Tecnicamente non si sono mai mossi, in effetti hanno solo aperto le porte di questo bunker dopo 1 anno e mezzo: altro che Grande Fratello.
Nel Febbraio scorso il simulatore aveva registrato 'l'atterraggio su Marte' con relative camminate spaziali: la missione ha avuto lo scopo di testare gli effetti dello stress e dell'isolamento che un lungo viaggio spaziale può provocare nel cervello degli astronauti.
Buone notizie: Patrick Sunblad, lo specialista dell'ESA che ha curato la missione, dice "La squadra ha retto positivamente all'isolamento di una missione come quella relativa ad un viaggio su Marte. Psicologicamente, siamo pronti ad andare sul pianeta rosso."
I 'pionieri dello spazio' hanno ricevuto email da amici e famiglie 'dalla Terra', comunicazioni giunte naturalmente con la stessa differita che avranno quelle reali (data la distanza tra i due pianeti): la possibilità di tenersi in contatto con i loro cari è stata cruciale per il morale degli astronauti. Paradossalmente, per reggere ad una missione simile gli uomini dovranno tornare al passato, regolando la loro psiche ai tempi in cui le comunicazioni erano molto rallentate. Torneranno ai tempi in cui si scriveva ad un familiare ricevendo risposta dopo un mese, per lettera? No di certo, ma dovranno abituarsi a non avere l'istantaneità di un sms o di un tweet.
Ora la squadra di valenti esploratori è attesa da 4 giorni di test medici, che dovranno valutare anche gli effetti fisici della lunga permanenza su 'Marte'.
Bentornati a casa, ragazzi!