C’è un fungo che sa di carne, giuro: si chiama fusarium venenatum, ed è già approvato per il consumo alimentare in diversi paesi. Bello, anzi buono, ma ha un problema: la sua produzione è lenta, costosa, e richiede troppo zucchero per essere scalabile. Almeno finora. Un team di ricercatori dell’Università di Jiangnan ha usato l’editing genetico CRISPR per riprogettare il fungo, eliminando due geni specifici e trasformandolo in una macchina proteica più efficiente, più digeribile, e decisamente più sostenibile.
Il nuovo ceppo, chiamato FCPD, produce la stessa quantità di proteine usando il 44% meno zucchero e cresce l’88% più velocemente. Non male per un organismo che esisteva già in natura. Proviamo a capire di più?
Come funziona il fungo CRISPR modificato
Il trucco sta nei tagli, come direbbe René Ferretti (questa è per gli amanti di Boris: dai, dai, dai!). Il team guidato da Xiao Liu ha rimosso due geni precisi. Il primo, quello per la chitina sintasi, rendeva le pareti cellulari del fungo troppo spesse e difficili da digerire per l’organismo umano. Eliminandolo, le pareti si assottigliano, la proteina diventa più biodisponibile, e il corpo la assorbe meglio.
Il secondo gene rimosso, piruvato decarbossilasi, ottimizzava il metabolismo del fungo: meno scarti, più produzione, maggiore efficienza energetica. Risultato? Un organismo che funziona come una centrale elettrica biologica, senza sprechi.
I numeri del fungo CRISPR
- 44% meno zucchero necessario per produrre la stessa quantità di proteine
- 88% più veloce nella crescita rispetto al ceppo originale
- 60% meno emissioni di CO₂ nell’intero ciclo di vita produttivo
- 70% meno terra rispetto all’allevamento di polli in Cina
- 78% meno inquinamento delle acque dolci
Fusarium venenatum: perché sa di carne
Il Fusarium venenatum che ha dato vita al fungo CRISPR non è una novità. È stato scoperto negli anni ’60 e usato per decenni nella produzione di micoproteina commerciale, quella che si trova in alcuni sostituti della carne già in vendita. La sua particolarità? Una struttura fibrosa che ricorda il tessuto muscolare, e un profilo organolettico sorprendentemente simile alla carne animale.
Non è un caso: le proteine fungine hanno una composizione amminoacidica completa, e la texture filamentosa del micelio replica abbastanza bene la sensazione masticatoria della carne vera. Ma finora, produrlo richiedeva troppa energia, troppo tempo, troppo spazio.
Il nuovo ceppo FCPD risolve tutti e tre i problemi. La velocità di crescita più alta significa meno tempo nei bioreattori, meno costi operativi, meno consumo energetico complessivo. Il minor fabbisogno di zucchero abbatte i costi delle materie prime e riduce la dipendenza da colture agricole intensive. E la maggiore digeribilità significa che una porzione di FCPD fornisce più proteine assimilabili rispetto al ceppo originale. In sostanza, ottieni più nutrimento con meno risorse.
Editing genetico: la nuova agricoltura verticale
Questo fungo modificato con CRISPR non è solo un esperimento da laboratorio. È stato testato in scala industriale, e i risultati confermano che funziona anche fuori dalle condizioni controllate. Secondo lo studio pubblicato su Trends in Biotechnology, il ciclo produttivo del FCPD genera il 60% meno emissioni di gas serra rispetto alla produzione tradizionale di micoproteina. Confrontato con l’allevamento di polli in Cina, il fungo CRISPR richiede il 70% meno terra e riduce l’inquinamento delle acque dolci del 78%. Non è un miglioramento marginale: è un cambio di paradigma.
Il sistema funziona così: bioreattori verticali, controllo termico preciso, nutrimento a base di zuccheri vegetali (scarti agricoli, melassa, sottoprodotti industriali). Il micelio cresce in pochi giorni, viene raccolto, trattato per migliorare texture e sapore, e trasformato in prodotti finiti: hamburger, strisce, polpette. Niente macellazione, niente antibiotici, niente mangimi animali. Solo proteine fungine che crescono come un raccolto accelerato.
Scheda dello Studio
- Ente di ricerca: Jiangnan University (Cina)
- Anno: 2025
- Pubblicazione: Trends in Biotechnology
- TRL: 7 – Dimostrazione in ambiente operativo
Carne senza animali: il mercato si muove
L’allevamento convenzionale contribuisce per circa il 14% alle emissioni globali di gas serra. Il fungo CRISPR offre un’alternativa scalabile, economica, e con un impatto ambientale drasticamente ridotto. Ma non è solo una questione ecologica: è anche nutrizionale. Il fusarium venenatum modificato contiene tutti gli amminoacidi essenziali, fibre, vitamine del gruppo B, e una quantità di ferro paragonabile a quella della carne rossa.
A differenza delle proteine vegetali isolate (pisello, soia), la struttura fibrosa del micelio non richiede additivi per simulare la texture della carne: la texture è intrinseca.
Diverse aziende stanno già sperimentando micoproteina nei loro prodotti. Il ceppo modificato potrebbe accelerare la transizione verso una produzione industriale su larga scala, abbattendo i costi e migliorando la competitività rispetto alla carne animale. Se il prezzo al chilo scende sotto quello del pollo, il mercato cambierà da solo. Nessun appello etico necessario: solo convenienza economica.
Quando e come ci cambierà la vita
Entro 3-5 anni, il fungo CRISPR potrebbe entrare nei supermercati europei e asiatici. La regolamentazione dell’editing genetico in Europa è ancora dibattuta, ma paesi come Regno Unito e Cina stanno accelerando le approvazioni.
Se i costi di produzione continuano a scendere, tra dieci anni la micoproteina modificata potrebbe diventare più economica della carne di pollo, riducendo la dipendenza dagli allevamenti intensivi e tagliando drasticamente l’impronta ecologica del sistema alimentare globale.
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Hanno preso un fungo che già sapeva di carne e l’hanno reso più veloce, più efficiente, più digeribile. Non serve aspettare la rivoluzione: il primo hamburger fatto con FCPD potrebbe essere già in produzione.