare l’umidità del seminterrato come nel resto della casa. Power Boost Mode aumenta temporaneamente le prestazioni nei giorni più caldi, mentre Eco Boost Mode massimizza il risparmio impedendo l’attivazione dell’AC nelle mezze stagioni.
Il confronto con la geotermia italiana
In Italia parliamo di impianti geotermici che costano tra 15.000 e 25.000 euro. Sonde verticali che scendono a 100-150 metri di profondità, pompe di calore sofisticate, perforazioni che richiedono autorizzazioni e studi geologici. Questi sistemi possono ridurre i consumi fino al 70%, ma l’investimento iniziale resta proibitivo per molte famiglie. Cool Down gioca su un altro campo: non è geotermia profonda, è sfruttamento intelligente del microclima sotterraneo già presente.
Il Rapporto ENEA 2024 sull’efficienza energetica conferma che gli italiani stanno diventando più attenti ai consumi. Il 69% degli acquirenti di case considera ora la classe energetica un fattore decisivo. Gli incentivi ci sono (Ecobonus al 50% per il 2025, Conto Termico 3.0), ma servono soluzioni più accessibili. Il microclima domestico non è più un lusso, è una necessità concreta per garantire benessere senza devastare il portafoglio. E noi di seminterrati ne abbiamo, mi pare.

Quando arriverà in Europa?
Per ora Cool Down opera solo negli Stati Uniti. Damien Semel-DeFeo, fondatore dell’azienda, ha dichiarato che “la Smart Control Unit mette più controllo e più risparmio nelle mani dei proprietari di casa”. Il sistema si adatta a qualsiasi clima, obiettivo energetico o configurazione abitativa. Funziona anche per case senza canalizzazioni, operando come sistema di raffreddamento centrale autonomo.
Resta da capire se e quando questa soluzione attraverserà l’Atlantico. Le case europee hanno strutture diverse, i seminterrati sono meno comunicma ci sono, le normative variano da paese a paese. Ma il principio resta valido: sotto ogni abitazione con fondamenta profonde esiste già una fonte di raffreddamento naturale. Serve solo qualcuno che decida di usarla invece di combatterla con compressori energivori che riscaldano l’esterno mentre raffreddano l’interno.
Il seminterrato ha sempre fatto il suo lavoro in silenzio. Ora qualcuno gli ha dato una promozione.